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CORSI Adolfo

1928. Ciclismo. 4° Velocità Tandem

Milanese, è uno dei tanti “figli del Sempione”, cresciuti a pane e pista, sin da ragazzini, nel Velodromo meneghino inaugurato il 19 aprile 1914 e che ha rappresentato, sin dagli anni della Prima Guerra Mondiale, un fondamentale fulcro per l’attività di migliaia di corridori, di tutte le categorie. Corsi a metà degli anni Venti inizia a segnalarsi con continuità ed è tra i più presenti e piazzati, soprattutto nelle prove di velocità, corsa a punti, eliminazione. In inverno è scritturato anche nelle gare che si tengono nel nuovo Palazzo dello Sport meneghino: l’11 gennaio 1925 vi primeggia in una prova ad handicap di velocità davanti a Cattaneo. In estate torna al “Sempione” dove si segnala spesso tra i migliori: il 1 luglio vince una corsa a punti su Cattaneo, Tasselli e Pellizzari. Da notare che i tre, come Corsi, saranno futuri olimpionici, a conferma del “Sempione” fucina di talenti. Sulla stessa pista il 21 luglio Corsi coglie il quarto posto in una prova di velocità vinta da Boiocchi ed il 4 agosto finisce terzo in un handicap di velocità, bruciato da Brambilla ed Achille Cattaneo. Non trova la via del successo: il 16 agosto a Parabiago è sopravanzato da Tasselli sia in velocità che australiana. Finalmente vince una gara ma...su strada. L’11 ottobre difatti si aggiudica il campionato sociale della “Spallanzani”, la sua società, disputato a cronometro, da Musocco ad Inverigo, su 62 km, percorsi a 32 di media: un ottimo risultato che fa ben sperare per l’avvenire. Veloce ma dunque anche resistente, Corsi è tra i dilettanti più interessanti. Si conferma anche in inverno al “Palazzo dello Sport” dove è tra i più assidui anche se vince raramente. Il 6 dicembre giunge secondo nella corsa a punti, alle spalle dello sconosciuto Brambilla, e quarto nella velocità appannaggio di Cattaneo. Il 20 dicembre altra riunione nella stessa sede: Corsi chiude secondo nella velocità, alle spalle di Boiocchi che, con Piano, vince anche l’americana dove Corsi termina terzo (con Brambilla). Di gare in pista se ne riparla già il 3 gennaio 1926 quando Corsi, nel “solito” Palazzo dello Sport, è battuto da Boiocchi nella velocità. Sette giorni dopo, stessa sede, Corsi chiude al terzo posto l’americana a coppie, assieme a Piano, vinta da Tasselli-Cattaneo. E terzo, ma assieme a Pellizzari, chiude anche nell’americana del 7 febbraio, quando stavolta a primeggiare sono Martinetti-Galvaing. Sette giorni dopo, si piazza secondo nella velocità e terzo nella corsa a punti, prove entrambe vinte da Cattaneo. Il 28 febbraio vince l’individuale a punti mentre chiude terzo nella velocità, alle spalle di Cattaneo e Brambilla.

In estate gareggia saltuariamente al “Sempione” dove si rivede in autunno: il 17 ottobre chiude al terzo posto l’individuale, superato da Cattaneo e Boiocchi che vince la velocità dove Corsi finisce quarto. Non si tratta di una grande annata per lui, ma viene sollevata da un inatteso successo su strada il 24 ottobre, di nuovo nel campionato sociale della “Spallanzani”, sul percorso Milano-Turbigo, completamente pianeggiante e favorevole ad un pistard come lui. Come riapre il “Palazzo dello Sport” per la stagione invernale, Corsi è tra i protagonisti: il 12 dicembre finisce terzo una gara di tandem, con Cazzaniga, alle spalle di Boiocchi-Tasselli e Cappi-Orlandini. È la sua prima gara del genere: si comincia a disputare questa specialità anche in chiave olimpica. La situazione per Corsi non muta nel 1927. Il 2 gennaio, al “Palazzo dello Sport”, chiude al quarto posto la gara di velocità appannaggio di Zucchetti. Non è brillantissimo: nella stessa sede spesso arriva lontano dai primi. Il 23 gennaio chiude terzo nell’individuale a punti, superato da Boiocchi e Piano. Si rivede nella riunione pasquale al “Sempione”, il 17 aprile: accoppiato a Lanzi, finisce terzo nell’americana, superato da Pellizzari-Cattaneo e Brambilla-Battaglia. Sette giorni dopo, sulla stessa pista, Corsi si aggiudica l’individuale a punti. Il “Sempione” è casa sua: il 1 maggio vi vince velocità e tandem (con Lanzi), specialità nella quale si trova sempre più a suo agio. Il maltempo fa rinviare molte riunioni al “Sempione” e Corsi torna in gara solo il 30 maggio all’Ippodromo di Bergamo dove chiude 4° una prova di velocità vinta da Lanzi. E quarto si piazza anche il 5 giugno al “Sempione” nell’eliminazione vinta da Piano. Pare abbonato al quarto posto che ottiene, sulla stessa pista, anche nella velocità e nell’individuale il 26 giugno. Un mese dopo, il 31 luglio, è eliminato da Boiocchi nei quarti di finale dei tricolori di velocità. Chiude invece al terzo posto, superato da Piano e Cattaneo, la prova di “mezzofondo” che in sostanza è una corsa a punti. Il 3 agosto in una notturna al “Sempione” gareggia con Orecchia in un inseguimento a coppie, ma i due vengono raggiunti da Piano-Cattaneo. Il 28 agosto Corsi è a Como, nel nuovo stadio “Sinigaglia”, dove vince la corsa a punti e chiude terzo nella velocità, alle spalle di Bassi e Consonni. Un mese dopo, il 25 settembre, sulla stessa pista rivince la corsa a punti che sembra particolarmente adatta alle sue qualità. Il 9 ottobre gareggia al “Sempione”, ma senza molta fortuna: 3° nell’australiana e nella velocità, chiude 5° nella corsa dietro tandem.

14 giorni dopo, al “Palazzo dello Sport” meneghino finisce terzo, assieme a Boiocchi, la prova dei tandem vinta da Piano-Severgnini. Sulla stessa pista il 13 novembre chiude quinto nella velocità (vince Boiocchi) e solo settimo, con Bassi, nell’americana dominata da Piano-Severgnini. Il 18 dicembre, ancora sull’anello meneghino, Corsi chiude secondo nell’handicap, battuto dallo stesso Severgnini. Certamente è un buon pistard, ma probabilmente non un campionissimo. Comunque rivaleggia ad armi pari con tutti. Il 1 gennaio 1928, al solito “Palazzo dello Sport” di Milano, Corsi vince l’australiana, assieme a Piano. Otto giorni dopo, sulla stessa pista chiude solo sesto la corsa a punti vinta da Ferrario. Il 15 gennaio, assieme a Brambilla, finisce secondo l’americana, alle spalle di Piano-Severgnini. Il 4 marzo torna alla strada, vincendo il “GP US Milanese”, apertura della stagione dilettantistica meneghina, giungendo da solo al traguardo. Il 6 maggio brilla nella prima preolimpica al “Sempione”: vince la velocità ed una prova di inseguimento a squadre. Sette giorni dopo, bissa il successo nella velocità a Como dove è secondo nella corsa a punti e terzo nell’australiana, prove entrambe vinte da Piano. Il 20 maggio a Dalmine Corsi batte il tricolore Severgnini nella velocità. Sette giorni dopo, è protagonista della preolimpica al “Sempione”: vince l’americana con Lusiani, chiude secondo i 400m a cronometro (primeggia Tasselli) e finisce terzo la velocità dove Severgnini ritrova il successo. L’8 luglio, sulla pista della Nafta a Genova, Corsi è battuto solo dal campione uscente Severgnini nel tricolore di velocità: una maglia azzurra ai Giochi è sempre più probabile. Sette giorni dopo, stesso risultato nella velocità a Firenze. Alfredo Corti, che si occupa di selezionare i pistard azzurri, lo inserisce nella lista per i Giochi anche se diventa problematica la scelta della specialità in cui farlo gareggiare. Dopo vari test al “Sempione”, i tecnici lo dirottano sul tandem e hanno ragione: il 21 luglio assieme a Malatesta vince l’ultima preolimpica e la coppia è selezionata per Amsterdam. Le gare olimpiche di ciclismo su pista si disputano nell’Olympisch Stadion, appositamente attrezzato con un anello in cemento. Corsi gareggia nel tandem, assieme a Malatesta, in una prova che vede al via solo 7 nazioni. Nei quarti incontrano in Canada che però cade subito dopo la partenza. La prova, da regolamento, deve essere ripetuta ma i canadesi, malconci e con la bici in disordine, non si presentano. I nostri dunque gareggiano da soli e si qualificano per la semifinale dove però il 6 agosto sono superati dalla Gran Bretagna (Sibbit-Chambers). Perdono anche la finale per il bronzo, stavolta contro la Germania (Kother-Bernhardt). L’oro va ai Paesi Bassi (Leene-Van Dijk).

Per i nostri una grande occasione sprecata e “medaglia di legno”. Corsi cerca il difficile riscatto ai Mondiali di Budapest, disputati a metà agosto. Nel primo turno della velocità è battuto dal tedesco Bernhard. Vince però il “repechage” e si presenta agli ottavi dove riesce a sconfiggere l’olandese Drakenstein. La sua corsa si ferma nei quarti quando è battuto dal forte francese Beaufrand, poi argento. Comunque una prestazione sufficiente. Corsi torna in pista solo il 2 ottobre a Como dove chiude terzo l’individuale a punti, superato da Pellizzari e Consonni con cui cinque giorni dopo al “Sempione” si aggiudica un’insolita corsa a punti per tandem. Il 14 ottobre inizia la stagione invernale al “Palazzo dello Sport”: Corsi chiude terzo l’americana, assieme a Brambilla (vincono Piano-Consonni). Sulla stessa pista finisce terzo anche un mese dopo, l’11 novembre, nella velocità, battuto da Pellizzari e Severgnini. Il 2 dicembre, assieme a Brambilla, chiude invece secondo, ancora sull’anello meneghino, nell’americana vinta da Piano-Severgnini. Ottiene lo stesso piazzamento il 9 dicembre, ma nella velocità alle spalle di Pellizzari. Stessa situazione 14 giorni dopo e pure il 26 dicembre, nel giorno inaugurale della “Sei Giorni” di Milano. Nel 1929 Corsi lascia i dilettanti, trovando un ingaggio con la “Dei”, la squadra che sponsorizza praticamente tutti i più forti pistard italiani. Continua difatti a gareggiare soprattutto in pista, al “Sempione” ed al “Palazzo dello Sport”, ma non vince molto. Il suo principale successo è il tricolore di velocità degli Indipendenti, ottenuto nel 1929. Poi, dopo una stagione senza acuti, abbandona l’attività.


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