CORSANEGO Carlo Amerigo
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1920. Lotta Greco-Romana. Eliminato Ottavi di Finale pesi medi
Genovese, noto col secondo nome di Amerigo. Tesserato con la “Colombo” sin dai primi anni ’10, dal fisico possente e statuario, gareggia anche nel sollevamento pesi, si diletta nel nuoto e nei tuffi, ma è la lotta lo sport in cui ottiene i migliori risultati. Nel 1913 vince difatti il Campionato Genovese dei “minimi”, categoria in cui a novembre, nella “sua” palestra della “Colombo”, giunge terzo nei tricolori vinti dal concittadino Gargano. L’anno seguente insiste con la lotta: terzo nel Campionato Genovese, battuto dai forti Arpé e Bersaglio, è superato nella finale della “Targa Pampuri” a Milano dal solo Gargano. Diventa più robusto, acquisisce qualche chilo in più e passa nella categoria dei “medi” nella quale a metà giugno vince il Campionato Ligure. Si ripete a novembre quando è primo nel campionato sociale della “Colombo”, anche nella gara assoluta dove supera il massimo Noris. Conclude l’ottima annata pochi giorni prima di Natale nel Teatro Alhambra di Milano dove vince alla grande i tricolori dei “medi” anche se la gioia del successo è ottenebrata dalla scomparsa della madre, avvenuta proprio in quei momenti. È ormai tra i migliori lottatori italiani: il 9 maggio 1915 si aggiudica pure il titolo assoluto di Campione Ligure. Quindici giorni dopo però l’entrata in guerra del nostro paese blocca l’attività sportiva.
Se ne riparla nel 1916: il 4 giugno nella sua città Corsanego rivince il tricolore nella categoria dei “medi” dove il peso-limite è 80 kg ma, infortunatosi, non può competere per il titolo assoluto. Gli anni più bui del conflitto mondiale lo vedono lontano dalle pedane. Si ripresenta solo nel 1920. Non ancora perfettamente in forma, il 5 luglio è battuto da Bovone nel campionato ligure. La settimana seguente è in pedana per le selezioni olimpiche, di nuovo a Genova, nella palestra della “Colombo”. Vince bene con Cardelloni ma perde con Gorletti. La Commissione Tecnica, col CT Grenna, però gli dà fiducia e lo inserisce nella lista per Anversa, assieme allo stesso Gorletti. Si va in Belgio col treno, via Modane e Parigi. Le gare di lotta si svolgono nel Salone delle Feste della Società Zoologica Reale, nei pressi dello zoo di Anversa e della Stazione Centrale. Corsanego gareggia nei “medi” il cui peso-limite è 75 kg. Al torneo, ad eliminazione diretta, partecipano 23 lottatori di 13 nazioni. Corsanego esordisce il 16 agosto contro il francese Gorbière, battuto dopo 7’44” di gara. Il giorno seguente affronta il ceco Balej: match tirato, equilibrato, incerto ma Corsanego è “schienato” dopo 12’05”. Esce così di scena e chiude la sua avventura olimpica, non certo esaltante. L’oro va allo svedese Westergren che supera i finnici Lindfors e Perttila, per un podio interamente scandinavo (e ad Anversa non è l’unica volta che accade). Dopo i Giochi, Corsanego non otterrà più risultati significativi e sparirà presto dalle liste dei migliori.