CORRADI Ernesto
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1924. Pentathlon Moderno. 30°
Atleta di cui si sa poco. Certamente è un militare e risulta nato nel 1893. In Italia negli anni Venti il Pentathlon Moderno vive molto di improvvisazione: non esiste una federazione, non vi sono gare specifiche. Quando arriva il momento dei Giochi, in genere si scelgono i militari più capaci in una o due discipline, si allenano velocemente alle altre prove e si va allo sbaraglio, contando più sulla fortuna che sulla specializzazione. È così anche per Corradi. A Parigi le prove valide per il Pentathlon Moderno si svolgono dal 12 al 17 luglio. Partecipano 38 atleti di 11 nazioni. La generale viene stilata in base alla somma dei punti assegnati in base ai piazzamenti (1 al primo, 2 al secondo e così via): vince perciò chi totalizza il minor numero di punti. La prima gara in programma è il tiro a segno, con pistola automatica, su 200 colpi e si svolge al poligono di Versailles, nei pressi della celeberrima reggia. Vince il danese Olsen che totalizza 186 punti. Male i nostri anche se Corradi è il migliore: con 140 punti si piazza 26°. Alle sue spalle Chiesa (29° con 136 punti), Micheli (32° con 134 punti) e Pasta (36° con 126 punti). Lo stesso giorno, qualche ora dopo, si disputano i 300 m a nuoto, nella Piscine des Tourelles, in Rue de Tourelles, nella parte orientale di Parigi, nei pressi della Porte des Lilas, praticamente dove oggi sorge lo “Stadio Nautico Georges Vallerey”. Corradi si difende e chiude 22° in 6’34’8”. Vince lo svedese Lindman (futuro oro) con 5’18”6 davanti ad un grande Chiesa, che si ricorda del suo passato natatorio.
Male gli altri azzurri: 35° Micheli e 36° Pasta. Dopo la prima giornata Corradi non ha già più speranze di medaglia. Il 14 luglio tocca alla scherma, prova di spada, tutti contro tutti. Qui è grande Pasta, secondo dietro lo svedese Dyrssen, mentre Corradi termina 26° p.m., preceduto da Chiesa e Micheli, assieme al 22° posto p.m. Il 16 luglio si disputa la prova di equitazione, un cross di steeple-chase, nell’ippodromo del Grand Parquet a Fontainebleau, pochi km a sud di Parigi. Vince il finlandese Avellan, con Corradi di nuovo a navigare lontano, 22° p.m. Il migliore dei nostri è Micheli (17° p.m.), poi Chiesa (19° p.m.) mentre Pasta non conclude la gara. Infine il 17 luglio, ultima prova, il cross di 4 km a piedi, nello stadio di Colombes. Vince alla grande lo svedese Lindman, in 12’40”. I nostri terminano lontanissimi e compromettono le già residue speranze di una discreta posizione nella generale: Micheli, con 15’28”, è il migliore ma chiude 30°, subito davanti a Corradi (15’42” il suo tempo) e Pasta, con Chiesa solo 36°. L’oro va al grande svedese Lindman (primo nel nuoto e nella corsa) che totalizza 18 punti davanti ai connazionali Dyrssen (39.5) e Uggla (45.0) per un assoluto trionfo scandinavo. Corradi s’è difeso ma non si può certo parlare di prestazione sufficiente: chiude difatti solo 30°, con 127,5 punti mentre il migliore dei nostri è Chiesa (24° con 109). Corradi almeno precede Micheli (33°) e Pasta (36°), per una partecipazione olimpica che non ha lasciato segno, come d’altra parte ampiamente prevedibile viste le premesse.