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CONTESSI Luigi

Brescia 14.08.1894 / Brescia 23.02.1967

1920. Ginnastica. MEDAGLIA D’ORO Concorso a Squadre

Già da adolescente si tessera per la “Victoria”, si allena agli attrezzi e consegue la prima vittoria nella gara artistica per juniores nel concorso di Como del settembre 1912. Pratica anche alcune specialità atletiche come salto con l’asta e lancio del giavellotto. Si segnala più volte tra i migliori ginnasti della sua età, ma appare ancora acerbo per cimenti più importanti. La Prima Guerra Mondiale interrompe tutto. Se ne riparla solo il 21 settembre 1919, nel primo grande concorso ginnico organizzato dopo il conflitto e tenutosi all’Arena di Milano per iniziativa della “Pro Italia”. Contessi gareggia stavolta nei “seniori” ma non entra nelle prime posizioni. Non demorde, coltivando nel 1920 il sogno olimpico. Ancora tesserato per la “Victoria”, il 18 aprile è buon quarto nella gara artistica del concorso di Castellanza e le speranze di un viaggio ad Anversa diventano più concrete. Non è tra i più pronosticati, ma nelle prove di selezione olimpiche, tenutesi a Genova il 27 giugno, strappa un buon settimo posto nella gara artistica e viene convocato in Nazionale dal CT Pastorini che nell’incarico è coadiuvato da Enrico Gualdi, Presidente della Commissione Tecnica federale. Contessi è dunque tra i ginnasti che si radunano dal 18 luglio per un collegiale a Villa Badia di Cornigliano, nei pressi di Genova, lussuosa struttura di proprietà del munifico conte Raggio. Sono presenti 32 ginnasti che affinano gli ultimi dettagli e tra i quali saranno scelti i 24 titolari: alla fine Contessi è tra questi e si dimostra pimpante anche nella “prova generale” che si svolge il 16 agosto a Sampierdarena. Si parte fiduciosi per Anversa, raggiunta in treno via Modane e Parigi. Le gare di ginnastica si tengono nell’Olympisch Stadion. Nel pomeriggio dei giorni 23 e 24 agosto, si inizia con la prova a squadre, simile ma non uguale a quella del 1912 e redatta sul “modello tedesco”. Consta di 5 tipi di esercizi: prova di gruppo con gli strumenti (clave e bastoni), ostacoli (4 di 70 cm), sbarra, parallele e cavallo con maniglie.

Negli attrezzi i ginnasti, che si esibiscono a gruppi, devono eseguire esercizi obbligatori e liberi. Punteggio massimo ottenibile 404. Assenti i massimi interpreti di questa disciplina, svizzeri e tedeschi, i nostri ripetono il trionfo di Stoccolma, ottenendo 359,8 punti ovvero l’89% del possibile. Secondi i sorprendenti padroni di casa del Belgio, con 346,7, che superano la Francia, bronzo con 340,1. Grande successo per gli azzurri (ancora in maglia bianca) ma su un numero alquanto esiguo di squadre: le altre due nazioni partecipanti difatti sono la Cecoslovacchia, “medaglia di legno”, e la Gran Bretagna. Dopo i Giochi, Contessi continua a gareggiare, mantenendosi su buoni livelli anche se non emerge più a livello individuale. Trova nuova linfa nel 1923, tesserandosi con la “Forza e Costanza” di Brescia: nel concorso di Valenciennes, in Francia, disputato dal 21 al 23 luglio, è secondo nella gara artistica mentre la compagine lombarda svetta nella classifica a squadre. Si pensa già ai Giochi di Parigi e già il 25 e 26 agosto si svolge a Milano, sul campo del Milan in Viale Lombardia ed organizzata dalla Pro Patria, la prima fondamentale selezione preolimpica: Contessi chiude ottavo, ma entra nella lista degli azzurrabili. Tutto però si decide il 5 e 6 gennaio 1924 a Monza, nella gelida palestra della “Forti e Liberi”, dove si svolge la decisiva preolimpica sotto lo sguardo attento e partecipe del neo CT Mario Corrias. Contessi si difende bene, pur senza eccellere, e la sua fama di veterano fa il resto: viene inserito tra i 16 azzurrabili che poi, attraverso ulteriori prove di selezione, dovranno scendere ad otto. Nei primi mesi del 1924 si susseguono i ritiri collegiali, ancora a Monza, pure nel Parco Reale dove viene allestita un’apposita palestra all’aperto, per simulare le condizioni di gara parigine. La selezione è tremenda, otto posti sono pochi per il livello tecnico dei nostri ginnasti, tra i primi al mondo nell’esecuzione degli esercizi agli attrezzi. Contessi ci prova, ma alla fine guadagna solo il ruolo di riserva. Va a Parigi, ma non gareggia. I rimpianti sono inevitabili: i nostri difatti confermano l’oro di Anversa. La sua carriera agonistica in pratica termina qui. Poi si dedica all’attività di allenatore, per lungo tempo con la stessa “Forza e Costanza”.