Di famiglia aristocratica (è un conte), si dedica alla scherma fin da ragazzo, frequentando le principali sale schermistiche della capitale francese dove è nato, pur essendo italiano a tutti gli effetti. Affiliato alla Sala George-Alfred Cotis, gareggia nel torneo olimpico sulla soglia dei 37 anni. Nel torneo di fioretto, disputato nel Salone delle Feste dell’Esposizione al Campo di Marte, viene battuto al primo turno dal francese Masson (poi argento), ma passa ugualmente il turno per le stranezze regolamentari dell’epoca secondo cui non importa il risultato del match quanto “tirare bene”: un giudice difatti decide appositamente se anche lo sconfitto merita di proseguire il torneo e così accade a Collarini. Nel turno successivo, quarti di finale, il 16 maggio viene però battuto dal francese Jobier ed esce definitivamente di scena. Nel torneo di Spada, disputato nei celebri giardini delle Tuileries da ben 102 schermidori di 11 nazioni (record dell’edizione), il 2 giugno viene invece subito eliminato nella poule a 6, giungendo 4°.