COLACICCO Giuseppe
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Edimburgo (Scozia) 04.04.1904 / 28.08.1984 (in Gran Bretagna)
1924. Pugilato. Eliminato Primo Turno pesi welter
Nato nel Regno Unito dove è emigrata la famiglia che poi rientra a Roma. Nella Capitale Colacicco si tessera per la “Colombo” e sale sul ring già prima dei 18 anni di età. Brucia le tappe: il 14 aprile 1923 diventa Campione Laziale dei “welter”, sconfiggendo ai punti Tonini, battuto anche il 25 novembre. Il 16 dicembre guadagna la “cintura di Roma” ma solo perchè...non trova avversari, impauriti dalla sua forza. In effetti Colacicco s’è dimostrato un ottimo fighter, ma ad Ancona non sono così pavidi: il 6 marzo 1924 il padrone di casa Candelari lo batte ai punti. Si preparano i Giochi ed ovviamente Colacicco freme per un posto al sole, anzi in azzurro. Ma non sembra in forma: ai tricolori di Firenze, disputati al Politeama verso metà marzo, viene superato già nei turni eliminatori dall’emergente Caneva. Una brutta battuta d’arresto che non viene sconfessata il 15 maggio quando, al Politeama Milanese, in un importante riunione preolimpica, la sua “bestia nera” Candelari lo supera nuovamente ai punti. Tutto per Colacicco sembra sfumare, ma lo stesso Candelari s’infortuna ed apre spazi impensabili nella lista dei 30 azzurrabili, compilata dal CT Bianchi e dall’allenatore in seconda Zanatta.
Alla fine Colacicco è dentro e parte per il ritiro collegiale di Bellusco, con sede nella sontuosa Villa Bartesaghi, attrezzata a palestra con tanto di ring e punching ball. Non mancano scherzi e divertimento, con frequenti bagni nel vicino Adda. Negli allenamenti Colacicco dà tutto sè stesso, si dimostra fresco e pimpante, dà garanzie e riesce a conquistarsi il biglietto per Parigi dove comunque non è tra i nostri più attesi e pronosticati. Le gare olimpiche di pugilato si svolgono al famoso Vel d’Hiv, il velodromo d’inverno teatro di numerose competizioni ciclistiche di rilievo. Il torneo dei welter (peso-limite 66,678 kg) è ad eliminazione diretta e vi partecipano 29 pugili di 18 nazioni. Il 15 luglio, nel primo turno, Colacicco perde ai punti col norvegese Christensen, non dando mai l’impressione di poter primeggiare, disperdendo troppe energie in attacchi a vuoto e senza costrutto. Mostra dinamicità e grinta ma senza efficacia. Non si può certo parlare di prestazione memorabile ed esce subito di scena. L’oro va al belga Delarge sull’argentino Mendez ed il canadese Lewis. Colacicco dopo i Giochi dirada molto le sue apparizioni, non raggiunge più risultati significativi e non passa professionista, dimostrandosi in sostanza una sorta di “meteora olimpica”.