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CIABATTI Igino

Pisa 15.06.1883 / Pisa 14.04.1944

1908. Canottaggio. Eliminato Quarti di Finale Singolo

ciabatti grande

Appartenente alla “Canottieri Arno” della natia Pisa, fondata ufficialmente nel 1905, inizia a vogare intorno ai 20 anni sul fiume cittadino, inserendosi bene nei vari equipaggi della sua società. Nel 1907 i pisani, con Ciabatti, giungono terzi nel Campionato Italiano del “4con”, disputato peraltro nelle acque di casa. In quella stessa manifestazione Ciabatti, pur avendo da poco iniziato a vogare da solo, si cimenta anche nel tricolore dello skiff (ovvero singolo) dove coglie un bel terzo posto nella prova vinta dal grande Dones. In effetti nel singolo si trova subito a suo agio. Confrontandosi coi più grandi vogatori italiani, ne esce battuto ma non di molto e si impone a Pusiano in un’importante riunione davanti a molti rematori padroni di casa. Affinata la tecnica e lo stile, nel 1908 supera sul lago di Albano il forte Brunialti[1] e si segnala come il più forte vogatore italiano di singolo. Selezionato per i Giochi di Londra, dove le prove di canottaggio si tengono sul Tamigi a Henley[2], celebre centro remiero ad ovest della capitale, non va oltre il primo turno. Il 29 luglio viene infatti battuto nei quarti di finale, prima gara cui partecipa (lunga 1300m), dall’ungherese Levitzky, poi bronzo. Una leggenda, non confermata, vuole che all’ultimo momento, ammalatosi improvvisamente, Ciabatti sia stato sostituito nella gara olimpica da Cartesegna (vedi scheda relativa). Dopo i Giochi, Ciabatti si mantiene su buoni livelli anche se vince raramente: nei tricolori di singolo del 1908 giunge difatti solo sesto, nettamente attardato dal vincitore Mariani.

L’anno seguente è sul primo “otto” mai varato dalla “Canottieri Arno”, ma continua anche a gareggiare nel singolo, specialità in cui vince sul Lago di Bracciano, battendo il romano Giovannini, ed é secondo nei tricolori del Lago d’Orta, di nuovo dietro a Mariani che lo fa sfogare inizialmente per poi passarlo nell’ultimo terzo di gara. Ciabatti gareggia anche nell’otto, con la sua “Canottieri Arno”, chiudendo in terza posizione. Nel 1910 Ciabatti si mantiene tra i migliori skiff italiani: nelle prestigiose regate di Lido d’Albaro, in mare, durante le celebrazioni per il Cinquantenario della mitica spedizione dei Mille, viene battuto solo da Bruna che lo supera anche ad Ancona mentre a Villa d’Este (Cernobbio) Ciabatti è superato solo da Mariani. Dunque, pur rimanendo tra i migliori vogatori di singolo a livello nazionale, trova sempre qualcuno che lo relega alla piazza d’onore. Nel 1911 stessa musica: solo settimo nei tricolori a Como, pochi giorni dopo giunge terzo a Villa d’Este. Appare evidente che nello skiff figurano avversari per lui troppo forti, su tutti Sinigaglia[3]. Assieme ad altri può però ancora dire la sua: con Gazzella è difatti secondo nei tricolori del “due con” alle spalle della “Lario”. Ma nel 1912, stagione olimpica, sparisce praticamente di scena ed il suo nome non compare più tra i protagonisti di regate importanti, pur continuando a vogare sull’Arno e dintorni per altre stagioni (nel 1913 vince una gara minore a Torre del Lago su una “yole a 4”). Coraggiosamente, torna a vogare dopo la guerra, a 36 anni suonati: nel 1919 è terzo nei tricolori del singolo dietro i lecchesi Castelli e Cazzaniga. L’anno seguente è sempre il migliore della “Canottieri Arno” nel singolo. Poi sparisce dai primi posti anche se, per divertimento ma con grande impegno, continua a vogare sino agli anni Trenta nella categoria veterani.


[1] Giovanni Battista Brunialti, nato a Torino il 20.02.1882 ma romano d’adozione, figlio del noto parlamentare Attilio che sarà anche Presidente della Federazione di Atletica Leggera e tra i promotori della spedizione olimpica italiana nel 1912. Giovanni, con l’Aniene Roma, vince tre titoli italiani nell’otto (1906-1907-1908) ed uno nel singolo (1906) oltre all’argento europeo nel 1906, a Pallanza, nel singolo. Sue anche tre edizioni del Campionato dell’Adriatico a Trieste (1906-1907-1908). Avvocato, muore nella Prima Guerra Mondiale, combattendo al fronte come Capitano degli Alpini, sull’altopiano di Asiago, il 18.06.1916, guadagnandosi una Medaglia di Argento al Valor Militare per il suo ardimento nell’incitare gli uomini all’avanzata ed a sprezzo del pericolo

[2] Luogo mitico per il canottaggio: nel 1829 infatti vi nasce la Boat Race, la celeberrima sfida tra Oxford e Cambridge. Nei Giochi del 1908 le gare si sviluppano lungo un percorso di un miglio e mezzo, dunque più lungo di 414 metri rispetto ai duemila metri che già rappresentano la distanza comunemente utilizzata nelle regate “continentali”

[3] Giuseppe Sinigaglia, nato a Como il 28 gennaio 1884. Tra i più forti vogatori italiani di inizio Novecento. Vincitore di 8 titoli nazionali: tre nel singolo (1911-1912-1913), due nel “due di coppia” (1911-1913) e tre con altri armi (4con nel 1906, 2con nel 1907 e 8 nel 1913). Tre volte Campione Europeo: nel 1906 col 4con, nel 1911 in singolo e “due di coppia”. Nel 1914 vince la prestigiosa regata di Henley, la Diamond’s Sculls, nel singolo oltre alla “Coppa delle Nazioni” a Parigi. Tenente dei Granatieri di Sardegna, muore il 10 agosto 1916 durante la Prima Guerra Mondiale, combattendo in prima linea, sul Monte San Michele