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CERBONESCHI Eugenio

Casale Marittimo (PI) 15.01.1889 / Valenza (AL) 15.07.1955

1928. Equitazione. 23° Concorso Completo, Ritirato Gara a Squadre Completo

cerboneschi grande

Ufficiale dei Lancieri di Milano, gareggia sin dall’età di vent’anni anche se raggiunge i massimi livelli dopo la Prima Guerra Mondiale. Ottimo cavaliere, sa disimpegnarsi in qualsiasi specialità, dal galoppo agli ostacoli, senza dimenticare il cross e lo steeple-chase: dotato di grande temperamento, grande agonista, dal rendimento costante, Ceboneschi rappresenta il prototipo del cavaliere “completo” sotto tutti i punti di vista. Nel 1920 si aggiudica il “GP Reale” a Roma su Margherita (steeple-chase), ma nei primi anni Venti ottiene buoni risultati anche negli ostacoli: nel 1921 partecipa alla “Coppa delle Nazioni” a Londra dove l’Italia chiude seconda e l’anno seguente vince la stessa manifestazione a Roma, montando Sterlina in entrambe le occasioni. Con Sterlina vince anche il 27 settembre 1924 il “GP Toce” a Stresa. Intanto s’è dedicato anche alle corse e pure ai cross dove nel 1925, su Wamba, guadagna successi importanti come la “Coppa dei Reggimenti” a Tor di Quinto ed altre gare di rilievo a Modena e Chilivani, in Sardegna. Gareggia ogni dove, ma non sempre vince: il 9 maggio 1926, montando Scimmiotto, è 5° nel “GP Reale” a Roma, disputato all’ippodromo di Villa Glori alla presenza del Re e vinto da Lancia su Colosseo.

Nel 1927 si impone nel “Premio Ministero Guerra”, un cross a Tor di Quinto. Quando si deve organizzare la spedizione olimpica del 1928, il CT Amalfi non può lasciarlo fuori dalla lista azzurra perchè nessuno tra i nostri cavalieri mostra le sue doti di atleta in grado di disimpegnarsi a dovere in qualsiasi disciplina e circostanza. Difatti Cerboneschi viene selezionato per il concorso completo, che allora si chiama semplicemente “individuale” o “evento dei tre giorni”: inizia l’8 agosto e vi partecipano 46 cavalieri di 17 nazioni. Consta, come di consueto, in tre prove: dressage, cross-country ed ostacoli. Cerboneschi vi gareggia in sella a Derna. La prima gara è appunto il dressage che si svolge l’8 e 9 agosto nello Sportpark di Hilversum. Cerboneschi va male, malissimo: con 99.04 punti totali chiude addirittura 43°, perdendo subito ogni speranza di medaglia, ma perfino di un piazzamento tra i primi 15. L’olandese De Kruijff, primo classificato, ottiene 251,26. Il 10 agosto si svolge la prova di cross-country, un percorso impegnativo in piena campagna, disputato nella foresta di Maartensdijk, ancora a Hilversum. Cerboneschi non va oltre il 26° posto, ottenendo 1334 punti contro i 1446 del primo classificato, il francese Pernot.

La prova conclusiva è il concorso ad ostacoli dove tradizionalmente gli italiani sono maestri: in effetti Cerboneschi (come l’altro azzurro Valenzano) compie percorso netto, assieme ad altri nove cavalieri, e guadagna il massimo ottenibile, 300 punti. Tuttavia le prime due prove, in particolare il dressage, penalizzano il suo piazzamento nella generale: chiude difatti 23° con 1733,04 punti. L’oro va all’olandese Pahud de Mortanges, su Marcroix, con 1969,82 che prevale di misura sul connazionale De Kruijff (1967,82) mentre il bronzo va al tedesco Neumann, con 1944,42. I 211 punti di distacco dal bronzo per Cerboneschi dicono tutto sulla sua prestazione, assolutamente pessima al dressage. Ancora peggio va ai nostri nella gara a squadre: causa il ritiro di Lequio nel cross-country, gli azzurri difatti non vengono classificati. L’oro va ai formidabili olandesi (tre nei primi quattro!), l’argento ai norvegesi ed il bronzo ai polacchi, in una classifica fortemente condizionata dai ritiri. Per Cerboneschi una prova al di sotto delle aspettative, sia pure con la perla del percorso netto sugli ostacoli. Dopo i Giochi gareggia con minore intensità e frequenza, dedicandosi poi con successo all’allevamento di cavalli anche da competizione.