CECCATELLI Dante
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Prato 14.07.1895 / deceduto
1924. Lotta greco-romana. Eliminato Secondo Turno pesi massimi-leggeri
Complice la Prima Guerra Mondiale che blocca ogni attività, si segnala solo dopo il conflitto. Ottiene i primi risultati interessanti nel 1921 quando gareggia ai tricolori ma perde diversi incontri con personaggi di primo piano come Covre e Cardinale, terminando comunque quarto nella categoria dei “medi”. Acquisisce esperienza e concretezza, emergendo a livello locale: a metà dicembre si aggiudica il Campionato Toscano assoluto, battendo anche il “massimo” Serafino, che viene schienato in 2’40”. Nel 1923 inizia male: un polso slogato gli pregiudica le prestazioni ai tricolori di Bologna, disputati il 26-28 marzo, dove chiude quinto (vince Venturi). Si riscatta un mese dopo, il 24 aprile, nel casalingo torneo di Prato dove non perde un incontro, ma la concorrenza non è di alta qualità. Tuttavia, anche quando il livello cresce, Ceccatelli non teme confronti: batte tutti anche nella “Coppa Croce” a Roma e stavolta gli avversari non sono sconosciuti (tra gli altri il sardo Lai, Minghetti e Carosio). Tra i “medi” è ormai uno dei migliori lottatori italiani. Nel 1923 si conferma: l’8 aprile riguadagna il titolo regionale, battendo Scali. 14 giorni dopo, a Prato si impone tra i “medi” di fronte ai quotati Quaglia e Guerrini mentre per il titolo assoluto è superato dai “massimi” Testoni ed Isetta. Poi si rivede solo nel 1924, annata olimpica: obiettivo dichiarato, i Giochi di Parigi. Però in inverno ha molte difficoltà, si allena poco, ingrassa ed è costretto a salire di categoria, nei “mediomassimi”. A metà aprile è solo terzo nel torneo preolimpico di Prato, battuto da Santelli e Bovone, due semisconosciuti.
La maglia azzurra sembra una chimera. Ha un’ultima chance e, a sorpresa, se la gioca bene. Il 1 giugno a Genova, nei locali della “Colombo”, si conclude l’ultima selezione preolimpica: Ceccatelli perde solo col forte Testoni. Vince tutti gli altri incontri, anche con avversari di qualche kilo più pesanti di lui e si guadagna sul campo, anzi in pedana, l’inserimento nella lista per Parigi. Non è comunque tra i nostri lottatori più attesi. Le prove olimpiche di lotta si svolgono al Vel d’Hiv, il famoso Velodromo d’Inverno della capitale francese, teatro di numerose competizioni ciclistiche di primo piano. Ceccatelli gareggia nei “massimi-leggeri”, il cui limite di peso è 82,5 kg. Al via 22 atleti di 15 nazioni. Vige la regola della doppia sconfitta ovvero viene eliminato il lottatore che perde due incontri. Ceccatelli non va molto lontano. Il 6 luglio, all’esordio, perde con l’ungherese Varga che riesce a schienarlo, rovesciandolo, dopo 19’ di lotta equilibrata. Il giorno seguente Ceccatelli viene battuto ai punti dal finnico Wecksten e quindi, come da regolamento, eliminato. L’oro va allo svedese Westergren davanti al connazionale Svensson mentre il bronzo è del finlandese Pellinen. La partecipazione olimpica di Ceccatelli dunque non risulta certo brillante. Nel 1925 insiste, ma senza grandi risultati. Ai primi di maggio nel torneo di Prato chiude solo al quarto posto, sopravanzato nell’ordine da Limberti, Gargano e Bonassin. Si trova a gareggiare con troppi avversari che gli sono superiori ed a 30 anni suonati non è più in grado di emergere: abbandona presto l’attività.
1924. Il gruppo di lottatori azzurri in preparazione per i Giochi. Ceccatelli è al centro, evidenziato dal tondo e identificato col numero 5