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CECCARELLI Ugo

Carrara 11.03.1911 / 26.08.1940 

1936. Pentathlon Moderno. 15°

Intraprende presto la carriera militare e diventa Tenente dei Bersaglieri. Mostra particolari attitudini sportive, risultando spesso il migliore nelle apposite gare dei reggimenti, in particolare nel tiro con la pistola. Si avvicina anche al Pentathlon Moderno, disciplina di tipica estrazione militare, inventato da de Coubertin in persona per la ricerca del “soldato perfetto” e fusione in pratica di cinque sport diversi: equitazione, tiro, nuoto, scherma e corsa campestre. Questa complessa gara compare per la prima volta ai Giochi nel 1912 e gli atleti scandinavi, in particolare svedesi, ne diventano maestri. In Italia cresce con difficoltà ed esclusivamente per merito dei militari che se ne appropriano sin da subito, gestendo ed organizzando le varie spedizioni olimpiche le quali peraltro non ottengono risultati rilevanti. Qualcosa cambia nei primi anni Trenta quando a capo del settore sportivo relativo al Pentathlon viene insediato Gaspare Pasta, già olimpionico di questo sport nel 1924 a Parigi. Pasta sa il fatto suo, ha esperienza, è capace di giudicare bene ed allenare a dovere gli atleti, scelti sempre tra i militari più capaci e portati. Selezione e preparazione sono difatti affidate alla Scuola Militare della Farnesina di Roma, più precisamente all’Ispettorato delle Truppe Celeri del Ministero della Guerra. Pasta, chiamato a ricostruire la Nazionale dopo l’ennesima delusione ai Giochi del 1932 di Los Angeles, adocchia anche Ceccarelli e lo inserisce già nel 1934 tra i “probabili olimpici” che si allenano, spesso in lunghi ritiri collegiali, alla Scuola della Farnesina di Roma. Ai primi di maggio 1935, in una sorta di test preolimpico, Ceccarelli partecipa ai “Littoriali” di Milano, le gare riservate agli universitari. Si tratta di una delle prime prove in assoluto di Pentathlon organizzata in Italia a livello ufficiale. Ceccarelli chiude nono, vince Abbà su Borriello ed Orgera: altri tre “preolimpici”. La convocazione per i Giochi diventa difficile. Intanto Ceccarelli dimostra di essere un buon spadista, grazie anche ai continui e proficui insegnamenti di Pasta: il 23 febbraio 1936 a Roma termina al terzo posto il campionato zonale di spada, superato da Orgera (altro pentathleta) e Nostini. Alla fine, dopo test e selezioni varie, il CT Pasta si convince e porta Ceccarelli a Berlino: si parte, in treno, il 19 luglio da Firenze.

Alla gara olimpica di pentathlon moderno partecipano 42 atleti di 16 nazioni. La classifica viene stilata in base ai piazzamenti in ogni prova: 1 al primo, 2 al secondo, 3 al terzo, ecc. Ovviamente, vince chi ottiene il minor punteggio. La prima prova è lo steeplechase di equitazione che si svolge nel bosco di Truppenubungsplatz a Doberitz (sede di esercitazioni militari) il 2 agosto. Prova durissima e selettiva, della durata di diverse ore e nella quale Ceccarelli ha più di una difficoltà: termina infatti lontanissimo, addirittura 39°, praticamente penultimo, compromettendo di molto le chances di un bel piazzamento. Vince l’altro azzurro Abbà davanti al tedesco Handrick. Il giorno seguente si disputa la scherma e Ceccarelli non va benissimo, chiudendo 20° pari merito, di nuovo peggiore degli azzurri. Vince lo statunitense Weber su Handrick che passa al primo posto della graduatoria dove Ceccarelli risulta 34°. Il 4 agosto tocca al tiro, con la pistola, disputato nel poligono di Ruhleben, a nord-ovest di Berlino. Dominio statunitense con Leonard primo e Weber secondo, ma un ottimo Ceccarelli termina in quinta posizione, risalendo al 21° posto della generale, dominata da Handrick. Il 5 agosto è la volta del nuoto, 300m a stile libero nella piscina olimpica: vince il tedesco Lemp e Ceccarelli è ancora il peggiore dei nostri, terminando 17°, la stessa posizione che occupa nella generale che in sostanza non muta molto. Il 6 agosto gran finale con la corsa campestre, disputata nel campo di golf a Wannsee, nei pressi di Potsdam, a sud-ovest di Berlino. Vince l’austriaco Leban e Ceccarelli finisce 12°. Fatti i conti, l’oro va al tedesco Handrick, argento per lo statunitense Leonard e bronzo ad un grande Abbà che proprio nell’ultima prova supera lo svedese Thofelt. Ceccarelli termina 15°, superando l’altro azzurro Orgera (22°), a 47 punti dal bronzo: troppi per rammaricarsi della pessima prova di equitazione. Certo, un posto nei dieci poteva essere alla sua portata con un po’ più di fortuna. La sua prestazione comunque può essere valutata in maniera sufficiente, soprattutto considerando il bel recupero nella seconda metà di gara. Poi si dedica ad altro. Studente di giurisprudenza a Pisa, parte volontario per la guerra di Spagna come comandante di una compagnia mitraglieri. Si distingue ripetutamente, tra il marzo 1937 e l’agosto 1938, conseguendo tre Medaglie di Bronzo, anche nella battaglia di Santander. Viene ferito ad una mano in uno scontro a fuoco sulla strada Pauls-Xerta, in Catalogna: sommariamente medicato, rimane al suo posto, portando comunque a termine la missione e per questo riceve l’onorificenza. Allo scoppio della Seconda Guerra Mondiale torna in servizio attivo, perdendo la vita il 26 agosto 1940 in Africa, a bordo di un aereo. L’Università di Pisa, evento peraltro comune in quel periodo per i caduti in guerra, gli conferisce la Laurea ad honorem.

 

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Berlino 1936. Ceccarelli, primo a sinistra, con la squadra di pentathlon moderno. Accanto a lui Abbà, splendido bronzo, quindi Orgera. In piedi il CT Gaspare Pasta