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CAVALLERO Alberto

Spigno Monferrato (AL) 14.09.1900 / Spigno Monferrato (AL) 07.10.1968

1924. Atletica Leggera. Ritirato Maratona

cavallero grande

Trasferitosi in Riviera Ligure, gareggia senza molto costrutto sino ai vent’anni. Sembra uno dei tanti “podisti della domenica”, ma improvvisamente esce dall’anonimato, complice un intenso allenamento sulle lunghe distanze, a lui evidentemente più congeniali. Il suo primo risultato di buon livello è il 4° posto nella maratona di Voltri del 3 dicembre 1922. Rimane comunque sconosciuto ai più. Tesserato per il “Libero Sport” di Savona, il 24 aprile 1923 è terzo nella 10 km di Celle dietro i ben più noti Ottolia e Cocchetto. Il 12 agosto ritenta l’avventura nella maratona, stavolta sul percorso che da Alessandria si spinge fino a Bozzolo e ritorno. Compie un vero e proprio exploit inatteso, piazzandosi secondo dietro l’emergente Alciati, anche se con un tempo superiore alle tre ore e mezzo. Niente di eccezionale, ma insiste e, tra la sorpresa generale, si ripete il 30 settembre nella prestigiosa maratona di Torino: riesce ad isolarsi al comando, rimane in testa fino al km 32, ma poi viene raggiunto e superato dal forte Blasi. Spinto dal pubblico che tifa per lui, conserva un ottimo secondo posto. Sembra ben lanciato, ma il 21 ottobre si ritira nella Bologna-Pianoro. Trascorre l’inverno con un chiodo fisso in mente: i Giochi di Parigi. Il suo esordio nella stagione olimpica non è proprio eccezionale: il 17 febbraio ottiene il quinto posto nel cross della Malpensa vinto da Garavaglia. Tuttavia è in forma: il 24 febbraio si aggiudica il titolo di campione ligure di cross a Lavagna, poi si prepara bene per le “preolimpioniche” (come le chiamano in quell’epoca). Il 10 maggio a Busto, su 25 km, chiude quarto, preceduto nell’ordine da Blasi, Bertini e Biscuola.

Può ancora sperare per i Giochi perchè giunge notizia che i nostri maratoneti saranno almeno cinque. Molto, se non tutto, si decide il 25 maggio a Udine: Cavallero chiude terzo, non lontano da Blasi e Bertini che giungono nell’ordine al traguardo. Tutto rimane aperto, ma Cavallero ha buone possibilità perchè mantiene una forma ottimale: il 1 giugno vince il “GP Ausonia” su strada a Genova. 14 giorni dopo, si presenta al via della decisiva prova di selezione, disputata a Milano su 37 km, con partenza ed arrivo all’Arena dopo una puntata al rondò di Monza. Si difende bene anche se non sembra mai in lotta per la vittoria: chiude comunque terzo, con un finale in crescendo, dietro Alciati e Bertini. Il suo nome entra di diritto nella lista dei sei maratoneti che difenderanno i nostri colori a Parigi e se non è una sorpresa, poco ci manca. La maratona olimpica si svolge il 13 luglio, con partenza ed arrivo dallo stadio di Colombes, centro nevralgico di quei Giochi. Il percorso si snoda fino a St. Ouen, a nord di Parigi, per poi tornare indietro. I nostri si presentano in maglia bianca, per cercare di sopportare meglio il gran caldo. Gareggiano 58 atleti di 20 nazioni. La partenza, avvenuta alle 17.23, è ritardata di due ore proprio per l’afa. Nelle prime fasi brilla il greco Kranis, poi a metà percorso al comando passa il francese Verger, ma tutti i migliori, compresi i nostri Blasi e Bertini, si mantengono vicini. Cavallero invece non ha mai trovato il ritmo: in difficoltà fin dai primi km, nettamente attardato, si ritira alla boa di metà percorso, più o meno quando il finnico Stenroos piazza l’allungo decisivo che gli consegna la medaglia d’oro. Argento per lo strepitoso azzurro Bertini, autore di una splendida seconda parte di gara, davanti allo statunitense DeMar.

Per Cavallero certamente una prestazione deludente anche se, adir la verità, non era il più pronosticato dei nostri. Il suo nome ricompare in prima fila solo il 24 agosto, a Savona dove vince la “Coppa Vado” di 7,5 km. Nella stessa città ligure il 7 settembre primeggia nella “Coppa delle Piane”, a pari merito con Ottolia. Il 28 settembre Cavallero è quinto nella “maratonina” di Poirino (24,5 km) vinta da Malvicini. In sostanza ha deluso solo ai Giochi, nel resto della stagione è rimasto in linea con le sue prestazioni. Poi però il suo nome scompare presto dalle prime posizioni, segnalandosi solo raramente. Nel 1929 si piazza 11° ai tricolori di maratona, svoltisi il 6 ottobre a Torino, e l’anno seguente chiude 9° il Campionato Italiano di maratonina, disputato il 25 maggio a Savona. Risultati che mostrano come Cavallero in sostanza abbia brillato solo nelle selezioni olimpiche, per una carriera in sostanza raramente condotta in prima fila.