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CASTELLI Enrico

Milano 22.02.1909 / Milano 21.09.1983

1936. Pallacanestro. 7°

Difensore roccioso e grintoso, gioca a basket già da adolescente, ma le sue prime partite di un certo livello si sviluppano nel 1929 quando appartiene alla Costanza ed al GUF Milano con cui il 7 febbraio 1930, nella “Coppa del Decennale”, supera 31-13 lo SC Italia. Poi Castelli torna alla Costanza ed il 20 luglio si aggiudica la “Coppa Motta”, superando in finale la Forza e Coraggio per 17 a 14. Nel 1931 passa all’Isotta Fraschini che nel girone eliminatorio di Campionato termina seconda alle spalle della Ginnastica Triestina e viene eliminata[1]. Poi però la squadra dell’Isotta Fraschini si scioglie e molti suoi giocatori, tra cui Castelli, confluiscono nel Borletti che nel 1932 chiude al terzo posto il Campionato, superato da Triestina e Napoli[2]. Castelli ormai è uno dei nostri migliori giocatori. Difatti il 15 gennaio 1933 è nella rappresentativa lombarda che batte 35-22 gli estoni del Tallinn. Il 29 gennaio col Borletti vince la “Coppa Motta”, superando in finale l’OSA per 22-8 e segnando 1 punto. Il Borletti, dopo aver vinto il girone eliminatorio[3], arriva alle finali di Campionato contro OSA Milano e Ginnastica Roma. Perde però le 4 partite e finisce terzo: lo scudetto è appannaggio dei capitolini. Castelli si batte bene, segnando anche qualche punto, ma le altre sono più forti. A settembre Castelli è nella Nazionale che si aggiudica l’oro ai Mondiali Universitari di Torino. Inizia bene il 1934. Col Borletti difatti vince la “Coppa Villa”, superando nella partita decisiva l’OSA 23-19. Il 13 maggio Castelli è in campo nella prima finale di Campionato[4], vinta dal Borletti 40-22 con la Triestina. Poi però un infortunio lo blocca e le cose cambiano. Al ritorno, sette giorni dopo, la Triestina vince 27-17 e si rende necessaria la “bella”, disputata a Bologna il 3 giugno: vince la Triestina 21-19 ma, causa alcune infrazioni al regolamento, la partita è annullata. Si ripete sette giorni dopo a Firenze e Castelli deve ancora rinunciare: la Triestina rivince 29-20 ed il Campionato è suo. Castelli si rivede in campo il 15 luglio a Pavia dove il Borletti affronta la squadra di Nizza, doppiandola nel punteggio (37-14). Il 9 dicembre il Borletti vince a Milano la “Coppa Duca di Bergamo”, superando in finale per 28-22 la Ginnastica Roma. Nel 1935 Castelli rimane al Borletti di cui è una colonna portante. Il 18 e 19 maggio i meneghini vincono due partite a Nizza contro due squadre locali: 59-20 e 55-20 i punteggi. Il Campionato invece non va bene: chiudono terzi nel girone eliminatorio, alle spalle di Ginnastica Roma e Virtus Bologna, venendo eliminati dato che accedono al turno seguente solo le prime due. Riescono a superare Napoli, GUF Torino e GUF Genova, ma non basta. Il 29 settembre però vincono l’importante torneo internazionale di Pavia, battendo in un’incertissima finale i tricolori della Ginnastica Roma per 27-26: Castelli segna un punto. Va indubbiamente meglio nel Campionato 1935-36, terminato a metà febbraio. Il Borletti difatti trionfa, conquistando il primo titolo italiano della storia, con Castelli capitano e protagonista di un ottimo torneo. Nel girone eliminatorio il Borletti supera GUF Trieste, GUF Pavia e GUF Torino mentre nel girone finale, a quattro squadre, perde un solo incontro, 24-23 contro la Ginnastica Roma nella capitale. Nella classifica finale ottiene 10 punti contro gli 8 della Virtus Bologna, i 4 dei capitolini ed i 2 del GUF Trieste.

Finito il Campionato, ai primi di aprile si tiene a Roma il collegiale preolimpico, con una quarantina di cestisti, divisi in tre squadre a seconda della loro provenienza geografica. Si impone la compagine del centro-sud, ma Castelli si conferma ottimo elemento, tra i migliori del nord-ovest. Difatti gioca in Nazionale l’incontro di preparazione contro l’Ungheria, disputato a Padova il 3 maggio e vinto nettamente dai nostri 48-14, con due punti di Castelli. Il CT della Nazionale è Guido Graziani, fondamentale figura di riferimento della pallacanestro italiana dei primordi. Dapprima vengono selezionati 20 giocatori, convocati il 19 giugno per il ritiro preolimpico a Riva del Garda. Si scende infine a 14 uomini tra i quali figura anche Castelli. Si parte per Berlino il 27 luglio, in treno da Verona. Il torneo olimpico di pallacanestro si svolge dal 7 al 14 agosto nella “Tennisplatze” ovvero uno stadio del tennis, all’aperto, opportunamente attrezzato. Gli azzurri iniziano bene: il 7 agosto battono nettamente la Polonia 44-28, con Castelli in campo a sprazzi. Due giorni dopo, altra schiacciante vittoria contro i padroni di casa della Germania, 58-16, e Castelli gioca ancora qualche spezzone di match. L’Italia insiste e l’11 agosto supera anche il Cile che crea qualche difficoltà in più: i nostri si impongono 27-19, ma stavolta Castelli non gioca. Si giunge così ai quarti di finale, il 12 agosto dove arriva il primo stop: il Messico supera gli azzurri, doppiandoli nel punteggio, 34-17, con Castelli che segna due punti (gli unici del torneo). I nostri sono così relegati nel torneo di consolazione dove il CT Graziani dà spazio alle riserve e Castelli non gioca. Il 13 agosto gli azzurri perdono 32-14 contro le Filippine. Dovrebbero perciò giocarsi il 7° posto col Perù che però dà forfait e quindi gli azzurri, senza giocare, chiudono proprio in settima posizione. L’oro va, ovviamente, agli USA che sconfiggono il Canada 19-8. Bronzo al sorprendente Messico che supera 26-12 la Polonia. Al quinto posto Filippine ed al sesto Uruguay. Tutto il mondo dunque rappresentato in quello che, con 21 nazioni al via, può essere definito il primo vero torneo di pallacanestro a livello mondiale e nel quale Castelli non ha demeritato. In effetti Castelli a 27 anni è nel pieno della maturità agonistica e disputa altre stagioni ai massimi livelli, vincendo il titolo italiano col Borletti anche nel 1936-37, 1937-38 e 1938-39, partecipe e primattore di quell’epopea iniziale del basket a Milano. La guerra poi interrompe la sua carriera.


[1] L’Isotta Fraschini ottiene 11 punti contro i 13 dei triestini che accedono al turno seguente. Supera Reyer Venezia e Italia Milano. Lo scudetto è vinto dalla Ginnastica Roma

[2] Nel girone eliminatorio il Borletti prevale su Italia Milano e Ginnastica Torino

[3] Il Borletti nell’ordine supera Reyer, Filotecnica Milano e Ginnastica Torino

[4] Nel girone eliminatorio il Borletti supera OSA, Reyer, Napoli e Bari