CARUBBI Guglielmo
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Piacenza 20.08.1908 / deceduto nel 1986
1928. Canottaggio. Eliminato Quarti di Finale “otto con”
Figlio del vice-presidente della “Vittorino”, entra in barca già da adolescente: a 16 anni è nella “jole a 8”, ottenendo diverse vittorie. Il 27 settembre 1925, con la “yole di mare a 4” si aggiudica la Piacenza-Cremona, interamente sul Po: con lui i fratelli Lamberti, Moroni ed il timoniere Polledri. L’identica squadra rivince il 13 giugno 1926 a Piacenza, sul Po, dove la “Vittorino”, coi fratelli Lamberti e Carubbi, si aggiudica anche l’otto. 14 giorni dopo, lo stesso equipaggio è primo anche a Salò nel “4con”. Grande annata il 1927 per l’otto della “Vittorino”. Il 24 luglio Carubbi è sull’armo che si aggiudica la regata a S. Margherita Ligure. A metà agosto i nove si ripetono ai tricolori di Como. Nel weekend successivo, il 21 agosto, arriva il grande trionfo negli Europei, disputati nelle stesse acque lariane, con 4” di margine sulla Svizzera, al termine di una gara emozionante. Il 20 settembre a Lecco l’otto piacentino coglie un altro successo in una gara internazionale. Cinque giorni dopo, sono i favoriti della Milano-Gaggiano, ma si lasciano sorprendere in partenza dallo spunto della “Milano” che diventa irraggiungibile, relegandoli al secondo posto. La compagine dell’otto piacentino è ormai collaudata ed affiata. In vista dei Giochi 1928 si allenano intensamente e con profitto. Il 29 aprile, nella prima preolimpica disputata sul Ticino a Pavia, i nove (timoniere Achilli) sbaragliano la concorrenza e pongono una candidatura autorevole per un posto ad Amsterdam. Si ripetono a Piacenza il 27 maggio e soprattutto l’8 luglio a Pallanza nei tricolori dove lasciano a 6” i veneziani della Bucintoro. Col successo arriva anche la maglia azzurra dei Giochi. Il ritiro collegiale preolimpico viene svolto, a luglio, nella stessa Pallanza, sotto la guida degli ex campioni Scipione Del Giudice e Gaetano Caccavallo: l’otto, che intanto ha ritrovato Polledri come timoniere, si dimostra in forma ma nessuno si nasconde la difficoltà della prova olandese.
Le gare olimpiche di canottaggio si svolgono nel Ringvaart, un canale a Stolen, sobborgo a sud-ovest del centro di Amsterdam. Il canale non è molto ampio e si devono confrontare non più di due equipaggi alla volta: dunque i turni sono numerosi ed il torneo diventa macchinoso. Carubbi gareggia nell’otto cui prendono parte 11 nazioni. L’esordio non è positivo: il 2 agosto i nostri sono battuti dalla Gran Bretagna, per 2”6. Il giorno seguente però c’è la scappatoia del repechage ovvero i recuperi: chi vince, continua. E gli azzurri vincono, nettamente, infliggendo alla Francia un distacco di 13”. Dunque il 4 agosto tornano in acqua per il secondo turno, per un altro successo: olandesi lasciati a 5”. Siamo nei quarti di finale e si comincia a sognare in grande, ma il risveglio è brusco. Il 7 agosto difatti gli Stati Uniti ci infliggono una sonora lezione, lasciando i piacentini a 12”: la marcia azzurra termina qui. D’altra parte gli USA sono una potenza: difatti si aggiudicano l’oro davanti a Gran Bretagna e Canada. Per l’otto azzurro comunque una prestazione sufficiente. L’armo piacentino non viene smantellato, anzi. La stessa formazione, con l’unica sostituzione di Maestri al posto di Stocchi, si ripresenta nel 1929: il 16 giugno si aggiudica la regata di Cremona, sul Po. Ai tricolori di Pallanza del 28 luglio finisce terza, battuta da livornesi ed istriani. Se ne riparla nel 1930: Il 25 maggio Carubbi gareggia nel “due con” ad Orbetello, assieme a Moroni ed il timoniere Polledri: i tre sono sconfitti dai cremonesi della “Baldesio”. Si riscattano con gli interessi ai tricolori di Salò del 26 e 27 luglio quando guadagnano il titolo italiano. Ciò permette loro di gareggiare agli Europei di Liegi dove vincono uno splendido oro, superando di misura i francesi al termine di un duello da cardiopalmo. La formazione dell’otto viene quindi rivoluzionata, con l’innesto dei gazzosini del “4 senza”: Carubbi rimane titolare ed è nell’equipaggio che vince a Lecco il 22 settembre. Nel 1931 torna al “due con”, assieme a Moroni e col timoniere Bisotti: il 14 giugno a Lucerna sono battuti solo dagli spagnoli del Barcellona. Ma poi non ottengono ulteriori risultati eclatanti. Nel 1932 Carubbi fallisce le selezioni olimpiche e praticamente chiude la carriera ad alti livelli.