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CARDINALE Giovanni Battista

San Siro di Struppa (GE) 10.06.1895 / Rapallo (GE) 21.08.1978

1920. Lotta Greco-Romana. Eliminato Ottavi di Finale pesi massimi-leggeri

Nato in un borgo antico situato sulle colline di Genova, nella piccola valle del Rio Torbido, si tessera presto per la “Colombo”. Pratica diverse discipline e solo verso i 20 anni, mentre espleta il servizio militare in marina, comincia a dedicarsi alla lotta. Dal fisico poderoso ma agile, ottiene subito buoni risultati: nell’ottobre del 1917 è secondo nel Campionato Milanese dei “massimi”, disputato nella grande sala della “Post Resurgo Libertas” in Via Bellezza a Milano. Viene battuto solo da Pilotta, tricolore in carica dei “massimi” di pugilato, che ha ripreso a dedicarsi alla lotta. La vittoria però è decisa solo per sorteggio dopo 30’ di match incerto e nel quale Cardinale, pur inesperto, ha mostrato grandi doti in prospettiva. Nonostante gli obblighi militari, riesce comunque a gareggiare anche nel 1918: il 24 marzo chiude terzo, nella categoria dei “medi”, il torneo nelle sale del Wonderland[1] di Milano, superato da Geri e Piazza. Ha qualità, ma deve ancora migliorare. Vi riesce: il 20 novembre, terminata finalmente la guerra, in una riunione organizzata dalla “Pro Milano”, batte il quotato Gasparinetti al termine di un match molto equilibrato, decidendo la contesa a suo favore grazie ad un’azione di forza pura. Tesserato per l’US Milanese, si ripresenta in pedana alla fine di gennaio del 1919, nel torneo organizzato dallo SC Italia nei locali del Teatro Carcano a Milano: chiude terzo nei “massimi”, battuto dal forte Geri e dal rientrante Pampuri. Un mese dopo, a metà marzo, è invece 2° nel torneo organizzato dall’US Milanese nei locali di Via Pastrengo: batte Spalla ed Ursus[2], perde col forte Ubaldo Bianchi. L’8 giugno Cardinale, ancora di stanza in Marina, si aggiudica il titolo di Campione Ligure sia dei “massimi” che assoluto, in quest’ultimo caso a pari merito col “medio” Gargano con cui fa match nullo. La sua crescita tecnica appare evidente. Si presenta dunque come favorito al torneo organizzato dal Wonderland all’Arena di Milano alla fine di giugno dove però è sfortunato: perde con Testoni solo per sorteggio, non senza polemiche, e deve rassegnarsi alla piazza d’onore sia tra i “massimi” che nel torneo assoluto. Analoghi esiti nella “Coppa Sinigaglia” a Como il primo settembre: Cardinale vince bene tutti gli incontri tranne quello con Pampuri che viene dichiarato vincitore ai punti tra le proteste generali. Cardinale è sfortunato anche ai tricolori di Genova, organizzati dalla “Colombo” e disputati poco prima di Natale: vince diversi incontri (tra cui quelli con Giuria ed il fiumano Brassenovich), ma perde lo scontro decisivo con Arpé solo per sorteggio e chiude dunque secondo tra i “massimi”. Ha ormai compiuto il decisivo salto di qualità, affinando la sua tecnica. Nel 1920 gareggia poco, ma concentrandosi sull’appuntamento dei Giochi di Anversa. Tesserato per l’Andrea Doria, trova il primo risultato importante il 5 luglio, vincendo il Campionato Ligure. Pochi giorni dopo è in pedana per le selezioni olimpiche, ancora a Genova ma nella palestra della “Colombo” dove gareggia nei “mediomassimi”, secondo la normativa vigente ai Giochi. Trova un avversario difficile in Testoni: i due pareggiano, dopo aver vinto gli altri incontri, e vengono entrambi convocati dal CT Grenna per Anversa, raggiunta in treno via Modane e Parigi.

Le gare di lotta si svolgono nel Salone delle Feste della Società Zoologica Reale, nei pressi dello zoo di Anversa e della Stazione Centrale. Cardinale gareggia nei massimi-leggeri il cui peso-limite è 82,5 kg. Al torneo, ad eliminazione diretta, partecipano 18 lottatori di 11 nazioni. Cardinale, esentato dal primo turno, gareggia il 18 agosto negli ottavi contro il belga Walhem. Incontro equilibrato, ma in cui il padrone di casa si dimostra più combattivo e riesce a vincere ai punti dopo 25’ di battaglia. Cardinale viene dunque subito eliminato. L’oro va allo svedese Johanson (che nel 1912 aveva vinto nei “medi”) davanti al finlandese Rosenqvist ed al danese Eriksen, per un dominio scandinavo. Cardinale si rivede solo nel maggio 1921 quando, a Prato, vince alla grande il titolo italiano dei “medi” (peso-limite 80 kg), aggiudicandosi tutti gli incontri. Stesso risultato a fine novembre nei campionati liguri dove vince anche il titolo assoluto. Nel 1922 è ancora tra i migliori. Il 26-28 marzo a Bologna gareggia nei tricolori. Perde l’incontro decisivo col padrone di casa Testoni e chiude secondo sia di categoria che assoluto. L’anno seguente continua a distinguersi: il 25 febbraio pareggia col forte tedesco Gruneisen e dal 9 all’11 marzo partecipa all’importante meeting nazionale organizzato a Genova, nei locali della “Colombo”, dalla FAI: vince tra i “mediomassimi” e nella finale per il titolo assoluto è battuto dal massimo Isetta. Nel 1924, annata olimpica, Cardinale cerca la qualificazione per Parigi, ma nelle apposite selezioni stenta più del previsto, mai centrando il successo. Tuttavia la Commissione Tecnica non se la sente di escluderlo a priori e gli dà un’ultima chance, sottoponendolo ad una sorta di “supplemento di esame”, nell’apposito ritiro collegiale che si tiene in uno sperduto paesino sulle colline dell’alessandrino, in località Piancastagna, non lontano da Cimaferle, nel comune di Ponzone. Qui, a partire dal 18 giugno, i nostri compiono la rifinitura decisiva, interrotta però dopo pochi giorni causa un clima pessimo. Gli azzurri proseguono il ritiro a Genova, ma Cardinale non convince ed alla fine rimane escluso dalla lista azzurra. Termina praticamente qui, con una grande delusione, la sua carriera ad alti livelli.


[1] Associazione sportiva fondata nel 1917 e che si dedica principalmente agli sport da combattimento quali lotta e pugilato. Ha la sede in un salone del Ristorante Beretta, posto all’angolo tra le vie Solferino e Castelfidardo. Pochi anni dopo confluirà nell’US Milanese

[2] Pseudonimo del genovese Italo Borrone