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CANEVA Romano

Milano 11.12.1904 / Milano 08.08.1980

1928. Pugilato. Eliminato Quarti di Finale pesi welter

Tesserato per lo “SC Volta”, coglie i suoi primi risultati intorno ai 18 anni di età. Il suo primo incontro di buon livello, col quotato Candelari per la “Coppa Johnson” del 1923, lo vede perdere con onore. Si rivede ai primi di febbraio 1924 e, dopo essersi allenato duramente, brilla alla grande nei campionati lombardi tenutisi nel cinema “Roma” di Corso Lodi a Milano. Tra i “welter” vince tutti gli incontri prima del limite, compresa la finale con Nobili, costretto all’abbandono all’inizio della terza ripresa. La stampa è entusiasta e definisce Caneva “fighter che lotta con animo e picchia forte”. Nel 1924 si conferma presto nei “medioleggeri”. Il 22 febbraio partecipa all’incontro Lombardia-Lazio, tenutosi al Politeama Milanese di Corso Buenos Aires e valido per la “Coppa Ferrario”. Dà spettacolo e domina il romano Pedacchini, battuto per kot al terzo round. I lombardi vincono 5-3. Caneva è di nuovo grande ai tricolori di Firenze a metà marzo, al Politeama: vince tutti gli incontri e guadagna meritatamente il titolo, superando in finale il ligure Beaud. Inserito nella lista degli azzurrabili, parte per il ritiro collegiale di Bellusco dove, dai primi di giugno, è radunata una trentina di pugili. Ma Caneva non trova la forma giusta, non convince i tecnici ed alla fine è escluso dai Giochi di Parigi. Si riscatta il 23 novembre a Firenze, nella “Coppa del Re” dove è il miglior welter: in finale batte ai punti l’olimpionico Colacicco. Parte militare, nei granatieri, ed è di stanza ad Ancona dove trova comunque modo di combattere: il 13 gennaio 1925 pareggia col campione ungherese Szekely. Dopo una lunga pausa, dovuta proprio agli obblighi militari, Caneva si rivede il 15 novembre a Milano, nella palestra della “Lombarda”, quando batte Galbusera ai punti. Finalmente libero dal militare e tesserato ancora per lo “SC Volta”, ma non ancora in piena forma, il 23 gennaio 1926 combatte all’AS Ticinese contro Redaelli che lo sconfigge ai punti. Si riscatta già il 20 febbraio quando abbatte Torgiano nella prima ripresa nelle “Otto Targhe”, manifestazione organizzata dalla “Lombarda” nella sua palestra. Il 1 maggio, nella palestra meneghina della “SS Giaccone”, Caneva si aggiudica il campionato lombardo dei “welter”, superando ai punti Redaelli dopo un match incerto e combattuto, tra i migliori della serata. Il 29 maggio nella palestra dell’API viene battuto ai punti da Carena, suo grande competitor di categoria, al termine di un incontro equilibrato.

Si rivede in estate, in un importante torneo a valenza internazionale organizzato dall’API nella palestra di Via Tadino: il 9 luglio Caneva batte lo svizzero Tholman ed il giorno seguente supera, ancora ai punti, il francese Pichon. Successi che aumentano le sue quotazioni e la sua consapevolezza. L’8 agosto trova un’altra bella vittoria, sconfiggendo ai punti Righetti nella palestra dell’API. L’11 settembre, nell’incontro Lombardia-Lazio a Milano, Caneva supera ai punti Sala: i romani vengono seccamente sconfitti 7-1. Il 27 settembre Caneva subisce una brutta sconfitta per kot da Piazza a Milano. Si rivede solo il 12 dicembre quando a Monza, per la “Coppa Grimoldi” batte Brolis. Inizia il 1927 battendo Pennacchini al Teatro Diana di Milano il 19 febbraio. Selezionato in Nazionale per l’incontro Svizzera-Italia, il 3 marzo a Ginevra supera ai punti Willy: i nostri dominano 4-1. Il 28 marzo, nelle sale della “Corale Verdi” a Milano, si laurea campione lombardo, battendo Grandi ai punti. Pochi giorni dopo, è grande primattore della “Coppa Frattini”, disputata a Milano nella neonata “Sala Carpegna”: batte Carena e Meroni, ma soccombe in finale al “medio” Toscani cui regala più di 4kg di peso. A metà maggio è a Berlino per i Campionati Europei di cui è fenomenale protagonista: in rapida successione batte ai punti il tedesco Nitschke, lo svedese Johansson ed in finale il belga Roth. Il titolo è suo! Il 4 giugno, alla Sala Carpegna, si “vendica” del tricolore Piazza che lo aveva superato l’anno precedente. Il 15 agosto a Como Caneva si aggiudica anche il titolo italiano, superando nettamente in finale Carena (che va pure al tappeto) ai punti. Il 6 ottobre, nella palestra della “Lupi”, Caneva batte il trentino Pian ai punti. Il 10 dicembre chiude l’annata con una sconfitta ai punti, immeritata secondo molti commentatori, col suo eterno rivale Redaelli. Caneva inizia tranquillo l’annata olimpica 1928 e si prepara bene per i tricolori che si svolgono a fine aprile nella meneghina Sala Carpegna.

Vi giganteggia, guadagnando il titolo, superando in finale il laziale Franceschini: una maglia azzurra per i Giochi è praticamente sua. In effetti è convocato per il ritiro collegiale preolimpico che si svolge in un suggestivo chalet nei pressi del Lago del Segrino, nel comasco, sotto la guida dell’ex olimpionico Garzena e del maestro Zanati, coadiuvati dal massaggiatore Paolo Bianchi detto “schisc”. Il supervisore e CT è comunque Carlo Czerny. I pugili convocati sono ben 32, ma stavolta Caneva non viene escluso e va ai Giochi. Le gare olimpiche di pugilato si svolgono al Krachtsportgebouw, una sorta di Palazzetto dello Sport situato a lato dell’Olympisch Stadion, in pieno centro ad Amsterdam. Caneva gareggia nei “welter”, il cui peso-limite è 66,678 kg. Al torneo partecipano 22 pugili di altrettante nazioni. Esentato dal primo turno per sorteggio, Caneva esordisce l’8 agosto, superando ai punti il britannico Dunn in un match equilibrato, ma dove gaudagna il successo dimostrandosi più aggressivo. Nei quarti però, il giorno seguente, si trova di fronte il neozelandese Morgan che lo sconfigge ai punti: Caneva dunque viene eliminato. Morgan poi vincerà l’oro, battende in finale l’argentino Landini mentre il bronzo va al canadese Smillie. Per Caneva una partecipazione sufficiente, con la sfortuna di aver incappato troppo presto nel pugile più forte del lotto. Dopo i Giochi, Caneva passa subito professionista ed inizia bene. Vince in rapida successione con Pennacchini, Venturi e Franceschini. Poi comincia a perdere, subendo la prima sconfitta dal francese Baudry. Nelle sei stagioni seguenti alterna successi a debacle, gareggiando in tutta Europa, dalla Spagna alla Romania, in Germania ed Austria. Espleta una carriera di secondo piano, chiusa il 28 luglio 1934 da una sconfitta a Busto contro Casadei. Il suo score non è niente di eccezionale: 19 vittorie e 25 sconfitte. Un pugile discreto che ha gareggiato meglio da dilettante che da professionista.

 

caneva grande