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CALZOLARI Silvio

1920. Tiro alla Fune. 5°

Fiorentino. Fisico possente (1,77m per 95kg), non teme la fatica e si dedica agli sport di forza. Tesserato per la “Sempre Avanti” della sua città, quando sente parlare della possibilità di partecipare ai Giochi nel Tiro alla Fune, pensa di cogliere l’opportunità. Le selezioni si tengono a Genova, l’11 luglio, guidate dal Prof. Marchisio, sotto l’egida della FAI (Federazione Atletica Italiana), in varie prove: un test consiste nel trainare, da soli, una slitta del peso di circa 100 kg mentre nello sferisterio dello Zerbino si sviluppano vere e proprie gare di tiro alla fune con squadre di tre atleti. In quest’ultima prova vince la “Fratellanza Savonese”, che in finale batte 2-0 la genovese “Colombo”. La “Sempre Avanti!” fiorentina non va troppo lontano, ma Calzolari s’è distinto nella prova di forza bruta e coi suoi 95 kg è tra i concorrenti più pesanti. Le selezioni difatti non guardano solo al risultato, anzi tendono a premiare proprio gli atleti capaci di esprimere la forza maggiore. Non si deve dimenticare difatti che il fine ultimo della compagine è sviluppare la massima potenza possibile sulla fune. Così Calzolari alla fine riesce ad essere inserito in Nazionale anche se, probabilmente, è il meno “forte” tra gli otto titolari. Il ritiro collegiale di rifinitura si svolge a Savona, ai primi di agosto. Tra i tiratori emerge un forte cameratismo e, istigati da Tonani, si sviluppano forti sentimenti socialisti.

Durante il viaggio in treno per Anversa (via Modane e Parigi) e pure all’arrivo in stazione, i nostri cantano a squarciagola “Bandiera Rossa” tra l’imbarazzo generale degli altri componenti la spedizione. Chiassosi e provocatori, con mugugni e proteste continue, i tiratori di fune si fanno notare anche nella sede della nostra delegazione, una scuola requisita per l’occasione, dove gli atleti dormono in camerate, che diventa in pratica la prima “Casa Italia” della storia. La gara di tiro alla fune, specialità inserità nei Giochi fin dal 1900, si svolge all’Olympisch Stadion ed inizia il 17 agosto. Partecipano solo 5 nazioni. Il 18 agosto l’Italia è subito e nettamente sconfitta dai Paesi Bassi che vincono rapidamente le due manche: la prima termina dopo 1’11”, la seconda addirittura dopo solo 43”. Un fiasco colossale che porta i nostri a rinunciare addirittura a proseguire il torneo che peraltro ha uno svolgimento macchinoso per l’atrribuzione delle medaglie per i piazzati. L’oro va alla Gran Bretagna, da sempre specialista della disciplina, argento per i Paesi Bassi e bronzo al Belgio. I nostri, perduto l’unico incontro disputato, chiudono mestamente all’ultimo posto, quinti. Certamente, non una prova brillante. Di tiro alla fune ai Giochi, peraltro, non se ne parlerà più, e non solo a livello italiano perchè difatti queste prove spariranno subito dal cartellone olimpico. Analogamente, pure di Calzolari si perderanno le tracce.

calzolari grande

Stoccolma 1912. Gli azzurri del tiro alla fune in azione ai Giochi: tra loro anche Calzolari