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CALDANA Giacinto

Vicenza 19.11.1913 / Sirmione (BS) 06.09.1995

1936. Atletica Leggera. MEDAGLIA D’ARGENTO 4x100 (con Mariani, Ragni, Gonnelli), 12° Salto in Lungo, Eliminato Primo Turno 110hs

Comincia a praticare atletica a scuola: un giorno organizzano gare e Caldana le vince tutte, dai salti ai lanci e soprattutto la velocità. Gli piace lo sport, è portato ed insiste, segnalandosi già a 15 anni. Il 20 settembre 1929 a Roma vince difatti la finale del “GP Giovani” nel salto in alto, con 1,76m che rappresenta il nuovo record di categoria. Nel 1930 si conferma, ma in altre discipline. È difatti un talento naturale che sa correre con stile elegante. Il 15 giugno vince nei 110hs il “GP Juniori” a Roma. Sette giorni dopo, a Bologna chiude al quarto posto i 110hs vinti da Facelli. Sulla stessa pista del “Littoriale” felsineo, il 20 luglio Caldana si aggiudica i 110hs dei tricolori juniores. Il 14 settembre a Roma si impone nella finale del “GP Giovani” sui 75hs dove, con 10”4/5, ottiene pure il record italiano Allievi. Il 19 ottobre nel “Campionato delle Regioni Alta Italia”, disputato al “Littoriale” di Bologna, chiude terzo sui 110hs, sopravanzato da due specialisti come Facelli e Carlini, personaggi di cui molti lo indicano come erede potenziale. Intanto continua a cimentarsi in varie discipline: il 9 novembre a Padova vince 100 ed alto. Inizia il 1931 nella stessa città veneta dove il 10 maggio chiude secondo sui 200 che valgono il titolo regionale, battuto da Craighero. Quattro giorni dopo, a Venezia, nel grande concorso ginnico nazionale, vince i 110hs. Il 24 maggio a Firenze finisce terzo la prima prova dei tricolori sui 110hs: lo sopravanzano di nuovo Facelli e Carlini, suoi punti di riferimento. Identico risultato nella seconda prova, il 24 giugno sulla pista genovese della Nafta dove però Caldana si aggiudica l’alto. Il 9 agosto gareggia a Budapest nell’incontro Ungheria-Italia vinto dai magiari 78-64: chiude terzo nell’alto, dietro Orban e Kesmarski, e quarto sui 110hs vinti da Facelli. Primeggia sui 110hs a Udine il 16 agosto. Il 22 agosto è a Londra, Stamford Bridge, per Inghilterra-Italia, vinto 83,5-62,5 dai padroni di casa, ma non va molto bene: terzo nell’alto, quarto sulle 120y ad ostacoli, gare vinte rispettivamente da Land e Burghley. Il 6 settembre a Firenze, nell’ultima prova tricolore, sui 110hs viene battuto da Facelli che lo relega alla piazza d’onore anche nell’apposita classifica a punti che vale il titolo italiano. Nella graduatoria dell’alto invece finisce terzo (vince Tommasi). Il 12 e 13 settembre a Posen partecipa all’incontro Polonia-Italia, ma non va troppo bene: chiude difatti al quarto (ed ultimo) posto nell’alto e nei 110hs, gare vinte rispettivamente da Khmiel e Facelli. I nostri comunque alla fine si impongono 73-69. Il 27 settembre altro confronto internazionale, stavolta al “Brumana” di Bergamo contro la Svizzera: Caldana chiude secondo i 110hs, alle spalle di Facelli. Stesso risultato il 18 ottobre a Firenze, nel “GP Regioni”, dove Caldana finisce terzo nell’alto, sopravanzato da Broglia e Tommasi.

Nel 1932 cerca i Giochi ed inizia come meglio non potrebbe: il 21 marzo a Firenze vince i 110hs della prima preolimpica, superando il quotato Carlini. L’8 maggio a Padova chiude al secondo posto i campionati regionali sui 100, battuto da Piva. Sette giorni dopo, all’Arena di Milano è battuto da Carlini sui 110hs nella seconda preolimpica. Si cimenta ancora in più discipline: il 22 maggio a Schio guadagna il titolo regionale sui 200. Il 5 giugno a Bologna, nell’ultima preolimpica, chiude quinto sui 100: per lui non c’è spazio nella lista azzurra anche perchè non ha saputo orientarsi su una singola disciplina. Intanto però è convocato in Nazionale il 19 giugno per Svizzera-Italia a Zurigo: finisce secondo alle spalle di Valle, ma abbatte tre ostacoli e, come da regolamento, viene squalificato. Gli azzurri comunque si aggiudicano l’incontro 92-65. Coi nostri migliori in America, ritrova la Nazionale il 24 luglio per Italia-Austria ad Udine: sui 110hs è battuto da Langmayer, ma vinciamo 76-55. Si rivede ai tricolori di Pisa, disputati il 17 e 18 settembre: sui 110hs è preceduto da Valle. Torna in azzurro il 16 ottobre per Italia-Ungheria, disputata a Torino: sui 110hs chiude però solo quarto ed ultimo (vince Valle). I nostri si impongono 72-69. Il 4 novembre a Napoli, nella finale del “GP Regioni”, sui 110hs è battuto da Facelli. Si rivede il 21 maggio 1933 a Modena dove primeggia sui 110hs. Il 9 luglio a Venezia coglie una bella doppietta 100-110hs nel campionato regionale. Sette giorni dopo, a Schio consegue altri due titoli veneti: 200 e lungo. Il 23 luglio a Ferrara vince i 110hs. Nel weekend successivo, nei tricolori di Firenze è battuto da Valle sui 110hs e chiude terzo sui 200, alle spalle di Ferrario e Gonnelli. Il 3 settembre a Bergamo si aggiudica i 110hs. Il 17 settembre è in Nazionale per Italia-Inghilterra all’Arena di Milano: chiude terzo i 110hs, superato da Finlay e Valle. I nostri si aggiudicano l’incontro 85-62. Il 1 ottobre ancora in azzurro, stavolta a Vienna per Austria-Italia: chiude al quarto posto i 110hs vinti da Valle. Gli azzurri vincono 73-58. Sette giorni dopo, di nuovo in Nazionale per Italia-Svizzera a Padova: chiude terzo i 110hs, alle spalle di Ruckstuhl ed Eggemberg. Gli azzurri vincono 93-65.

La poliedricità porta Caldana a disputare i tricolori di decathlon il 29 ottobre a Genova: chiude buon secondo, superato da Contieri. Si rivede solo il 3 giugno 1934 nel “GP Fidal” a Torino: sui 110hs è battuto da Valle. Viene comunque selezionato per Italia-Polonia, disputato il 17 giugno a Torino: vince i 110hs, sfruttando anche la caduta di Valle che coinvolge pure un polacco, e finisce terzo nell’alto vinto da Dotti. Gli azzurri si aggiudicano l’incontro 69-51. L’8 luglio a Padova Caldana guadagna il campionato zonale nei 200. Sette giorni dopo, ad Ancona vince i 110hs. Il 28 luglio all’Arena meneghina è battuto da Valle sui 110hs che valgono il titolo italiano: identico risultato il 12 agosto a Bologna. Sette giorni dopo, è in Nazionale a Budapest per Ungheria-Italia: sui 110hs però abbatte tre ostacoli ed è squalificato anche se giunge secondo alle spalle di Kovacs. I nostri perdono 76-65. Poi tocca alla prima storica edizione degli Europei, disputati a Torino: il 7 settembre sui 110hs Caldana vince la batteria, ma in semifinale cade e viene eliminato. Otto giorni dopo, a Trieste sui 110hs viene battuto dallo jugoslavo Buratovic. Trova un bell’exploit il 2 ottobre a Napoli dove si impone sui 110hs dell’incontro Italia-Austria che gli azzurri vincono 76-56. Nella stessa sede il 1 novembre chiude al terzo posto l’alto, alle spalle di Dotti e Tommasi, nei cosiddetti “Giochi Partenopei”, voluti da Mussolini in persona per celebrare i fasti atletici nazionali. Terzo arriva anche tre giorni dopo sui 200, sopravanzato stavolta da Zontini e Rabaglino. Vince invece i 110hs il 18 novembre. Si rivede in pista solo il 2 giugno 1935 quando, passato nelle file del “Giglio Rosso” fiorentino, a Trento si aggiudica 100 e 110hs. Il 16 giugno a Torino primeggia sui 110hs, bissando il successo 14 giorni dopo all’Arena di Milano: la cura di Boyd Comstock, tecnico statunitense appositamente ingaggiato dai gigliati nonchè responsabile anche della preparazione olimpica azzurra, sembra fargli bene. La conferma arriva dai tricolori del 27 e 28 luglio, disputati a Firenze: Caldana, dopo essere giunto secondo nel lungo alle spalle di Maffei, vince i 110hs. In quest’ultima specialità il 28 agosto all’Arena, sotto la pioggia e davanti a 25mila spettatori, viene battuto dallo statunitense Cope, ma si aggiudica il lungo. Il 31 agosto torna in Nazionale, a Berlino per il pentagonale con Germania, Ungheria, Svezia e Giappone: chiude solo quinto i 110hs vinti dallo svedese Lindmann. Gli azzurri finiscono quinti. Il 15 settembre a Firenze Caldana termina quarto sui 100 vinti da Toetti. Sette giorni dopo, è protagonista di Italia-Francia a Torino: vince 110hs e 4x100[1] mentre nel lungo, vinto da Maffei, chiude quarto. Gli azzurri si aggiudicano il match 83-65. I nostri vincono anche il 6 ottobre a Vienna, superando gli austriaci 78-54: Caldana primeggia in 110hs ed alto. Il 20 ottobre, a Bologna, si dedica seriamente al decathlon, chiudendo secondo il Campionato Italiano, superato solo da Gasti. Il 3 novembre a Roma Caldana vince il lungo.

Nel 1936 viene selezionato dal CT Comstock per un primo collegiale preolimpico, tenutosi intorno alla metà di febbraio a Rapallo: una maglia azzurra per i Giochi pare decisamente alla sua portata. Si conferma presto, nella stessa località ligure: il 29 marzo vince difatti i primi test olimpici sugli ostacoli, effettuati su 60 e 80m. Si ripete, ma sui 110hs, il 13 aprile a Genova, pista della Nafta, bissando otto giorni dopo a Verona: la maglia azzurra di Berlino è sempre più vicina. Il 26 aprile vince i 100 a Firenze, ma sulla stessa distanza il 17 maggio finisce terzo, superato da Mariani e Ragni. Quel giorno però domina i 110hs dove la maglia azzurra appare sicura. Difatti si ripete anche il 30 maggio all’Arena di Milano e soprattutto il 14 giugno a Budapest dove vince pure il lungo, sfiorando con 7,41m il primato nazionale di Maffei, bruciato per tre centimetri in questa occasione. Ma è comunque nei 110hs che rimane padrone incontrastato: il 29 giugno a Bologna si laurea di nuovo Campione Italiano ed è evidente che la maglia azzurra non può sfuggirgli. Ovviamente, viene convocato dal CT Comstock per il ritiro collegiale preolimpico, con sede alla “Pensione Montesenario” di Bivigliano, sulle colline toscane, con allenamenti al “Berta” di Firenze dove il 14 luglio, in un ultimo test, Caldana vola nel lungo a 7,50m, uguagliando il primato italiano di Maffei. È prontissimo per Berlino, raggiunta in treno, con partenza da Firenze il 19 luglio. Le gare di atletica leggera si svolgono all’Olympiastadion. Caldana esordisce il 4 agosto nel salto in lungo cui prendono parte 43 atleti di 27 nazioni. Si qualifica per la finale a 16 ma salta solo 7,26 e finisce 12°, lontano quasi mezzo metro dal bronzo del giapponese Tajima.

La gara è tra le più spettacolari della storia, col grande duello tra lo statunitense di colore Owens ed il tedesco Long, beniamino di Hitler che ovviamente mal sopporta il “negro” americano. Alla fine il grande Owens ha la meglio, arrivando a 8,06m mentre il teutonico si ferma a 7,87m, guadagnando comunque un bell’argento. Per Caldana una prova al limite della sufficienza. Ci riprova il giorno seguente sui 110hs cui partecipano 31 atleti di 20 nazioni, ma va ancora peggio. Chiude difatti al terzo posto la sua batteria, sopravanzato dallo svedese Lidman e lo jugoslavo Ivanovic che lo beffa proprio sul traguardo. Caldana riesce a precedere l’australiano Watson ed il filippino White, ma non basta: passano al turno seguente i primi due e dunque l’azzurro è subito eliminato. L’oro va allo statunitense Towns, argento per il britannico Finlay e bronzo all’altro statunitense Pollard. Caldana, giustamente, non si arrende e l’otto agosto si schiera nella 4x100 cui partecipano 15 nazioni. Assieme a lui, Mariani, Ragni e Gonnelli. Nella batteria gli azzurri, con un buon 41”1, chiudono al secondo posto alle spalle degli imbattibili USA che eguagliano il primato mondiale (40’0”). Superano il Sud Africa e la Finlandia mentre la Jugoslavia è squalificata: accedono comunque alla finale del giorno seguente. Gli USA danno spettacolo: altro record mondiale (39”8) ed oro assicurato. Ma l’Italia è grandiosa e con 41’13 guadagna uno splendido argento davanti ai padroni di casa tedeschi, per un risultato fenomenale. Quarta l’Argentina e quinto il Canada mentre i Paesi Bassi sono squalificati. Grandissimo risultato per i nostri, perfetti nei cambi.

Caldana ritrova la Nazionale il 29 e 30 agosto, a Torino, per Italia-Giappone: battuto da Murakami sui 110hs e da Gonnelli sui 200, vince la 4x100[2]. I nostri si impongono 92-81, grazie proprio ai successi nelle staffette. Il 13 settembre a Firenze vince 110hs e 200 e sette giorni dopo a Vicenza primeggia nel lungo. L’11 ottobre a Firenze si impone sui 110hs, bissando nel weekend successivo a Treviso dove vince pure il lungo. Si aggiudica queste due specialità anche il 25 ottobre a Roma, sul campo Guardabassi, in Italia-Austria che i nostri dominano 73,5-50,5. L’8 novembre a Rapallo vince gli anomali 200hs e lungo. Nel 1938 raccoglie risultati soprattutto in staffetta. Il 16 luglio è a Londra per gareggiare nei Campionati Inglesi: dopo una poco significativa prestazione nelle 200y, è in campo con la 4x110y dell’Oberdan Milano (assieme a Daelli, Ferrario e Toetti), dando vita a un duello tutto meneghino che vede prevalere il quartetto del G.S. Baracca composto da Ragni, Gonnelli, Bertoletti e Mariani. Parigi invece il 5 settembre lo vede schierato nella 4x100 che conclude la finale del Campionati d’Europa al quarto posto. Poi in pratica non consegue più risultati importanti. Dopo la fine della guerra per un breve periodo è atleta-allenatore del Dopolavoro Curiel Milano, vestendo per l’ultima volta la maglia azzurra il 22 settembre 1946 a Zurigo nella gara dei 110hs (quarto con 15”8). Come allenatore collabora con la Pro Patria Milano e S.C. Bergamo, riveste l’incarico di tecnico federale dal 1956 al 1964 (dal 1961 al 1963 responsabile del settore velocità e salti in estensione, nel 1964 responsabile della nazionale femminile) per poi passare alla guida degli atleti dell’Atletica Riccardi Milano.


[1] Con lui gareggiano Mariani, Ragni e Toetti

[2] Con lui gareggiano Mariani, Ragni e Gonnelli


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