BRIZZI Umberto
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Roma 10.01.1908 / Nemi 28.08.1991
1936. Sollevamento Pesi. 9° pesi piuma
Tesserato sin da adolescente per la gloriosa “Audace”, una delle società capitoline più attive nel settore dell’atletica pesante, emerge a vent’anni: l’11 marzo 1928 si aggiudica il titolo laziale tra i “piuma”. 14 giorni dopo a Milano, nella gara organizzata dal “GS Battisti” nel salone di Via Romano, termina secondo i tricolori, superato solo dal forte Gabetti. L’anno seguente, il 5 ottobre, ottiene lo stesso risultati ai Campionati Italiani di Bari: stavolta a batterlo è Bescapè, per 10 kg esatti (245 a 255). Nel 1930 Brizzi si conferma su alti livelli. Il 16 ottobre nella palestra dell’Audace solleva 114,5kg nello slancio e strappa a Gabetti il primato italiano di categoria. E’ il miglior viatico per gli Europei di Monaco dove però chiude solo sesto (vince il tedesco Muhlberger). Il 3 novembre è battuto anche ai tricolori di Napoli, sia pure per soli 5kg (262,5 totali contro 267,5) dal campione uscente Bescapè. Nel 1931 parte alla grande: il 2 e 3 maggio, nella palestra meneghina di Via Moscati, vince la prima preolimpica tra i “piuma”, candidandosi seriamente ad una maglia azzurra per Los Angeles. Un brutto infortunio sul lavoro, con la perdita parziale della vista ad un occhio, gli procura guai seri. Si rimette in sesto per i tricolori del 20 settembre, disputati nei locali della “Doria” a Genova: chiude ancora secondo, battuto di nuovo da Bescapè per 7,5 kg (265 contro 257,5). Ai primi di ottobre è in Lussemburgo, per i Campionati Europei: termina settimo tra i “piuma”, lontano dal vincitore, l’egiziano Mohamed, per una prestazione al di sotto dei suoi standard abituali. Si rivede il 28 febbraio 1932 a Genova nella “Coppa Zucconi”, organizzata dalla “Sampierdarenese” e valida come indicativa preolimpica: vince, superando per 2,5kg il grande rivale Bescapè[1], guadagnandosi una speranza azzurra. Bescapè però si prende la rivincita il 17 aprile nella seconda prova di campionato ed altra gara di selezione: Brizzi termina terzo, battuto anche dal redivivo Conca. Il 28 maggio nella terza prova tricolore, a Roma, Brizzi chiude invece secondo, superato (per 10kg) solo dal sempre forte Bescapè che gli strappa la convocazione per i Giochi di Los Angeles. Deluso, Brizzi sparisce di scena per un anno.
Si rivede difatti solo il 25 luglio 1933 quando a Roma si aggiudica il titolo regionale. Altri sei mesi di pausa sino al 15 aprile 1934: nella prima prova tricolore, disputata a Sestri Ponente, è superato da Bescapè. Il risultato si rovescia nella seconda prova, a Modena il 27 settembre, ma il titolo va a Bescapè. Il 10 novembre a Genova, nel Teatro Giardino d’Italia, Brizzi chiude al sesto posto gli Europei, vinti proprio dallo stesso Bescapè che lo supera anche nella prima prova tricolore del 1935, disputata a Genova il 24 marzo nei locali della “Sampierdarenese”. Aumentato di peso, Brizzi passa nei “leggeri” dove il 19 maggio si impone a Genova nella seconda gara di Campionato mentre nella terza prova, il 18 agosto a Varese, delude un po’, classificandosi terzo, lontano dal vincitore Novelli che si aggiudica pure il titolo tricolore, con Brizzi terzo. Si ripresenta al via del 1936 in piena forma, fissando l’obiettivo dei Giochi. Il 12 aprile a Faenza guadagna il titolo italiano dei “leggeri” e vede avvicinarsi la maglia azzurra. Viene difatti convocato per il ritiro preolimpico, organizzato ad Impruneta, sulle colline fiorentine, sotto la guida del CT Merlin. Si sottopone a dieta intensa e scende di categoria. Alla fine sale sul treno che da Verona il 27 luglio porta a Berlino. Le gare olimpiche di sollevamento pesi si disputano nella “Deutschlandhalle”, grande Palazzo dello Sport, situato alla periferia sud-occidentale di Berlino. Brizzi gareggia nei “piuma” il cui limite di peso è 60kg. La prova si svolge il 2 agosto e vi partecipano 21 atleti di 13 nazioni. Brizzi parte bene: con la pressa militare chiude al quarto posto, alzando 85 kg contro i 92,5 dello statunitense Terlazzo e del tedesco Liebsch. Le cose si complicano nello strappo dove Terlazzo è ancora il migliore, a pari merito con l’austriaco Richter, con 97,5kg: Brizzi si ferma a 82,5kg e termina solo 13° p.m., perdendo in pratica ogni speranza di medaglia. Nello slancio, dove dominano gli egiziani Shams e Mohamed con 125kg, Brizzi alza 110kg e finisce 9° p.m. Troppo poco. L’oro va a Terlazzo, tra l’altro nato in Sicilia (a Patti) e poi emigrato in America da bambino, argento e bronzo per gli egiziani Mohamed e Shams (con 300kg). Brizzi chiude 9°, con 277,5kg: a 22,5 kg dal bronzo c’è poco da recriminare. La sua prova è generosa ma nulla più. La partecipazione olimpica rappresenta per Brizzi il culmine della sua carriera: con un asso come Bescapè tra i piedi, è difficile vincere anche se riesce a salire sul podio tricolore più volte. Tuttavia Brizzi non vince più e la Seconda Guerra Mondiale blocca definitivamente la sua carriera.
[1] Solleva un totale di 262,5kg contro i 260 di Bescapè