BRIGNOLI Mario
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Milano 20.02.1902 / Gorgonzola (MI) 08.01.1990
1936. Atletica Leggera. 18° 50 km marcia
Marcia già da adolescente, tesserato per la gloriosa “US Milanese”. Consegue i primi risultati significativi nel 1919: il 4 maggio chiude quarto il “GP Wonderland” vinto da Maino. Altro quarto posto il 27 luglio nel “GP Cenisio” su 9km: stavolta primeggia l’enfant prodige Frigerio. Sette giorni dopo, Brignoli sale sul gradino più basso del podio nella “Milano-Cascina Pero-Milano”, di 13,5km: lo superano Giani e Cattaneo. Chiude la stagione il 5 ottobre nel Campionato Italiano di “maratona” (ovviamente di marcia): decimo e lontano dal vincitore, il triestino Umek. Per un giovane di appena 17 anni, non sono piazzamenti mediocri. Si conferma nel 1920, quando guadagna pure il primo successo, il 10 ottobre nella “Targa Lombarda”. In precedenza solo piazzamenti, come il quinto posto in una gara di 5km sul campo dello “SC Italia” il 7 marzo (vince Battaini) e l’ottava posizione nella “Coppa Malvezzi”, 20 km, vinta da Umek. Nel 1921 parte militare, inquadrato nel 12° Reggimento Bersaglieri di Milano, che spesso accoglie nelle sue fila giovani sportivi. Tuttavia di Brignoli si perdono le tracce. Ricompare solo il 24 settembre 1922 ai tricolori di “maratona”, ma si ritira, non essendo ancora in piena forma. Va decisamente meglio il 19 novembre, quando ottiene un bel settimo posto nella “100 km” vinta da Pavesi: tra l’altro è il primo dei militi e per questo riceve un apposito premio. Nel finale di stagione insiste: sette giorni dopo, i reduci della “cento” gareggiano in una 5km a Brescia. Vince di nuovo Pavesi e Brignoli termina sesto. Quindi, con la compagine del suo reggimento, Brignoli gareggia nello “Scudo Nelli”, gloriosa gara a squadre per militari: finisce terzo dietro i finanzieri e l’82° Reggimento Fanteria di Roma. Il militare gli crea più di un problema e nel 1923 gareggia poco: il 7 ottobre affronta il “Giro di Milano”, ma non è ancora a punto e finisce solo 25°, ben lontano dal vincitore, il grande Frigerio. Poi sparisce di scena: il militare, obblighi familiari, il lavoro e diverse problematiche personali gli impediscono di gareggiare addirittura per tre anni. A 25 anni sembra perso per lo sport, ma non è così.
Difatti, con impegno ed abnegazione, torna in piena forma nel 1927. Il 13 marzo è secondo nella “Milano-Rho-Milano”, battuto da Rivolta, che sette giorni dopo vince anche la “Coppa Manfredi” a Milano, con Brignoli sesto. Il 24 luglio è secondo in un’altra edizione della “Milano-Rho-Milano”, stavolta superato da Berlinghieri. Il 7 agosto chiude ottavo il “Giro di Milano”, 22 km, vinto da Valente su Rivolta. Finisce invece nono in una 20 km a Castellanza il 4 settembre (primeggia Pavesi). L’11 settembre si ritira nella “Milano-Miradolo” vinta da Callegari. Il 2 ottobre a Como finisce terzo il tricolore di “maratona” (42,750 km), alle spalle di Umek e Pavesi. Il 30 ottobre chiude invece al quarto posto la “Vicenza-Padova” (35 km) vinta dallo stesso Pavesi. Nel 1928 continua a battersi coi migliori. Il 4 marzo, col “GS Porta” di Milano, chiude al terzo posto la “Como-Moltrasio-Como”, gara a squadre, vinta da “SG Comense” su “US Solari”. Sette giorni dopo, vince il “GP Porta” a Milano. Il 6 maggio termina al quinto posto il “Giro di Milano”, 24 km, vinto da Valente. Stesso risultato 14 giorni dopo nella “Milano-Miradolo”, dove stavolta ad imporsi è Pretti. Nei tricolori della 10km, disputati a Milano il 1 luglio sul campo della “Forza e Coraggio”, chiude terzo, sopravanzato da Valente e Di Salvo. Sale sul gradino più basso del podio anche ai tricolori della 50 km, a Padova il 21 ottobre, superato da Vecchiett e Poggiolini. Il 4 novembre a Cornigliano, nel “Campionato della Milizia” dei 10 km, chiude al quarto posto (vince Gariboldi). Finalmente coglie un successo di grande prestigio: l’11 novembre si impone nella prestigiosa “cento km”, su un cast di partecipanti autarchico ma comunque di buon livello. La musica non cambia nel 1929. Il 17 aprile è terzo sui 18 km della “Coppa Bignami” a Milano, sopravanzato da Bosatra e Rivolta, che si impone il 16 giugno nel “Giro di Milano” dove Brignoli chiude di nuovo terzo, battuto anche da Pretti. Il 4 agosto Brignoli termina secondo nella “Parma-Salsomaggiore”, 25 km, alle spalle dello stesso Pretti. Altra piazza d’onore, ma stavolta dietro Rivolta, sui 50km della “Como-Sala-Como” il 25 agosto. Il 15 settembre si cimenta nella “Londra-Brighton”, dove chiude onorevolmente al quinto posto (vince Green). Il 24 ottobre si ritira, dopo una gara anonima, nei tricolori della 50km a Trieste, dove si impone il sorprendente padrone di casa Poggiolini. Il 3 novembre Brignoli viene superato solo dal “vecchio” Pavesi sui 18 km della “Coppa Binda” a Castellanza. Si prende la sontuosa rivincita sette giorni dopo, rivincendo la mitica “100 km” dopo essere stato in testa dall’inizio, con 13’ di vantaggio sull’inglese Green, resistendo al suo tardivo tentativo di recupero. La più grande vittoria della sua carriera, che lo conferma marciatore da lunghe distanze.
Non inizia benissimo il 1930: il 2 marzo a Milano nella “Coppa Galbusera” finisce sesto (vince Bosatra). Non va tanto meglio al “Giro di Roma” del 21 aprile, disputato sulla distanza di 20 km: chiude quinto (vince Pretti). Il 4 maggio termina invece 4° il “Giro di Milano” guadagnato dallo stesso Pretti. Si rivede solo il 24 agosto al tricolore della 50km, disputato a Salsomaggiore: chiude secondo, battuto solo ancora dal “solito” Pretti. Il 14 settembre coglie un bel terzo posto nella massacrante “Londra-Brighton”, alle spalle di Green e Ludlow. Il 12 ottobre è il favorito della “Milano-Como” ma a sorpresa si lascia superare, per una trentina di secondi, dall’outsider Olivoni, che va in testa all’inizio e resiste al ritorno dei campioni. Il 9 novembre è atteso protagonista della “100 km”, dove inizia bene ma troppo spavaldamente: cede difatti nella seconda metà di gara e si ritira. Vince l’inglese Green. Nel 1931 la prima gara stagionale si disputa il 29 marzo: Brignoli chiude secondo il “GP Mussolini” a Milano, superato da Olivoni. Altra piazza d’onore il 6 aprile sulla pista genovese della Nafta: sui 5km lo batte Valente. Il 26 aprile nei campionati lombardi della 10 km, disputati sul campo meneghino dello “SC Italia” e vinti dal ritrovato Frigerio, chiude quarto. Finisce invece quinto nella 5 km all’Arena di Milano il 14 maggio: vince di nuovo Frigerio, che si aggiudica pure un mese dopo la “Milano-Rho-Milano” dove Brignoli termina ancora quinto. Brignoli termina quarto il 21 giugno la 10km ad Urgnano vinta ancora da Frigerio. Trova un grande successo il 12 luglio nel “Giro di Milano”, disputato su 23 km e valevole come prima indicativa olimpica (ma Frigerio non c’è). Il 26 luglio, in un’altra preolimpica all’Arena di Milano, chiude al secondo posto, battuto da Rivolta: è comunque tra gli “azzurrabili”. Il 15 agosto a Lavagna finisce quarto una prova sui 3km vinta dall’emergente Gobbato. Stesso risultato 15 giorni dopo a Borgosesia sui 10 km, dove a vincere è Valente, che lo relega alla piazza d’onore anche il 13 settembre nella “Coppa Città di Napoli”. Sette giorni dopo, ennesimo secondo posto, stavolta nella “Coppa Mussolini” a Milano, 40 km intorno all’Arena, alle spalle di Rivolta. Finisce invece terzo il 27 settembre nel tricolore della 50km, disputato tra Milano e Como, superato ancora da Rivolta ma pure da Gobbato. L’11 ottobre finisce quarto nella “Coppa Binda” a Castellanza vinta da Frigerio. In inverno coltiva il sogno olimpico e si prepara bene.
Nella prima preolimpica del 1932, disputata il 20 marzo all’Arena di Milano sui 20km, chiude secondo, battuto solo dal grande Frigerio, anche se con un distacco (due minuti) non indifferente. Può comunque ambire alla maglia azzurra. Non si conferma però il 24 aprile nel “Giro di Roma” di 31,2km, dove chiude soltanto settimo, lontano dal vincitore Olivoni. Si ritrova improvvisamente ed al momento giusto: il 7 maggio si aggiudica il titolo italiano di “maratonina” su 35 km a Firenze, nel parco delle Cascine. Frigerio fa il diavolo a quattro nei primi km, ma Brignoli lo rimonta nel finale e lo supera per 53”: una vittoria di spessore che sembra poter valere molto in chiave azzurra. In effetti Brignoli è in formissima ed il 26 maggio vince pure la preolimpica di Bologna, su 40 km. Ovviamente, è inserito nella lista azzurra per i Giochi e partecipa al ritiro preolimpico, tenuto allo Stadio Berta di Firenze, con sede alla pensione “Monte Senario” di Bivigliano, sulle colline a nord del capoluogo. Tuttavia la scelta dei tre azzurri per i Giochi non è semplice: considerando Frigerio intoccabile, per tanti motivi non ultimi quelli “politico-sportivi”, rimangono due posti. La FIDAL decide di inviare gli atleti in predicato alla 50 km dei Campionati Inglesi, che si disputa il 25 giugno a Leicester: in una sorta di trials, i primi due italiani probabilmente saranno designati. A niente vale quanto realizzato finora, tant’è vero che Brignoli si ritira e viene escluso, a benificio di Pretti (che perlomeno vince) e di Rivolta, terzo classificato alle spalle anche di Johnson. Brignoli dunque è mancato proprio nel momento decisivo, anche se forse si potevano tenere in considerazione i suoi risultati precedenti, ma ha deciso la dura legge della strada. Si ripresenta in gara solo il 9 ottobre ai tricolori della 50km, disputati da Milano a Como: dopo un buon inizio, cede e finisce quarto (vince Olivoni). Sette giorni dopo, a Castellanza chiude al secondo posto la “Coppa Binda” di 21 km, superato da Gobbato. Il 28 ottobre identico risultato in una 3km all’Arena. Il 12 novembre è il giorno della “cento km”: vince Olivoni e Brignoli chiude soltanto settimo, senza aver mai ingranato. Si rivede il 7 maggio 1933, quando all’Arena di Milano finisce terzo una prova su 8km vinta da Gobbato su Crola. Il 25 maggio, sul campo meneghino dello “SC Italia”, vince una 10km. Il 4 giugno si aggiudica il “Criterium Nazionale” a Milano, disputato su 25 km. Il 2 luglio è battuto da Gobbato in una 20km in pista al “Littoriale” di Bologna. Stesso risultato il 24 settembre al “Giro di Milano”, dove sui 23,3 km viene staccato di 1’42”.
Brignoli si rivede a buoni livelli solo il 20 maggio 1934, quando termina quarto nella “Milano-Rho”, 25 km, vinta da Gobbato. Il 29 giugno Brignoli si aggiudica il “Giro di Como”. L’8 luglio termina terzo il campionato zonale milanese sui 30km, superato da Rivolta e Crola. 14 giorni dopo, finisce secondo il tricolore dei 50km a Milano, alle spalle di Rivolta. Il 19 agosto Brignoli torna al successo nel “Giro di Bolzano” di 37,5 km. Poi tocca alla prima storica edizione degli Europei, disputati a Torino: l’8 settembre Brignoli chiude quarto la 50km vinta dal lettone Dalinsch sullo svizzero Schwab e l’azzuro Rivolta. Il 23 settembre Brignoli si aggiudica la 20km a squadre di Trento, assieme a Boldi e Bremi: i tre gareggiano per il “GS Lorio” meneghino. Due mesi dopo, il 25 novembre, è grande protagonista della sempre prestigiosa “100 km”: parte bene, ma subisce la rimonta di Gobbato e chiude secondo. Si rivede solo il 23 giugno 1935, quando a Gallarate si aggiudica il campionato lombardo. Sette giorni dopo, a Roma vince la “Coppa del Duce” su 26,5km. E’ in grande forma: il 7 luglio si impoe pure nella “Coppa Galbusera”, 27 km a Milano. Venti giorni dopo, chiude al quarto posto la 50km dei tricolori, disputata a Firenze e vinta da Rivolta. Il 15 settembre, sui 25,6km della “Milano-S.Pellegrino”, che ha valenza di preolimpica, finisce secondo, superato nel finale da Gobbato. 14 giorni dopo, finisce terzo nella Venezia-Padova (45km), alle spalle di Gobbato e Rivolta: i tre sono i favoriti per la maglia azzurra di Berlino.
Il 17 novembre, in una giornata fredda e piovosa, Brignoli si aggiudica alla grande la sempre prestigiosa “100km”: sognare i Giochi si può. Difatti il 1936 è annata olimpica ed il responsabile del settore marcia, il grande Frigerio, organizza la prima prova di selezione il 15 marzo a Malnate, una 15km in pista: vince Bosatra e Brignoli chiude solo quarto. Il 5 aprile altra 15 km, il “Trofeo Lorini” a Milano: Frigerio vuole “sveltire” il ritmo dei fondisti e metterli alla prova. Così la gara è pure ad handicap: Brignoli, partito scratch, chiude settimo, non riuscendo a recuperare tutto lo svantaggio iniziale. Il suo tempo comunque è uno dei migliori e Frigerio lo tiene in grande considerazione, anche perchè a Berlino si gareggerà su 50km. Il 19 aprile Brignoli si guadagna una bella fetta d’azzurro, vincendo la 30km della “Coppa Galbusera” a Milano. Chiude ogni discorso il 17 maggio, quando a Gallarate si aggiudica la preolimpica di 40km sotto gli occhi di Frigerio, che ovviamente gli garantisce già una maglia per Berlino. Si conferma ai tricolori della 50km il 7 giugno a Milano: conduce ad un ritmo indiavolato per metà gara, poi cala e viene superato da Rivolta, che va a vincere. Brignoli comunque chiude secondo ed i Giochi sono in tasca. Si parte per Berlino il 19 luglio da Firenze, in treno. La 50 km di marcia si svolge il 5 agosto: parte ed arriva all’Olympiastadion. Al via 33 atleti di 16 nazioni. L’oro va al britannico Whitlock, argento per lo svizzero Schwab e bronzo al lettone Bubenko. Brignoli, partito troppo guardingo, è il peggiore dei nostri e chiude 18°, ad oltre 25’ di distacco dal podio. C’è poco da recriminare: prestazione deludente. La sua carriera peraltro, a 34 anni suonati, è ormai agli sgoccioli. Lo troviamo sesto nella gara sui 25 km in pista che il 10 luglio del 1938 a Firenze assegna il titolo nazionale, dopodiché scompare dalle classifiche delle principali manifestazioni di marcia.