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BOSATRA Luigi

Milano 08.08.1905 / Abbiategrasso (MI) 16.02.1981

1924. Atletica Leggera. 8° Marcia 10 km

Sin da adolescente corre e, soprattutto, marcia. Il suo primo risultato noto, in quest’ultima specialità, è il 90° posto ottenuto nel “Giro di Milano” del 1921, a 16 anni: data l’età, è già stato importante partecipare, come direbbe de Coubertin. L’anno seguente va decisamente meglio: il 14 maggio è 5° in una prova di 5 km, vinta da Gariboldi su Pavesi, sulla pista del nuovo campo della “Forza e Coraggio” a Milano[1]. Non ha dunque paura di confrontarsi coi più forti, ma ovviamente finisce sempre lontano dai primi. La situazione non cambia molto nel 1923: il 18 marzo Bosatra chiude 8° il “GP Volta” a Milano, 12,8 km, vinto da Fradegrada. Il 22 aprile è 4° nella “Coppa Mandelli” a Milano di 12 km (primeggia Bossi). L’11 maggio, nel meeting organizzato a Milano dallo SC Italia, chiude 7° sui 10 km vinti dal grande Frigerio. Bosatra non è certo all’altezza dei migliori, ma accumula esperienza. Il 1 luglio chiude 4° una 10 km allo stadio di Agliate vinta ancora da Frigerio. Si rivede solo il 23 settembre a Luino, dove chiude terzo una 10 km, alle spalle di Gariboldi e Gorini. Il 7 ottobre è 5° nel “Giro di Milano”, dove Frigerio conferma la sua classe. Sette giorni dopo, Bosatra è 4° nella “Targa Lombarda” a Milano vinta da Brunelli, che si impone anche nella “Coppa Baggio” dove Bosatra chiude terzo, superato pure da Biani. Se consideriamo che Bosatra ha appena compiuto 18 anni, si tratta comunque di buone prestazioni, anche in ottica olimpica. Inizia il cruciale 1924, che prevede la disputa dei Giochi a Parigi, a Crescenzago, ai primi di marzo, in una 16 km, distanza forse troppo lunga per lui: chiude quinto, lontano dal vincitore Pavesi. Lo stesso Pavesi è primo anche nel Campionato Lombardo sui 10 km del 16 marzo, disputato sul campo del Milan: Bosatra è terzo, dietro anche Brunelli. Il 23 marzo però Bosatra vince la sua prima gara di rilievo, organizzata dallo SC Volta a Milano su 13,2 km: non vi sono grandi nomi al via, ma è comunque un’ulteriore dimostrazione di un atleta in ascesa. Quando però trova i più forti, soccombe: il 30 marzo chiude difatti quarto sui 20 km della “Coppa Malvezzi” vinta da Brunelli su Pavesi, che vince la prova di Limito del 20 aprile dove Bosatra finisce terzo, superato anche da Volpi. Sette giorni dopo, su una concorrenza scarsa in qualità e quantità, Bosatra vince a Milano la “Coppa Mandelli” su 5 km. Si torna però presto alle dolenti note. Quando gli avversari forti si presentano in massa, per Bosatra sono dolori: l’11 maggio a Busto, in una preolimpica di 8 km vinta da Fradegrada su Pavesi, chiude solo quinto. Il 29 maggio a Sesto, sul campo del GS Breda, è secondo alle spalle del semisconosciuto Giani. L’8 giugno a Milano, sul campo di Viale Lombardia, si disputa l’ultima e decisiva prova di selezione olimpica sui 10 km. Bosatra, a sorpresa, va in testa davanti a personaggi di spicco come Frigerio e Pavesi. Ma per insistere con quel ritmo, si disunisce e la giuria lo squalifica. La sua prestazione, potenzialmente di primo livello, non passa però inosservata e, dopo qualche indecisione, la Commissione Tecnica inserisce il suo nome tra i “rivedibili” ovvero tra coloro che dovranno manifestare una buona condizione di forma a breve scadenza. Bosatra capisce che è il momento di dare il tutto per tutto. Il 15 giugno a Borgo S. Donnino, in una 10 km, riesce a rimanere in scia a Frigerio fino al traguardo, mettendo una seria ipoteca sulla maglia azzura. Tuttavia la Commissione Tecnica chiede, a lui come agli altri marciatori tranne il fuoriclasse Frigerio, un’ultima dimostrazione di forma, alla fine del ritiro collegiale di Busto, dove il 22 giugno si svolge un’apposita riunione: Bosatra vince i 10 km e sette giorni dopo si conferma, venendo superato sulla stessa pista solo dall’imbattibile Frigerio. Si guadagna così il viaggio a Parigi.

Nella marcia ai Giochi si svolge solo la 10 km, nel mitico stadio di Colombes, ancora oggi esistente ed immortalato dal celebre film “Momenti di Gloria”. Alla prova partecipano 24 atleti di 14 nazioni. Bosatra esordisce il 9 luglio nella semifinale. Giunge quarto e guadagna l’accesso alla finale visto che ne passano cinque. La prova viene vinta dal forte britannico Goodwin, che supera l’altro azzurro Pavesi e lo statunitense Hinkel. Buona performance di Bosatra, che sogna una medaglia ma la concorrenza è forte. In finale, dove vi sono ben quattro italiani su dieci partenti (gli altri azzurri sono Frigerio e Valente), in effetti Bosatra non va oltre l’ottavo posto, in 50’09”, ad un minuto dal terzo posto del sudafricano Mac Master, preceduto dal grandioso Frigerio (che dunque bissa il trionfo di quattro anni prima) e dallo stesso Goodwin. Bosatra è il peggiore dei nostri, battuto anche da Pavesi (quarto) e da Valente (settimo), che gli arriva immediatamente davanti. Riesce comunque a precedere lo statunitense Hinkel ed il francese Clermont. Considerando anche la sua giovane età, per Bosatra una partecipazione più che sufficiente e, dato il distacco, ben poche recriminazioni. L’esperienza comunque è servita. Il 10 agosto a Vigevano sui 10 km l’unico a superarlo è il fenomenale Frigerio, poi clamorosamente costretto alla resa sette giorni dopo a Laveno, su un tracciato stradale ricco di saliscendi sul quale Bosatra va a nozze, dominando i 10 km. Frigerio si prende la rivincita in pista, il 14 settembre sul campo di Vigentino, sui 5 km: Bosatra è comunque secondo. Sette giorni dopo, Bosatra si presenta ai tricolori di Bologna, sul campo della Virtus, con buone aspirazioni sui 10 km, ma in gara si sente male e si ritira. Il 6 ottobre a Bassano è battuto da Frigerio sui 5 km, ma non di molto. Il 19 ottobre viene invece superato nettamente da Brunelli sui 14 km della “Coppa Esercenti” a Baggio. Il 2 novembre lo stesso Brunelli si aggiudica il “Giro di Milano”, con Bosatra quarto. Sette giorni dopo, Bosatra è secondo nel “Giro di Sesto”, superato da Gariboldi. Il 30 novembre altra piazza d’onore sui 18 km della “Targa Lombarda” alle spalle di Volpi. Chiude così un’annata con molti piazzamenti e poche vittorie, ma impreziosita comunque dalla partecipazione olimpica.

Nel 1925 è militare col 12° Bersaglieri, la cui squadra giunge seconda nella “Coppa Esperanto” a Milano[2] il 5 aprile. Il 13 aprile, lunedi di Pasqua, Bosatra è 2° a Roma in una 10 km, battuto da Del Monte. Il 3 maggio giunge quarto in una 10 km a Sesto, sopravanzato da personaggi di primo piano come Valente, Pavesi e Brunelli. Come ottiene una licenza dal servizio militare, gareggia. Il 14 giugno si piazza terzo, alle spalle di Valente e Gariboldi, in una 10 km a Biella. Sette giorni dopo, vince sui 5 km a Mantova. Il 29 giugno è battuto da Gariboldi nei tricolori dei 10 km a Bologna. Si rivede solo il 9 agosto, quando a Vigevano chiude secondo una 10 km, superato dal veterano Brunelli. Il 20 settembre vince il “Giro di Porta Venezia” a Milano, su 9 km ed il 4 ottobre domina la Biella-Oropa. Sette giorni dopo, a Mestre si impone agevolmente sui 5 km. Il 25 ottobre chiude al terzo posto il “Giro di Milano”, sopravanzato da Gariboldi e Brunelli. Si cimenta anche su lunghe distanze: il 4 novembre chiude quarto la Milano-Antegnate di 54 km, preceduto da Pavesi, Giani e Bianchelli. Il 29 novembre è nuovamente battuto da Brunelli sui 10 km della “Coppa Sesto”, disputata a Milano nella zona di Porta Romana. Nel 1926 si impone subito, nella prima gara stagionale, il “GP d’Inverno” a Milano. Si ripete il 4 aprile nel “GP Pasqua”, di nuovo nella metropoli meneghina. Ancora lontano dalle gare Frigerio e con Pavesi ormai “anziano”, Bosatra si candida ad un ruolo di primattore. Ha però un momento di difficoltà: il 2 maggio finisce difatti solo 5° sui 20 km del “GP Carrobbio” vinto da Callegari. Sette giorni dopo, nella 10 km per il titolo lombardo sulla pista meneghina della “Forza e Coraggio”, viene squalificato per andatura irregolare e se la prende coi giudici, minacciandoli. La FISA non perdona e gli commina un mese di sospensione dall’attività. Rientra giusto in tempo per i tricolori di Napoli, disputati sulla pista dell’Arenaccia, ma non è al top della forma e sui 10 km finisce terzo, superato da Valente e Fradegrada. Valente lo supera anche il 20 giugno a Genova in una prova sulle 2 miglia. In estate, data anche la scarsità di gare, non gareggia praticamente mai. Si rivede il 1 ottobre, in una riunione a Villa d’Este: sui 5 km vince il rientrante Frigerio e Bosatra chiude terzo, superato anche da Gariboldi. Terzo arriva anche il 17 ottobre nella Biella-Oropa, sopravanzato da Valente e lo stesso Gariboldi. Gli stessi due gli arrivano davanti anche nel “Giro di Milano” del 14 novembre: Frigerio a parte, le gerarchie della marcia italiana sembrano consolidate. Gariboldi è ormai la sua “bestia nera”: lo precede anche nella “Coppa Biella” del 21 novembre. Il 19 dicembre chiude l’annata con un bel successo nella “Coppa Miozzi” a Milano.

Bosatra inizia il 1927 tranquillo e lontano dai vertici: il 13 marzo finisce solo 13° la Milano-Rho-Milano di 20 km e vinta da Rivolta. Si riscatta presto: il 17 aprile vince il “GP Pasqua” a Milano, su 15 km. 4 giorni dopo a Padova, sui 20 km del “GP Nazionale”, termina invece solo settimo, lontano dal vincitore De Petra. L’11 settembre finisce 7° la Milano-Miradolo vinta da Callegari su Rivolta. Non gareggia molto ed altrettanto accade nel 1928: l’esclusione della marcia dai Giochi blocca parzialmente l’attività, con molti atleti poco motivati. Comunque il 4 marzo 1928 Bosatra, con l’US Solari di Milano, chiude al secondo la “Como-Moltrasio-Como”, gara a squadre vinta dalla “SG Comense”. Il 9 aprile sul campo della Nafta a Genova finisce terzo in una 5 km, superato da Valente e Gariboldi. Quindi sparisce di scena, complice anche il fatto che le gare di marcia, non essendo più disciplina olimpica, vengono organizzate col contagocce. Si rivede il 17 aprile 1929 quando si aggiudica la “Coppa Bignami”, 18 km a Milano. Undici giorni dopo all’Arena di Milano è battuto da Valente in una prova sui 3km. Stesso risultato il 5 maggio in una 10km nel Parco Ducale di Parma. 4 giorni dopo, si aggiudica il titolo provinciale in una 15km all’Arena di Milano. Il 21 luglio è battuto dal quarantenne Pavesi nel campionato lombardo dei 10km. Sulla stessa distanza chiude al secondo posto anche i tricolori, disputati il 22 settembre a Bologna, alle spalle di Valente. Finisce invece terzo la “Coppa Binda”, organizzata il 3 novembre a Castellanza: a superarlo Pavesi e Brignoli. Apre bene il 1930: il 2 marzo si aggiudica a Milano la “Coppa Galbusera” di 10,5 km. Il 21 aprile chiude al terzo posto il “Giro di Roma”, sopravanzato da Pretti e Romeo mentre il 4 maggio finisce secondo il “Giro di Milano”, battuto dallo stesso Pretti. L’11 maggio finisce 11° il campionato inglese sulle 20 miglia a Derby. Il 1 giugno a Brescia partecipa all’incontro Italia-Spagna, che i nostri vincono 86-60: Bosatra però chiude secondo sui 5km, battuto da Garcia. Il 29 giugno Bosatra si aggiudica il titolo lombardo sui 5km, bissando il successo sette giorni dopo sulla distanza di 13,5km. Il 27 luglio è tra i più attesi ai tricolori di Udine, ma sui 5km stenta più del previsto e chiude al terzo posto, sopravanzato da due outisders come Di Salvo e Tercovich. Il 24 agosto Bosatra termina 5° il tricolore della 50km, disputato a Salsomaggiore e vinto da Pretti. Il 19 ottobre viene battuto da Valente in una 20 km sulla pista meneghina dello “SC Italia”. Inizia il 1931 nel “GP Mussolini”, prima gara stagionale, disputato a Milano il 29 marzo: chiude al quinto posto, vince Olivoni. Il 26 aprile chiude al terzo posto la 10km dei campionati lombardi, disputata sul campo meneghino dello “SC Italia”: lo superano il ritrovato Frigerio ed Olivoni. Identico risultato il 14 maggio all’Arena di Milano ma sui 5km. Dieci giorni dopo, a Firenze, chiude al secondo posto la prima prova tricolore sui 10km, battuto da Frigerio che il 21 giugno vince pure la 10km ad Urgnano dove Bosatra chiude terzo. Il 12 luglio finisce solo 11° il “Giro di Milano” vinto da Brignoli. Si rivede solo l’11 ottobre quando chiude al settimo posto la “Coppa Binda” a Castellanza, vinta da Frigerio. Il 28 ottobre all’Arena di Milano si piazza quarto in una 5km vinta da Frigerio sull’elvetico Schwabb e Gobbato.

Nel 1932 Bosatra non molla, coltivando il sogno olimpico, ma la strada è impervia: il 20 marzo all’Arena di Milano, nella prima indicativa per i Giochi, finisce solo settimo, molto lontano dal vincitore Frigerio. Rinuncia al tentativo, peraltro velleitario, e non ottiene ulteriori risultati sino al termine dell’annata. Si rivede in pista solo il 7 maggio 1933, all’Arena di Milano, quando finisce sesto una 8km vinta da Gobbato. Il 25 maggio, sul campo meneghino dello “SC Italia”, termina terzo in una 10km, alle spalle di Brignoli e Crola. Il 4 giugno chiude invece quinto il “Criterium Nazionale” a Milano, su 25 km. Si rivede solo il 24 settembre nel “Giro di Milano”, dove finisce nono (vince Gobbato su Brignoli). Passa un anno intero senza rivederlo a buoni livelli: il 23 settembre 1934 si piazza 4° nel “GP Beretta” a Baggio, dove si impone Gobbato. Il 19 maggio a Roma si aggiudica il tricolore di “prima categoria”, qualifica in cui però non rientrano i marciatori più accreditati. Il 9 giugno a Milano partecipa al “GP Battisti”, 20km a coppie, assieme a Rivolta: parte forte, ma poi cede ed i due chiudono solo terzi, battuti da Crola-Malaspina e Carullo-Canevari. Il 27 ottobre termina al terzo posto la 15km di Arsago, alle spalle di Crola e Terenghi. Il 1936 è annata olimpica ed il responsabile del settore marcia, il grande Frigerio, organizza la prima prova di selezione il 15 marzo a Malnate, una 15km in pista: vince Bosatra, che rilancia così le sue quotazioni in chiave azzurra, pur se la lunga distanza non sembra a lui tanto favorevole. Comunque ci prova: il 5 aprile ottiene il miglior tempo in un’altra 15 km, stavolta su strada a Milano, il “Trofeo Lorini”. Gara ad handicap, chiude secondo, non riuscendo a superare Crola, partito 30” prima di lui. Quando però si passa a distanze maggiori, finisce lontano dai primi: sui 30km della “Coppa Galbusera” chiude settimo (primeggia Brignoli). Il 26 aprile si torna ad una 10km, a Milano, e Bosatra vince la gara, che parte ed arriva al “campo della Simonetta[3]”. Il 3 maggio Bosatra è il favorito del tricolore di 15 km riservato alla classe dei “prima categoria[4]”, ma viene superato da Crola. Nella stessa categoria riesce invece ad imporsi nel tricolore dei 25km, disputato il 24 maggio a Cavaria. Di Giochi, comunque, neanche a parlarne: vi sono troppi marciatori più forti di lui sulla lunga distanza. Diserta difatti i tricolori della 50km. Il 28 giugno gioca un’ultima, disperata, carta, ma finisce sesto nella “Coppa Corbellini” a Milano (25 km): vince Gobbato su Rivolta. Questi due vanno a Berlino, Bosatra no. Torna in gara il 20 settembre nella “Coppa Porto” a Genova, dove chiude secondo, battuto da Valente. La carriera di Bosatra però è ormai agli sgoccioli. Conquista l’ultimo podio importante ai tricolori dei 10km in pista, il 24 luglio 1937 a Firenze, dove termina terzo. Poi il suo nome scompare dalle principali manifestazioni.


[1] Questa struttura, opportunamente rimodernata, esiste ancora oggi, nello stesso posto, nell’attuale Via Gallura

[2] Con lui gareggiano Bernelli, Meazza e Toscano

[3] Si trattava di un impianto sportivo gestito dai ferrovieri, anche col loro dopolavoro, situato in Via Principe Eugenio, nella zona detta appunto “Simonetta”, situata nella parte nord-ovest della metropoli meneghina

[4] E’ la categoria subito al di sotto di quella dei cosiddetti “fuori classe” nella quale figurano gli atleti migliori secondo la Fidal che ad ogni inizio stagione compila gli appositi elenchi