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BORRIELLO Michelangelo

Civitavecchia (RM) 23.04.1909 / Roma 06.09.1995

1936. Tiro a Segno. 18° Pistola Libera 25m

1948. Tiro a Segno. 9° Pistola Libera 25m

1952. Tiro a Segno. 16° Pistola Libera 25m

1956. Tiro a Segno. 12° Pistola Libera 25m

Si trasferisce presto a Roma dove intraprende la carriera militare nei Bersaglieri, dimostrando subito grande dimetischezza con le armi, in particolare con la pistola. Ama lo sport e pratica diverse discipline, entrando in contatto con il pentathlon moderno, specialità ideata da de Coubertin in persona, alla ricerca del “soldato perfetto” e dunque di appannaggio strettamente militare. Borriello si disimpegna bene al punto da essere considerato “probabile olimpico” nel 1935 dal CT Pasta. Segue perciò gli appositi ritiri collegiali alla Scuola della Farnesina di Roma. Ai primi di maggio 1935, in una sorta di test preolimpico, Borriello partecipa ai “Littoriali” di Milano, le gare riservate agli universitari. Si tratta di una delle prime prove in assoluto di Pentathlon organizzata in Italia a livello ufficiale. Borriello chiude secondo, alle spalle dell’istriano Abbà, altro “preolimpico”. Dunque ha buone prospettive olimpiche. Tuttavia lo sport in cui eccelle è il tiro a segno e ne dà dimostrazione ai Mondiali di Roma del 1935 dove chiude al 14° posto la prova di pistola “olimpica” o “celere”, detta anche di “tiro rapido”, gara in cui si devono colpire sagome nel giro di pochi secondi. Borriello vi chiude come detto al 14° posto: vince tra l’altro l’azzurro Boninsegni. A questo punto Borriello è incerto: nel pentathlon si accorge di essere chiuso da atleti più forti e completi, così decide di dedicarsi esclusivamente al tiro a segno. Il CT Battistoni lo valuta a fondo e nei primi mesi del 1936 capisce le sue potenzialità: altri test, altre prove, altri raduni. Alla fine Borriello ha ragione: non è andato ai Giochi nel Pentathlon, vi va nel tiro a segno.

Sale dunque sul treno per Berlino che parte il 27 luglio da Verona. Le gare olimpiche di tiro a segno si svolgono al poligono di Wannsee, nei pressi di Potsdam, nella periferia sud-occidentale di Berlino. Borriello il 6 agosto partecipa alla pistola libera da 25 metri cui prendono parte 53 tiratori di 22 nazioni. In mattinata supera agevolmente le qualificazioni e nel pomeriggio disputa la finale che prevede una prima fase di 18 colpi in tre serie di sei colpi nel giro di 8 secondi; poi altre 4 serie di sei colpi, con il tempo a scalare (6, 4, 3, 2). Inizia bene, ma poi sbaglia troppi colpi nella serie da sei secondi e viene eliminato prima che si infiammi la lotta per le medaglie. Chiude 18°, peggiore dei nostri (Boninsegni 6° e Giacconi 11°). L’oro va all’infallibile tedesco Van Oyen, argento per l’altro teutonico Hax e bronzo allo svedese Ullmann dopo lo spareggio con il greco Papadimas. Per Borriello prestazione onorevole, al limite della sufficienza.

Borriello è poi protagonista di una carriera lunghissima e di alto livello, sempre con la pisola “celere”. Nel 1937 vince il titolo italiano e si piazza 11° ai Mondiali di Helsinki (6° a squadre), poi la guerra tronca la sua attività. Richiamato in servizio attivo, combatte in Africa del Nord, sul fronte di El Alamein, guadagnando pure due medaglie di bronzo per il suo ardimento. Terminato il conflitto, riprende a gareggiare con ottimi risultati. Nel 1948 torna ai Giochi, a Londra, chiudendo nono (l’oro va al magiaro Takacs). Nel 1950 guadagna il titolo italiano, bissato l’anno seguente, e nel 1952 va ai Giochi di Helsinki: 16°, con l’oro di nuovo a Takacs. Lo stesso anno è in Nazionale pure ai Mondiali di Oslo: 42° e 5° a squadre. Nel 1954 rivince il titolo italiano e nel 1956, a 47 anni, torna per la quarta volta ai Giochi, nella lontana Melbourne: chiude 12°, con l’oro al romeno Petrescu. Quindi si dedica all’attività dirigenziale nell’Unione Italia Tiro a Segno. Dal 1959 al 1973 è segretario federale, dal 1975 al 1989 Presidente, sempre stimato ed autorevole. La sua è una figura di primissimo livello del nostro tiro a segno di cui è stato protagonista assoluto per oltre mezzo secolo.