BORELLA Benedetto
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Piacenza 14.04.1899 / deceduto nel 1975
1928. Canottaggio. Eliminato Quarti di Finale “otto con”
Si tessera con la “Vittorino” intorno ai vent’anni, ma tarda ad emergere. Viene inserito in vari armi: prima nel “doppio” assieme a Stocchi, quindi nel “4 con”, ma i risultati non arrivano. Il primo successo di rilievo viene conseguito il 20 settembre 1925 nelle acque di Villa d’Este a Como. Con lui i due Lamberti, Moroni ed il timoniere Polledri. Inizia a formarsi l’ossatura di una compagine che non deluderà. Bisogna però aspettare altri due anni “di formazione” per vedere l’otto della “Vittorino” ai massimi livelli: il 24 luglio vincono la regata di S. Margherita Ligure, poi a metà agosto guadagnano il tricolore a Como. Oltre a Borella e agli altri dell’originario “4 con”, nella compagine vincente troviamo Stocchi, Carubbi, Canevari e Galli. E’ un otto che fa la storia. Nel weekend successivo difatti, il 21 agosto, i nove si ripetono alla grande negli Europei, disputati nelle stesse acque lariane, vincendo con 4” di margine sulla Svizzera, al termine di un gara emozionante. Il 20 settembre a Lecco l’otto piacentino rivince, in una gara internazionale. Cinque giorni dopo, sono i favoriti della Milano-Gaggiano ma si lasciano sorprendere in partenza dallo spunto della “Milano” che diventa irraggiungibile, relegandoli al secondo posto. Nel 1928 la compagine dell’otto piacentino è ormai collaudata ed affiata. In vista dei Giochi si allenano intensamente e con profitto. Il 29 aprile, nella prima preolimpica disputata sul Ticino a Pavia, i nove (timoniere Achilli) sbaragliano la concorrenza e pongono una candidatura autorevole per un posto ad Amsterdam. Si ripetono a Piacenza il 27 maggio e soprattutto l’8 luglio a Pallanza nei tricolori dove lasciano a 6” i veneziani della Bucintoro (al timone è tornato Polledri). Con il successo arriva anche la maglia azzurra dei Giochi.
Il ritiro collegiale preolimpico viene svolto, a luglio, nella stessa Pallanza, sotto la guida degli ex campioni Scipione Del Giudice e Gaetano Caccavallo: l’otto si dimostra in forma ma nessuno nasconde la difficoltà della prova olandese. Le gare olimpiche di canottaggio si svolgono nel Ringvaart, un canale a Stolen, sobborgo a sud-ovest del centro di Amsterdam. Il canale non è molto ampio e si devono confrontare non più di due equipaggi alla volta: dunque i turni sono numerosi ed il torneo diventa macchinoso. Borella gareggia nell’otto cui prendono parte 11 nazioni. L’esordio non è positivo: il 2 agosto i nostri sono battuti dalla Gran Bretagna, per 2”6. Il giorno seguente però c’è la scappatoia del repechage ovvero i recuperi: chi vince, continua. E gli azzurri vincono, nettamente, infliggendo alla Francia un distacco di 13”. Dunque il 4 agosto tornano in acqua per il secondo turno, per un altro successo: olandesi lasciati a 5”. Siamo nei quarti di finale e si comincia a sognare in grande, ma il risveglio è brusco. Il 7 agosto difatti gli Stati Uniti ci infliggono una sonora lezione, lasciando i piacentini a 12”: la marcia azzurra termina qui. D’altra parte gli USA sono una potenza: difatti si aggiudicano l’oro davanti a Gran Bretagna e Canada. Per l’otto azzurro comunque una prestazione sufficiente.
L’armo piacentino non viene smantellato, anzi. La stessa formazione, con l’unica sostituzione di Maestri al posto di Stocchi, si ripresenta nel 1929: il 16 giugno si aggiudica la regata di Cremona, sul Po. Ai tricolori di Pallanza del 28 luglio finisce terza, battuta da livornesi ed istriani. Poi si cambia, con l’innesto dei gazzosini del “4 senza”: Borella rimane titolare ed è nell’otto che si aggiudica la regata di Lecco il 22 settembre. Ma la sua carriera ad alti livelli finisce praticamente qui dato che non otterrà più risultati significativi.
Borella sull’otto della “Vittorino”, al remo otto come evidenziato dal riquadro
L’otto piacentino. Borella è evidenziato dal tondo