BONACINA Ernesto
-
Milano 11.11.1902 / Arona (NO) 04.11.1944
1924. Atletica Leggera. Eliminato Semifinale 4x100 m (con Frangipane, Pastorino, Torre), Eliminato Quarti di Finale 100 m
Sin da adolescente si dedica al podismo, inizialmente di fondo. Disputa difatti negli anni di guerra alcuni cross ed il “Giro di Milano”, pur senza grandi risultati. Ottiene il primo successo di buon livello il 16 agosto 1918 nella “Sesto-Milano”. Poi però abbandona le prove su strada e prova a correre in pista, rivelandosi piuttosto veloce. Dopo l’inevitabile apprendistato, inizia a segnalarsi nel 1921: il 3 aprile a Milano è battuto sui 100 da Orlandi ma vince la 4x400 con lo “SC Italia”, la squadra per cui è tesserato. Il 17 aprile a Como è terzo sui 100, superato dallo stesso Orlandi e Tosi. A fine maggio è 2° nei 100 dietro Croci, ma vince i 400 nella gara di selezione per l’incontro internazionale di Praga, dove però poi non va. Il 12 giugno batte Riccoboni sui 100 a Lodi. In effetti la distanza più breve sembra per lui la più consona: il 28 giugno si laurea Campione Italiano Militari sui 100, ma il 17 luglio è battuto da Croci a Gallarate. Bonacina è comunque tra i nostri migliori giovani emergenti e la conferma arriva il 24 luglio a Milano, sul campo dell’US Milanese, dove la FISA ha organizzato la consueta manifestazione dedicata agli juniores: Bonacina vince i 100. Sette giorni dopo, è battuto sulla stessa distanza da Tosi sul campo dello SC Italia a Milano. Poi tocca ai tricolori di Bologna: il 18 settembre Bonacina chiude 3° sui 100 dei tricolori dietro Croci e Mereu, ma i giorni seguenti con lo SC Italia vince 4x100 (con lui Vigani, Scuri ed Orlandi)[1] e staffetta olimpionica (con Orlandi, Picco e Porro)[2]. Bonacina alterna vittorie e sconfitte sui 100 sino al termine della stagione: il 26 settembre vince a Monza, ma il 2 ottobre a Legnano chiude terzo (dietro Croci ed Orlandi) e vince la staffetta, l’8 ottobre a Carate supera il rivale e compagno di club Orlandi, il 23 ottobre è primo ad Oggiono (sulle 100 y). Gareggia sino a novembre inoltrato: il giorno 6 vince i 100 a Monza ed il giorno 20 sulla stessa distanza è battuto a Busto da Bogani. Ormai però è un velocista a tutti gli effetti, tra i migliori a livello nazionale. Nel 1922 si conferma. Il 9 aprile vince a Rivarolo gli 80 m. Sette giorni dopo, a Legnano è primo sui 100 davanti a Riccoboni. Il 23 aprile Bonacina è protagonista di una grande prova sul campo del Milan[3]: vince i 100 in 11”, che è ancora un ottimo tempo a livello nazionale. Il 2 maggio sul campo della “Spes” a Genova primeggia sui 100, ma il 7 maggio chiude solo terzo sulla stessa distanza a Venezia, campo di S. Elena, battuto un po’ a sorpresa da Prior e Tommasini. Il 28 maggio a Legnano vince il Campionato Lombardo sui 100. E’ pronto per misurarsi nell’agone internazionale: il 5 giugno a Londra, nell’importante meeting di Pentecoste, è terzo sui 100, battuto dal francese Mourlon e dal belga Brochard. Comunque non sfigura, nemmeno il 16 luglio a Marsiglia, quando è superato sui 200 dal padrone di casa De Ruymbeke. Il 24 settembre a Milano, sul nuovo campo della “Forza e Coraggio” di Via Trento, si aggiudica il tricolore della 4x100[4].
Nel 1923 ha qualche passaggio a vuoto e gareggia meno del solito. Il 6 maggio a Monza è battuto dal “vecchio” ma sempre valido Giongo, che sta vivendo una sorta di rinascita. Cinque giorni dopo, Bonacina vince i 100 (e la staffetta 4x100) nella riunione organizzata a Milano dallo SC Italia. Il 20 maggio a Induno vince i 100 dove primeggia anche il 3 giugno a Milano sul campo della “Forza e Coraggio”. Poi sparisce di scena e si concentra sulla nuova stagione, deciso a conquistare un posto per i Giochi di Parigi. Tesserato ancora per lo SC Italia, il 4 maggio 1924 a Vercelli vince i 100 e prende fiducia. Sette giorni dopo, è a Busto, per la prima “pre-olimpionica” (in quel periodo le chiamano così): vince 100 e 4x100, segnalandosi ulteriormente e compiendo un passo importante verso la maglia azzurra. Tutto si concretizza il 7 e 8 giugno, sulla pista di Viale Lombardia a Milano, nell’ultima riunione preolimpica: Bonacina è terzo sui 100, alle spalle di Torre e Frangipane. Questi tre uomini, con Zucca, stabiliscono anche il nuovo primato italiano della 4x100, con 43”3/5. Bonacina dunque, anche proprio in chiave staffetta, è nella lista degli azzurri per Parigi, stilata dall’apposita Commissione Tecnica, presieduta dall’ex grande ostacolista Colbachini e della quale fa parte anche l’immenso Lunghi (argento olimpico del 1908). Tuttavia Bonacina non sembra in splendida forma: il 29 giugno a Busto, nell’ultimissima rifinitura al termine del collegiale azzurro, chiude terzo i 100 alle spalle di Torre e Maregatti. Si “salva” migliorando con la 4x100 il primato italiano, con 43”2/5[5]. Mantiene dunque il suo posto come titolare della staffetta ai danni proprio dello stesso Maregatti e non tutti sono concordi su questa decisione. Le prove di atletica si svolgono nel mitico stadio di Colombes, ancora oggi esistente ed immortalato dal celebre film “Momenti di Gloria”. Ai 100 partecipano 86 atleti di 34 nazioni. Bonacina esordisce il 6 luglio e giunge 2° nella sua batteria, correndo in 11”, battuto dal canadese Coaffee e davanti al danese Truelsen, al portoghese Dos Santos ed al ceco Linka. Passano i primi due e dunque Bonacina si qualifica. Poche ore dopo torna in pista per i quarti di finale, ma giunge solo quinto su sei e viene eliminato: riesce a precedere solo lo spagnolo Mendizabal. La gara è vinta dal noto britannico Abrahams, che corre nel grande tempo di 10”6, sopravanzando il canadese Hester, l’ungherese Gero ed il francese Heisé. Abrahams poi vincerà l’oro sullo statunitense Scholz ed il neozelandese Porritt. Bonacina ci riprova il 12 luglio con la 4x100. Con lui Frangipane, Pastorino e Torre. Nel quarto di finale giungiamo secondi alle spalle degli svizzeri (42”2) ma davanti agli argentini e passiamo il turno. Il giorno seguente è semifinale: vince la Gran Bretagna in 41”8 davanti all’Ungheria (42”5) ed all’Italia, che supera la Danimarca, ottenendo il nuovo primato nazionale con 42”9. Ma passano le prime due e gli azzurri sono eliminati. L’oro va agli inarrivabili statunitensi, col record del mondo (41” netti) su Gran Bretagna e Paesi Bassi. Per Bonacina una partecipazione olimpica senza infamia e senza lode.
Dopo i Giochi, Bonacina continua a gareggiare, anche se a corrente alternata. Il 20 luglio a Francoforte è 2° sui 100 dietro l’ungherese Gero. Due giorni dopo, a Dusseldorf è 4° sui 100 vinti dal forte tedesco Houben, preceduto anche da Maregatti (che col senno di poi avrebbe meritato la chance olimpica). Il 10 agosto a Venezia, sul campo di S. Elena, Bonacina vince i 100, ma è protagonista di un clamoroso flop ai tricolori di Bologna del 20-21 settembre: sui 100 è eliminato in semifinale. Nel 1925, complici problematiche ed infortuni vari, gareggia raramente e non ottiene risultati apprezzabili. Rientra in buona forma nel 1926: il 5 aprile, lunedi di Pasqua, vince i 100 a Stresa. Il 2 maggio è battuto sulla stessa distanza da Maregatti a Sesto S. G.. Identico risultato sette giorni dopo sul campo meneghino della “Forza e Coraggio”. Il 16 maggio vince i 100 a Menaggio. 14 giorni dopo, è a Bologna, dove si svolge la selezione per l’incontro Italia-Cecoslovacchia: Bonacina è secondo sui 100, superato solo da Maregatti, e viene selezionato per il match che si svolge il 3 giugno, sul campo del Milan di Viale Lombardia. Bonacina chiude di nuovo secondo sui 100, alle spalle di Maregatti, ed i nostri si impongono 62-54 nel computo totale. Il 20 giugno a Genova Bonacina vince i 100 con l’ottimo tempo di 10”4/5. Sette giorni dopo, primeggia anche a Sesto S.G., battendo Maregatti. Poi s’infortuna e perde l’abbrivio vincente. Ci riprova nel 1927: il 18 aprile a Genova finisce terzo sui 100, sopravanzato da Carlini e Torre. Il 17 luglio a Busto, con lo SC Italia, vince la 4x100 assieme ad Orlandi, Toetti e Colombo. A metà settembre partecipa ai tricolori di Bologna, ma sui 100 (vinti da Reyser) chiude al quinto posto mentre nella 4x100 è secondo. Il 1928 è annata olimpica e Bonacina va in caccia di una maglia azzurra, ma con scarsi risultati: il 27 maggio nella preolimpica di Milano, disputata sul campo dello “SC Italia”, chiude solo quinto sui 100 vinti da Toetti. Viene comunque selezionato per il triangolare Francia-Svizzera-Italia, che si tiene nello stadio parigino di Colombes il 10 giugno: partecipa alla 4x100, che chiude soltanto terza[6]. I nostri perdono il confronto con la Francia (132-108), pur superando nettamente la Svizzera (ferma a 69). Bonacina cerca la maglia azzurra per i Giochi, ma la sfiora soltanto: ai tricolori di Milano, disputati tra fine giugno e primi di luglio sul campo della “Forza e Coraggio”, chiude 4° sui 100 ed è in pratica il primo degli esclusi tra i selezionati. Gli vengono preferiti non solo elementi più solidi ma anche più giovani ed emergenti come Castelli. La carriera di Bonacina su alti livelli termina praticamente qui. Poi la sua storia privata prende una brutta piega. Fervente fascista, nel 1943 abbraccia la causa della RSI, diventando tenente della Legione Autonoma Mobile Ettore Muti, un reparto scelto con con compiti di polizia, in stretto rapporto coi nazisti. La Legione, con Bonacina, partecipa attivamente a rastrellamenti della popolazione ed alla lotta antipartigiana, in particolare nella zona della Valsesia. Di lui si perdono le tracce ai primi di novembre del 1944, probabilmente ucciso in uno scontro armato tra le opposte fazioni.
[1] In questo caso viene stabilito il nuovo primato italiano con 46”3/5
[2] La staffetta olimpionica prevede nell’ordine frazioni di 200 m, 200 m, 400 m e 800 m
[3] La pista misura 350 m ed il fondo è costituito da carbone e pirite
[4] Con lui gareggiano Scuri, Ferrari e Grimoldi. In questo caso i quattro eguagliano il primato italiano con 44”4/5
[5] Assieme a lui gareggiano Zucca, Pastorino e Torre
[6] Con lui gareggiano Torre, Maregatti e Toetti