Seleziona la tua lingua

Image
images/atleti/olympiabolario/logobis.jpg

BOLZAN Erminio

Conegliano (TV) 11.03.1914 / Sainte Foy la Grande (Francia) 26.01.1993

1936. Pugilato. Eliminato Ottavi pesi massimi-leggeri

Inizia a boxare da adolescente nella sua città, sotto la guida del maestro Oreste Colognato, un ex pugile che intravede subito nel giovane Bolzan buone qualità ed un fisico già imponente (arriverà all’1,80 di altezza per un peso forma di 79kg). Colognato è un ottimo tecnico, ma Bolzan ci mette subito del suo: nel 1932 difatti vince il titolo italiano dei “novizi”. Passato dilettante, il 20 settembre 1933 pareggia a Conegliano col veneziano De Luca. Nel 1934 gareggia nei “medio-massimi”. Il primo risultato significativo è il pareggio con l’austriaco Eckert, ottenuto il 6 aprile 1934 ad Innsbruck, dove una rappresentativa trevigiana incontra una selezione di pugili locali, vincendo 7-5 il computo globale. L’11 giugno, nella sua Conegliano, Bolzan batte il trentino Ursa per ko alla prima ripresa. Il 27 settembre, nel corso del match Treviso-Trieste (9-3 il risultato finale), supera Musina. Quindi a novembre è protagonista dei cosiddetti “Giochi Partenopei” di Napoli, voluti da Mussolini in persona per celebrare i fasti sportivi nazionali. Il torneo di boxe ha pure valenza di tricolori: Bolzan batte nel primo turno il pescarese Guernieri, ma nei quarti è sconfitto ai punti dal torinese Lorenzetti. Non una partecipazione che lascia un segno profondo: tutti avevano previsto una sorte migliore. Nel 1935 espleta il servizio militare. Riesce a gareggiare solo ai primi di febbraio con la rappresentativa veneta, opposta alla giuliana: di fronte a Cumar, vince per squalifica dell’avversario, troppo scorretto. Poi sparisce di scena. Riappare nel 1936 quando ovviamente, terminato il militare, coltiva il sogno olimpico: il 7 maggio 1936 pareggia col tricolore Musina al Teatro Jovinelli di Roma, dove la rappresentativa veneta è battuta 14-2 dai laziali.

Si tratta comunque di un buon risultato perchè Musina è pugile noto e ben quotato. Bolzan difatti viene inserito nella lista dei 35 “probabili olimpici” che, già a metà maggio, partono per il ritiro di Senigallia, con sede alla “Pensione Azzurra”. Allenamenti intensi e lunghi, come da tradizione, vita spartana ed ascetica. Solo ai primi di luglio avvengono le selezioni decisive: Bolzan non è tra i più attesi, qualcuno lo giudica un comprimario, una sorta di buon sparring-partner, ma invece compie il miracolo. Dopo varie vicissitudini e test, con Musina designato in un primo tempo titolare, il CT Garzena non è convinto e premia Bolzan col posto in squadra, riserva viaggiante. Entrambi partono per Berlino, in treno, il 27 luglio da Verona. In Germania, Musina è in difficoltà ed alla fine sul ring sale Bolzan. Le gare olimpiche di pugilato si disputano nella “Deutschlandhalle”, grande Palazzo dello Sport. Bolzan gareggia nei “massimi-leggeri”, dove partecipano 21 pugili ed il cui limite di peso è 79,37kg. Esentato per sorteggio dal primo turno, Bolzan esordisce l’11 agosto negli ottavi, dove però perde ai punti col forte tedesco Vogt e viene dunque subito eliminato. L’oro va al francese Michelot sullo stesso Vogt mentre il bronzo è dell’argentino Risiglione. Per Bolzan una partecipazione da dimenticare, con la parziale scusante di essere stato eliminato da un ottimo pugile. Dopo i Giochi, Bolzan continua l’attività tra i dilettanti: nel 1937 è in predicato di rivestire la maglia azzurra agli Europei, ma alla fine non è selezionato. Combatte, tra più bassi che alti, sino ai primi anni ’40, poi la guerra interrompe tutto e Bolzan esce di scena senza aver conseguito ulteriori risultati di spicco.

bolzan

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Erminio Bolzan, evidenziato dal tondo, durante il ritiro collegiale preolimpico del 1936 assieme ad altri “probabili azzurri”