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BOLOGNA Paola

Torino 20.08.1898 / Torino 13.01.1960

1924. Tennis. Eliminata Secondo Turno Singolare

Di nobili origini: il padre, Luigi, è un barone mentre la madre, Rosalia, è imparentata con la famiglia milanese Cova, tra le più in vista dell’aristocrazia meneghina. Con tali ascendenze, la giovane Paola non può che praticare lo sport di elite per antonomasia di quel periodo: il tennis. Sin da adolescente frequenta il circolo “Juventus”, situato in Corso Marsiglia 22, ovviamente nalla natia Torino. Impara alla svelta e si dimostra valida soprattutto in doppio: il 19 agosto 1920 vince difatti il torneo di Viareggio nel doppio misto, assieme ad Huster, battendo la coppia Piccolellis-Davico. L’anno seguente, ai primi di giugno, Bologna è terza nel singolare del torneo di Torino, vinto da Covi. Non gioca molto e, come risultati, rimane un gradino sotto le più forti tenniste italiane del momento, che sono indubbiamente Gagliardi e Perelli. Nel contempo, avendo studiato (come tradizione voleva) arte e musica, Bologna si dedica anche ad un’altra sua grande passione, che col tempo diverrà un vero e proprio lavoro: la pittura e la decorazione. Però insiste col tennis e, poco a poco, giungono anche risultati importanti: nel 1923 Bologna difatti vince il torneo di Stresa, battendo in finale Mallet per 6-3, 6-1. L’anno seguente inizia alla grande: a fine aprile si aggiudica il torneo di Torino, organizzato nel suo club “Juventus”, superando in finale Buzzetti per 6-4, 9-7, con un secondo set incerto ed appassionante. Non va altrettanto bene nel Campionato Torinese, disputato a metà giugno al TC Valentino: perde in finale con G. Gromis, al termine di una partita equilibrata ed avvincente (6-3, 3-6, 7-5) ed è battuta anche nel doppio misto, con Teppati, da T. Gromis-E. Sertorio per 6-3, 6-2. Si “vendica” alla prestigiosa “Coppa Croce”, organizzata nel glorioso TC Genova e terminata il 27 giugno: in un match quanto mai altalenante, ed in bilico fino alla fine, ha la meglio su T. Gromis per 4-6, 6-0, 11-9. Un po’ a sorpresa, il 18 luglio, il suo nome compare nella lista dei giocatori per il torneo dei Giochi: Gagliardi e Perelli le sono superiori e il viaggio a Parigi sembra un premio tecnicamente troppo grande per Bologna che, per quanto vincitrice di due tornei negli ultimi mesi, in effetti non farà molta strada. I tornei olimpici si svolgono allo Stadio del Tennis di Colombes. Bologna viene esentata dal primo turno ed esordisce il 14 luglio nel singolare, cui prendono parte 31 giocatrici di 14 nazioni. Grande assente la fortissima Lenglen. Per Bologna non va bene, anzi finisce proprio malissimo: viene difatti subito battuta nettamente, 6-0, 6-3, dalla francese Golding ed esce prematuramente di scena, per una partecipazione alquanto veloce ed opaca. L’oro va alla giovanissima statunitense Wills, che batte in finale la francese Vlasto mentre il bronzo va alla britannica McKane.

Bologna comunque non demorde. Il 20 settembre rivince il torneo di Stresa: nel singolare supera Crivelli (6-2, 6-3) e nel doppio misto, assieme al fratello, batte la coppia Marconci-Gaslini (2-6, 6-1, 6-4). Nel 1925 si mantiene su buoni livelli. Il 25 gennaio vince il tricolore indoor, su campo coperto, al TC Juventus, battendo in finale Buzzetti per 6-4, 6-4. Nella stessa sede vince anche il torneo di maggio sia in singolare che in doppio (con Maggiolini sulle sorelle Gromis). Ai tricolori di Firenze, disputati ai primi di maggio, non brilla: male in singolare, nella finale del doppio, assieme a Truden, è battuta dalla sorelle Macquay. Pochi giorni dopo, assieme agli uomini, è a Bruxelles, al Leopold Club, per l’incontro amichevole Belgio-Italia: i nostri vengono sconfitti 7-9 e Bologna non fa una bella figura, perdendo i suoi tre incontri. In singolare è battuta sia da Itner che De Borman, nel doppio misto, assieme a Cavallo, perde da Itner-Watson. Si rivede nel 1926. Alla fine di febbraio Bologna spadroneggia sui campi coperti del TC Juventus, vincendo il torneo sia in singolare che nel doppio misto[1]. In quel circolo il 21 aprile si assiste ad un evento storico: arriva infatti la mitica Suzanne Lenglen che, assieme a Brugnon, non dà scampo a Bologna-Gaslini, battuti con un indiscutibile 6-0, 6-0. Il 23 maggio Bologna si aggiudica il doppio del torneo di Milano, assieme a Perelli, sconfiggendo Valerio-Scheiblen 6-4, 6-4. Altrettanto fa ai primi di giugno nel torneo del TC Juventus di Torino, stavolta battendo Gromis-Valerio 6-3, 6-3. Nella stessa sede perde la finale del singolare con Perelli (6-3, 8-6) e quella del doppio misto, con Gaslini, contro Perelli-Bonzi. Il 5 ottobre è battuta da Valerio nella finale del torneo di Varese 6-1, 6-4. Pochi giorni dopo perde anche il match conclusivo del doppio misto nel torneo del “suo” TC Juventus: con Colombo viene battuta da Perelli-Gaslini. Bologna rimane una buona giocatrice, ma un gradino sotto le migliori d’Italia. Ai primi di settembre del 1927 perde il torneo di Carezza, superata in finale da Forlanini 6-2, 6-0. Nel 1928, in coppia col fratello, soccombe in finale nella “Coppa Seil” del TC Milano, battuti da Perelli-Bonzi. Nello stesso circolo, assieme a Marchi, perde pure la finale del “Campionato di Milano” nel doppio, superate da Perelli-Valerio. Ai tricolori di Torino raggiunge la finale nel doppio misto, con Sertorio, ma i due sono sconfitti da Perelli-De Martino 6-2, 6-2. Bologna però ormai è una giocatrice a mezzo servizio perchè ha inziato a dedicarsi, con successo, all’attività di decoratrice, inizialmente presso la famosa ditta torinese Lenci[2] le cui produzioni, in particolare bambole, sono ancora oggi molto apprezzate dai collezionisti. Bologna si specializza nella produzione di ceramiche pitturate e crea soprattutto tenere “Madonnine con Bambino” dalle fattezze primo-rinascimentali. In seguito, lasciata definitivamente l’attività agonistica, diventa illustratrice e sceneggiatrice di libri per ragazzi. Dal 1937 scrive ed illustra fumetti. Artista poliedrica, tra le sue opere figura il libro illustrato “L’eroe della falange”, del 1940, in cui appare eloquente l’elogio di fascismo e franchismo. Nel dopoguerra Bologna prosegue l’attività artistica, legandosi alla casa editrice AVE ed al settimanale “Il Vittorioso”. Illustra molti romanzi, anche di fantascienza, rimanendo nel campo per molti anni, ma finendo per essere dimenticata dal mondo dello sport.

 

bologna

Il 21 aprile 1926 a Torino arriva niente meno che la mitica Suzanne Lenglen, prima a sinistra nella foto. Paola Bologna, evidenziata dal tondo, affronta la francese in un doppio misto, venendo sconfitta 6-0, 6-0

 

 


[1] Nel singolare batte Gromio e nel doppio misto, assieme a Sertorio, sconfigge la stessa Gromio con Pietra

[2] Acronimo di Ludus Est Nobis Constanter Industria