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BOERO Mario

Genova 1893 / deceduto

1920. Pallanuoto. 11° p.m.

boero marioNato a Genova nel 1893. Buon nuotatore, gioca a pallanuoto nel Genoa fin dai primi anni ’10, conquistando (assieme al fratello maggiore Ercole) il Campionato nel 1913. L’anno seguente il Genoa, coi fratelli Boero, vince ai primi di agosto il grande torneo di pallanuoto a valenza nazionale, una sorta di campionato non ufficiale, che si svolge a Genova, dominando tutte e cinque le partite in programma. Poi la guerra interrompe tutto. Boero si ripresenta solo nel 1920, quando in molti cercano la chance olimpica e la FIRN fa disputare un apposito torneo di selezione al termine del quale la Commissione Tecnica incaricata sceglierà gli uomini da portare ad Anversa. Le partite si svolgono il 10 e 11 luglio e si disputano in una località inconsueta, addirittura sulle Alpi Marittime, a Millesimo, in Val Bormida, sulle alture di Savona. Qui difatti esiste una delle rare piscine olimpioniche italiane (dimensioni 50x20 m), realizzata dai munifici proprietari della SIPE, che nei pressi ha un’importante fabbrica. La vasca è situata in un complesso sportivo all’avanguardia che rappresenta una specie di “cattedrale nel deserto” e vi confluiscono tutti i più forti nuotatori e pallanuotisti italiani. Mario, assieme al fratello, è nel Genoa, che risulta la migliore squadra del lotto: supera l’Andrea Doria 5-0, lo Sturla 2-1 ed in finale la RN Milano 2-0, con Boero ottimo protagonista (segna due gol contro la Doria), al punto che viene inserito nella lista dei convocati per i Giochi, assieme al fratello. Il CT è Ernesto Ghiorzi, che guida il collegiale di rifinitura, svoltosi a Sturla. I fratelli Boero vengono considerati entrambi titolari e raggiungono Anversa, come tutti gli altri atleti, in treno via Modane e Parigi.

Al torneo olimpico prendono parte 12 nazioni e si svolge allo “Zwemstadion”, una sorta di “Stadio del Nuoto”, situato nella zona sud di Anversa, al confine coi sobborghi di Hoboken e Wilrijk, ricavato in un canale la cui acqua ha una temperatura non certo adeguata. E proprio l’acqua fredda sarà alla base di un clamoroso episodio nella prima partita dei nostri, contro la Spagna, che si gioca il 22 agosto alle 11 di mattina. La temperatura dell’acqua non supera i 12°C e molti giocatori sono restii a scendere in campo, ma alla fine si gioca. I nostri attuano una tattica difensiva, con molti falli e riescono a contenere le sfuriate spagnole: i tempi regolamentari si chiudono sull’1-1. E qui accade il patatrac. Olivari e Burlando sono semi-assiderati dal freddo, non riescono a proseguire. Beretta è il più sollecito a voler riprendere il gioco, seguito dai fratelli Boero, e si piazza in porta. L’arbitro non sta tanto a guardare e ordina la ripresa del match, seppur i nostri siano in chiara inferiorità numerica. Si tuffa pure Lungavia, ma gli spagnoli segnano e la partita termina come da regolamento. I nostri finiscono dunque nel girone di consolazione, che assegna le medaglie di argento e bronzo ma al primo turno, il 25 agosto alle 11 di mattina, perdiamo 5-1 contro la Grecia e siamo estromessi definitivamente. Chiudiamo all’11° posto a pari merito con la Cecoslovacchia. Certo, non una bella figura. L’oro (per la terza volta consecutiva) va alla Gran Bretagna davanti a Belgio e Svezia.

Boero continua poi a giocare, con risultati alterni, finché nel 1923 vince il Campionato con lo Sturla, al termine di una finale burrascosa: il 12 agosto a Roma, nella piscina della Farnesina, la Partenope di Napoli è in vantaggio per 1-0 quando, dopo una serie di interventi piuttosto rudi da ambo le parti, viene espulso il campano Del Giudice. I partenopei protestano vibratamente per l’arbitraggio ed alla fine abbandonano l’acqua: lo Sturla sarà cosi dichiarato vincitore. Nel 1924 Boero passa alla Sampierdarenese e viene inserito nella lista dei “probabili olimpici”, con ritiro collegiale le domeniche tra metà marzo e metà giugno a Milano nella piscina riscladata delle terme. Il CT è suo fratello Ercole che però, alla fine, anche per evitare polemiche, si comporta onestamente e non se la sente di portarlo ai Giochi, anche perchè in verità vi sono giocatori tecnicamente ed atleticamente più preparati. Inoltre la Sampierdarenese non va molto lontano nel girone eliminatorio ligure del Campionato e Boero non è più protagonista. L’anno seguente la musica non cambia e la carriera di Boero ad alti livelli termina praticamente qui.