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BOERO Ercole

Genova 1890 / Genova 12.06.1952

1920. Pallanuoto. 11° p.m.

boero ercoleBuon nuotatore, gioca a pallanuoto nel Genoa fin dai primi anni ’10, conquistando assieme al fratello minore Mario il Campionato nel 1913. L’anno seguente il Genoa, coi fratelli Boero[1], vince ai primi di agosto il grande torneo a valenza nazionale, una sorta di campionato non ufficiale (inserito però poi negli Albi d’Oro), che si svolge a Genova, dominando tutte e cinque le partite in programma. Poi la guerra interrompe tutto. Di tricolore di pallanuoto se ne riparla a Como, a metà agosto del 1919. Boero s’è trasferito alla RN Milano, che nella prima partita impatta 1-1 col Genoa. Poi i milanesi battono 6-1 lo SC Italia, con Boero che realizza un gol. Lo SC Italia però si ritira ed è necessaria un’altra partita della RN col Genoa, in pratica la finale, per assegnare il tricolore. I liguri hanno preso bene le misure ed il 17 agosto, al termine di un match molto spigoloso e col lago agitato da un forte vento, vincono 4-0. Nel 1920 in molti cercano la chance olimpica e la FIRN fa disputare un apposito torneo di selezione al termine del quale la Commissione Tecnica incaricata sceglierà gli uomini da portare ad Anversa. Le partite si svolgono il 10 e 11 luglio e si disputano in una località inconsueta, addirittura sulle Alpi Marittime, a Millesimo, in Val Bormida, sulle alture di Savona. Qui difatti esiste una delle rare piscine olimpioniche italiane (dimensioni 50x20 m), realizzata dai munifici proprietari della SIPE che nei pressi ha un’importante fabbrica. La vasca è situata in un complesso sportivo all’avanguardia, che rappresenta una specie di “cattedrale nel deserto” e vi confluiscono tutti i più forti nuotatori e pallanotisti italiani. Ercole, assieme al fratello, torna al Genoa, che risulta la migliore squadra del lotto: supera l’Andrea Doria 5-0, lo Sturla 2-1 ed in finale la RN Milano 2-0, con Boero ottimo protagonista, al punto che viene inserito nella lista dei convocati per i Giochi, assieme al fratello. Il CT è Ernesto Ghiorzi, che guida il collegiale di rifinitura svoltosi a Sturla. I fratelli Boero vengono considerati entrambi titolari e raggiungono Anversa, come tutti gli altri atleti, in treno via Modane e Parigi.

Al torneo olimpico prendono parte 12 nazioni e si svolge allo “Zwemstadion”, una sorta di “stadio del nuoto”, situato nella zona sud di Anversa, al confine coi sobborghi di Hoboken e Wilrijk, ricavato in un canale la cui acqua ha una temperatura non certo adeguata. E proprio l’acqua fredda sarà alla base di un clamoroso episodio nella prima partita dei nostri, contro la Spagna, che si gioca il 22 agosto alle 11 di mattina. La temperatura dell’acqua non supera i 12°C e molti giocatori sono restii a scendere in campo, ma alla fine si gioca. I nostri attuano una tattica difensiva, con molti falli e riescono a contenere le sfuriate spagnole: i tempi regolamentari si chiudono sull’1-1. E qui accade il patatrac. Olivari e Burlando sono semi-assiderati dal freddo, non riescono a proseguire. Beretta è il più sollecito a voler riprendere il gioco, seguito dai fratelli Boero, e si piazza in porta. L’arbitro non sta tanto a guardare e ordina la ripresa del gioco seppur i nostri sono in chiara inferiorità numerica. Si tuffa pure Lungavia, ma gli spagnoli segnano e la partita termina come da regolamento. I nostri finiscono dunque nel girone di consolazione, che assegna le medaglie di argento e bronzo ma al primo turno, il 25 agosto alle 11 di mattina, perdiamo 5-1 contro la Grecia e siamo estromessi definitivamente. Chiudiamo all’11° posto a pari merito con la Cecoslovacchia. Certo, non una bella figura. L’oro (per la terza volta consecutiva) va alla Gran Bretagna davanti a Belgio e Svezia. Boero continua poi a giocare nel Genoa, ma senza ottenere risultati significativi e presto passa nei quadri dirigenziali della FIRN: nel 1924 è il presidente della Commissione Tecnica che organizza e gestisce la spedizione olimpica della pallanuoto. In pratica è il CT della Nazionale, ma i risultati non sono brillanti dato che i nostri sono eliminati al primo turno[2]. Boero continuerà poi la carriera dirigenziale fino a diventare vice-presidente della FIRN.


[1] Ercole è detto anche Boero I e Mario è Boero II

[2] Perdono difatti 7-0 con la Svezia