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BISCUOLA Tullio

Verona 12.07.1896[1] / Rovigo 13.02.1963

1924. Atletica Leggera. 22° Maratona

[1] Per alcune fonti sarebbe nato nel 1894

biscuola1Trasferitosi a Rovigo da bambino al seguito della famiglia, vi inizia l’attività giovanissimo: già a 12 anni vince la sua prima corsa sui 3mila. Alto 1,70m per 68kg, si fa vedere per la prima volta a livello nazionale nel 1912, in occasione dei tricolori di Verona dove il 17 maggio nella prova pre-olimpica dei 10mila, non valida per il titolo, chiude quinto dietro atleti di tutto rispetto come Orlando e Speroni che occupano i primi due posti. Un risultato interessante in prospettiva, ma non certo nell’immediato, e che non lo fa minimamente prendere in considerazione per una maglia azzurra. L’anno seguente, tesserato per la Federazione Sportiva Rodigina e seguito dai fratelli Fabbro, due barbieri grandi appassionati di atletica, si rivela in estate: il 3 agosto è secondo, superato da Luppi, in una corsa su strada di 9 km a Rovigo. 14 giorni dopo, a Padova coglie il suo primo successo di buon livello, in una gara di 6 km su strada. Si ripete il 28 settembre quando si aggiudica la “Traversata di Padova”. Si comincia a parlare di lui in buoni termini, in Veneto ma non solo. Nel 1914 si conferma anche se l’inizio non è dei migliori: il 10 maggio chiude al 4° posto il “Giro di Verona” vinto da Speroni. E’ di nuovo l’estate la sua stagione: il 24 giugno Biscuola è primo nella “Traversata notturna di Ferrara” ed alla fine di agosto domina la “Traversata notturna di Modena” sui 5 km. Il 13 settembre vince il “GP Vicenza” e quindi è primo nel “Giro di Padova” di 15 km. Ormai è un podista di alto lignaggio. All’inizio del 1915 Biscuola si dedica al cross, ma non sono tutte rose e fiori: 3° a Padova (1° Speroni), 2° a Bologna dietro Benedetti. Dimostra comunque di non aver perso smalto.

Ma lo scoppio della guerra complica tutto: Biscuola è arruolato nel 59° Fanteria, come ufficiale, e parte per il fronte. Riesce a gareggiare solo una volta, il 18 ottobre, ai Giardini Margherita di Bologna: vince una gara di 3 km riservata ai militari, davanti al sempre valido Fava. Poi più niente. Si rivede soltanto il 24 agosto 1919 quando è 10° nel “Giro di Torino” in notturna, vinto da Ambrosini. Ritrova però continuità su buoni livelli. Difatti sette giorni dopo chiude terzo una prova di 3,5 km nel meeting di Brescia, alle spalle di Maccario ed Ambrosini che lo supera il 7 settembre nel “Giro di Novara”. Il 19 settembre Biscuola è secondo anche nella “Traversata Notturna di Roma”, alle spalle di Brega ma davanti ai fratelli Blasi. Sta carburando bene anche se trova sempre qualcuno che lo sopravanza: il 26 ottobre nel “Giro di Cornigliano” è battuto da De Benedetti ed il 2 novembre altra piazza d’onore nella “Traversata di Firenze” dietro Marenco. Nel 1920 si tessera per la Spal di Ferrara. Il 9 maggio giunge terzo a Gonzaga su 6 km, alle spalle di Ambrosini e Lussana. Il 16 maggio vince la Rovigo-Brera-Rovigo ed il 13 giugno a Udine, nella prima prova di selezione olimpica, è 2° nei 5mila dietro Zonna. Ancora poco conosciuto a livello nazionale, Biscuola non viene molto considerato dai tecnici che devono preparare la spedizione azzurra ad Anversa anche perchè continua a gareggiare in competizioni locali, non emergendo nelle successive gare pre-olimpiche. Il 27 giugno comunque Biscuola è terzo in una prova di 6 km in pista a S. Pietro in Casale, superato da Lussana (che andrà ai Giochi) e Zonna. Troppo poco per aspirare ad una maglia azzurra. Il 25 luglio ancora Zonna lo batte in un 5mila ai Giardini Margherita di Bologna. Biscuola torna al successo il 22 agosto a Padova nel Campionato Veneto dei 5mila ed il 5 settembre nella stessa città vince una prova su strada organizzata dall’US Padovana. Disertati i tricolori, Biscuola il 17 ottobre è 3° sui 5mila al Velodromo di Padova dietro Ambrosini e Martinenghi. Il 24 ottobre nella sua Rovigo è la star della riunione: vince 400, 5mila, perfino lungo e 110 hs.

E’ un buon atleta, ma il suo comportamento è risultato un po’ troppo altalenante. Il 1921 è annata transitoria. Il 27 marzo ad Adria è secondo sui 5mila, battuto dal “solito” Lussana che vince anche il 10 aprile la “Traversata di Bologna” dove Biscuola è terzo, superato anche da Lambri. Dopo un’estate alquanto oscura, si rivede ai tricolori di Bologna: il 19 settembre chiude 7° sui 5mila vinti da Speroni. Il finale di stagione non è dei migliori per Biscuola: il 16 ottobre a Rovigo è battuto da Ambrosini sui 5mila ed il 1° novembre chiude terzo la “Traversata di Ferrara”, sopravanzato da Lussana e Spreafico. Non va meglio nei primi mesi del 1922. Tesserato per la “Sempre Uniti” di Padova, Biscuola il 19 marzo è solo 14° nei tricolori di cross, nella stessa Padova, vinti da Ambrosini. Il 14 maggio è secondo nei campionati veneti dei 5mila a Padova, battuto da Vallerani. Il 21 maggio Biscuola vince la “Traversata di Bologna” e sette giorni dopo è di nuovo superato da Vallerani a Verona nei 10mila che valgono il titolo veneto. Continua a viaggiare sull’altalena, tra sconfitte e successi di poco conto: il 4 giugno vince una prova di 4.5 km a Pontevigodarzere, il 25 giugno è primo sui 5mila ad Este, il 9 luglio domina i 5mila a Rovigo. Quando però si confronta coi più forti, esce battuto come il 15 agosto nella “Traversata notturna di Carpi” vinta da Ambrosini e dove chiude quarto. Quattro giorni dopo, Biscuola è battuto da Bruni nella “Traversata notturna di Treviso”. A metà settembre è superato da Ambrosini in un 5mila a Renazzo. L’8 ottobre vince il “Giro di Voltabarozzo”, a Padova, altra gara di non eccelsa qualità come quella che vince a Marano di Mira sette giorni dopo. A livello locale Biscuola svetta, ma il discorso cambia quando si cerca di volare più in alto: il 22 ottobre è terzo tra gli juniores nel “Giro di Milano”, sopravanzato dai semisconosciuti Locatelli e Carrari (dei quali nessuno parlerà più). Il 29 ottobre il milanese Brunelli gli rompe le uova nel paniere, superandolo nella “Traversata notturna di Rovigo”. Biscuola comunque riesce a chiudere la sua annata in chiaroscuro con un bel successo nel “GP Natale” del 24 dicembre a Bologna. Alternando l’attività agonistica al suo lavoro nel negozio di abbigliamento in Piazza Garibaldi a Rovigo, Biscuola è conscio che il 1923 può rappresentare uno spartiacque: deve decidersi se rimanere ancorato a vittorie locali o fare il salto di qualità, sperando pure nel sogno olimpico.

Continua ad allenarsi quotidianamente, seguito dai fratelli Fabbro, i suoi tecnici fidati. Stavolta parte bene: il 25 marzo, nella sua Rovigo, vince il Campionato Veneto di cross. L’8 aprile batte tutti ad Este sui 5mila e l’11 maggio primeggia a Padova sui 1500. Sembra aver trovato continuità: il 10 giugno a Cavarzere si impone in 1500 e 5mila. Ma arriva la doccia fredda: il 24 giugno si ritira nei 10mila dei tricolori a Bologna, senza aver mai dato una buona impressione. Il 7 luglio è battuto da Ambrosini nella “Traversata di Modena” ed un mese dopo, il 15 agosto, il risultato si ripete, stavolta a Carpi. Passa un altro mese e si comincia veramente a fare sul serio: a Milano, sul campo di Viale Lombardia, è il momento della prima riunione definita “pre-olimpionica” (in quell’epoca si chiamano così). Il 15 settembre Biscuola chiude terzo i 10mila, alle spalle di Lussana e Breda. Il giorno dopo è 4° nella 30 km in pista vinta da Blasi su Alciati. Buoni risultati perchè è battuto da atleti comunque ben noti, la “crema” del nostro podismo, contro i quali non sfigura. Continua però ad andare a corrente alternata: il 7 ottobre è solo 13° nel “Giro di Milano” vinto dal grande Speroni. 14 giorni dopo è ottimo secondo, battuto solo da Blasi, nella classica “Bologna-Pianoro” di 32 km che gli fa prospettare un futuro da maratoneta. Biscuola chiude l’annata il 1 novembre ad Este dove si impone nei 5mila. In effetti s’è reso protagonista di una certa crescita che però deve essere confermata nella cruciale stagione olimpica. Tesserato per la “Rodigium Sport”, parte col piede giusto: il 23 marzo 1924 a Venezia si aggiudica il Campionato Veneto dei 5mila. Poi è il tempo delle “preolimpioniche”: a metà aprile a Genova, nello Stadio Comunale, Biscuola è terzo sui 10mila, battuto da due grandi come Speroni e Blasi. Sale sul gradino più basso del podio anche il 10 maggio a Busto, ma sui 25 km: Blasi e Bertini lo sopravanzano, ma compie un passo importante in chiave azzurra verso le lunghe distanze. Il 15 giugno a Milano si svolge la prova decisiva per i maratoneti, 37 km con partenza ed arrivo all’Arena. Biscuola parte a spron battuto, fin troppo forte, va in testa ma viene risucchiato nel finale e si ritira dopo aver esaurito la benzina. Ha dimostrato però buone qualità ed alla fine il suo nome è inserito nella lista dei sei maratoneti che difenderanno i nostri colori a Parigi. Rimane in bilico fino all’ultimo ma convince i tecnici, tra cui Colbachini e Lunghi, nell’ultima rifinitura, a Busto il 22 giugno, organizzata al termine dell’apposito collegiale azzurro: Biscuola è secondo sui 10mila dietro Martinenghi e strappa il biglietto per i Giochi anche se la sua convocazione lascia perplessi diversi commentatori: Biscuola non ha mai finito una long distance di oltre 32 km. La maratona olimpica si svolge il 13 luglio, con partenza ed arrivo dallo stadio di Colombes, centro nevralgico di quei Giochi. il percorso si snoda fino a St. Ouen, a nord di Parigi, per poi tornare indietro. I nostri si presentano in maglia bianca, per cercare di sopportare meglio il gran caldo. Gareggiano 58 atleti di 20 nazioni. biscuola2La partenza, avvenuta alle 17.23, è ritardata di due ore per il gran caldo. Nelle prime fasi brilla il greco Kranis, poi a metà percorso al comando passa il francese Verger, ma tutti i migliori, compresi i nostri Blasi e Bertini, si mantengono vicini. Biscuola, partito guardingo, è poco lontano ma poi cede. Intorno al 22 km attacca il finnico Stenroos e nessuno lo vede più fino al traguardo. Grande gara dell’azzurro Bertini che chiude secondo davanti allo statunitense DeMar mentre Biscuola resiste come può, chiudendo al 22° posto col tempo di 3h19’05”, lontano quasi mezz’ora dal bronzo. Prestazione generosa ma nulla di più: tra l’altro è l’unico altro azzurro, oltre l’argento Bertini, a giungere al traguardo. Aspetto ancora più significativo: è questa comunque la prima maratona completata da Biscuola nella sua carriera.

Dopo i Giochi, continua nella sua ormai tradizionale altalena di risultati. Il 20 luglio vince il “Giro di Vignola”, poi si rivede il 21 settembre a Bologna, sul campo della Virtus, ai tricolori dei 10mila dove chiude soltanto quinto (vince il “solito” Speroni). Il 19 ottobre perde un’altra grande occasione perchè nella Bologna-Pianoro si lascia superare dal sorprendente quanto sconosciuto Galeotti. Infine il 2 novembre chiude solo settimo il “Giro di Milano” stravinto da un grande Speroni sull’argento olimpico Bertini. Biscuola affronta l’inizio del 1925 tranquillo, senza disputare i cross. Esordisce solo il 13 aprile a Bologna, sul campo della Virtus, dove chiude 4° i 5mila vinti dall’emergente Lippi. Tuttavia sembra in calando: ai tricolori di Bologna, il 28 giugno, chiude terzo i 10mila, alle spalle di Speroni e Rossi. Il 16 agosto a Napoli nei tricolori di “maratonina” non va oltre il 7° posto. 14 giorni dopo, è battuto dall’emergente Conton nel campionato veneto di “maratonina” (20 km). Il 25 ottobre chiude solo 11° il “Giro di Milano” vinto da Speroni. Nel finale di stagione ha buoni sussulti: trova una bella piazza d’onore l’8 novembre al “Giro di Bologna”, alle spalle di Testoni, ed il 21 novembre si aggiudica il “Giro di Venezia”. Infine si “vendica” del petroniano Testoni a Rovigo dove il 25 dicembre riesce a precederlo nel “GP Natale”. Biscuola si rivede solo il 4 luglio 1926 quando vince il “Giro di Bologna”. La sua comunque non è una grande annata: il 12 settembre finisce solo 11° nel tricolore di maratonina a Cosenza, ben lontano dal vincitore Natale. Il 28 ottobre termina secondo il “Giro di Vicenza”, alle spalle di Rossini. Il 14 novembre chiude all’ottavo posto il “Giro di Milano” vinto da Davoli. Il 5 dicembre è battuto da Lippi nella “Traversata di Bologna” e sette giorni dopo nel “Giro di Modena” a superarlo è il bolognese Testoni. Inizia però alla grande il 1927, laureandosi campione veneto di cross il 20 febbraio. L’8 maggio a Bologna chiude al secondo posto, dietro Bertini, i 20 km su pista che servono come selezione per le prossime gare internazionali. Viene così convocato per la prova di Atene. Intanto il 15 maggio chiude terzo, sopravanzato da Conton e Chiusa, i 10mila della prima preolimpica a Bologna. Il 22 maggio è ad Atene, per un importante riunione coi più forti alteti greci: secondo sui 5mila, alle spalle di Cerri. Sette giorni dopo, ancora nella capitale ellenica, vince alla grande una gara di 30 km su strada, con arrivo nel mitico stadio Panathinaiko, quello dei Giochi 1896[1]: Biscuola è festeggiatissimo ed addirittura portato in trionfo. Sulla scia di questo eclatante successo cerca una maglia azzurra per i Giochi di Amsterdam. Il 21 aprile 1928, nella preolimpica di Bologna, chiude al quinto posto la 20km appannaggio del semisconosciuto Paduano. Un altro outsider, Prato, il 6 maggio si aggiudica il “Giro di Milano”, 24 km, dove Biscuola chiude ottavo: Amsterdam si allontana. Anche perchè la richiesta verifica non va bene: il 17 giugno nella Parigi-Corbeil di 28 km Biscuola chiude soltanto 11°, preceduto da Conton (2°) e Bertini (9°). I Giochi in effetti sono perduti. Segue un lungo periodo di stasi. Biscuola si rivede su buoni livelli solo nei tricolori di maratonina che si svolgono a Rovigo il 21 ottobre: chiude però solo 10°, ben lontano dal vincitore Balbusso. Nel 1929 gareggia poco e soprattutto emerge raramente: si segnala solo per il 6° posto nel “Giro di Bologna” del 24 novembre (vince Lippi). La sua carriera ad alti livelli finisce qui. Nella Seconda Guerra Mondiale viene impiegato nel 5° Reggimento Artiglieria di Montagna e combatte nei Balcani: viene ferito in Montenegro. Rientrato a casa, torna al suo negozio di abbigliamento che diventa una sorta di “centro di collegamento” per la Resistenza di cui è un membro attivo sino alla Liberazione. Il Comune di Rovigo gli ha intitolato un campo di atletica.


[1] La corsa fa parte di una manifestazione polisportiva, appositamente organizzata dal magnate greco Averoff