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BISAGNO Giglio

Sampierdarena - Genova 31.01.1903 / Genova 16.12.1987

1920. Nuoto. 5° Staffetta 4x200 m sl (con Massa, Frassinetti, Quarantotto), Eliminato Primo Turno 400 m sl e 1500 m sl

Il suo nome - Giglio detto Giulio[1] - compare per la prima volta nel 1918, quando vince la “Popolarissima” di Cornigliano, segno evidente di buone qualità[2]. Tesserato per la Società Ginnastica Comunale di Sampierdarena, Bisagno insiste e si misura subito anche con i più forti. Il 6 luglio 1919 giunge difatti 5° in una gara su mille metri a Genova, per la precisione a S. Giuliano, in condizioni di mare piuttosto mosso: vince il grande Massa davanti al redivivo 38enne Mantero. Due splendidi nuotatori e fulgidi esempi per il giovane Bisagno, che già sette giorni dopo coglie il suo primo successo “da grande”, in una prova sul miglio (1852m) in mare, a Laigueglia, davanti allo stabilimento balneare Aquilia. Il 27 luglio ci riprova, ma trova sulla strada il forte Baiardo, l’unico a superarlo nella prova sul miglio svoltasi in mare davanti ai “Bagni Bozzano” a Sampierdarena. Ai tricolori di Como si conferma atleta emergente: 3° nel Miglio e 2° nei 1500 alle spalle di Bacigalupo. Considerando che ha solo 16 anni, pare un talento di sicuro avvenire. Si conferma alla grande il 24 agosto a Firenze: vince la “Targa Cigheri” sui 1000 in Arno. Sette giorni dopo, a Sampierdarena ed in condizioni di mare mosso, batte il forte Frassinetti sui 400 e vince i 1500 davanti a Baiardo. Il 7 settembre ulteriore show, di nuovo a Sampierdarena ma con moto ondoso più tranquillo: Bisagno si aggiudica miglio e staffetta. Identica situazione il 20 settembre a Rapallo, anche se sul miglio finisce a pari merito con l’astro nascente Sachner, per un’ottima chiusura di stagione in cui è stato grande quanto inatteso protagonista. L’inizio del 1920, peraltro annata olimpica, non è altrettanto positivo: il 3 giugno, a Rapallo, Bisagno è battuto a sorpresa dallo sconosciuto Lagomarsino sui 400 e si ritira nei 1500 vinti dal sempre grande Bacigalupo. Bisagno, che è tesserato per la Sampierdarenese, si riscatta presto: il 20 giugno a S. Giuliano di Genova, col mare mosso, lotta aspramente con lo stesso Bacigalupo per 1500m ed il giudice d’arrivo non riesce a stabilire chi fra i due contendenti sia arrivato primo. Salomonicamente, il successo viene attribuito a pari merito ad entrambi. I due si ritrovano il 4 luglio a Milano, nel Naviglio, per la “Coppa Cantù” sulla distanza del miglio. Stavolta vince netto Bisagno, in grande forma e tra i più pronosticati per il viaggio ad Anversa. Ma prima bisogna superare le apposite selezione olimpiche, che si svolgono il 10 e 11 luglio in una località inconsueta, addirittura sulle Alpi Marittime, a Millesimo, in Val Bormida, sulle alture di Savona. Qui difatti esiste una delle rare piscine olimpioniche italiane (dimensioni 50x20 m), realizzata dai munifici proprietari della SIPE, che nei pressi ha un’importante fabbrica. La vasca è situata in un complesso sportivo all’avanguardia che rappresenta una specie di “cattedrale nel deserto” e vi confluiscono tutti i più forti nuotatori e pallanotisti italiani. Bisagno è grande: vince i 400, a pari merito con l’istriano Quarantotto perchè i giudici d’arrivo non riescono ad identificare esattamente il primo classificato, ed è secondo nei 1500, superato dallo stesso Quarantotto, rivelazione delle giornate. Bisagno si guadagna comunque il viaggio ad Anversa e si conferma il 18 luglio a Laigueglia, aggiudicandosi 400 e 1500, superando in entrambe le occasioni Sachner. Ai tricolori di La Spezia, disputati il 31 luglio e 1 agosto, è primo nella staffetta mentre sui 1500 si inverte il risultato di Millesimo: Bisagno vince davanti a Quarantotto, che però lo relega alla piazza d’onore sui 400. I due sono i nuotatori italiani emergenti, praticano un trudgeon molto evoluto, che si avvicina molto al crawl ed una loro buona prestazione ad Anversa non sembra poi così impossibile.

Le gare olimpiche delle discipline acquatiche si svolgono nello Zwemstadion, una sorta di “stadio del nuoto”, situato nella zona sud di Anversa, al confine coi sobborghi di Hoboken e Wilrijk, ricavato in un canale la cui acqua ha una temperatura non certo adeguata, rasentando i 15°C. Bisagno esordisce il 22 agosto alle 17.00 nei 1500, cui prendono parte 24 nuotatori di 13 paesi. Non vi sono corsie e le gare si trasformano spesso in una corrida, un tutti contro tutti dove non mancano gomitate e colpi proibiti, almeno nelle prime bracciate. Bisagno si difende, riesce per un po’ a rimanere vicino ai primi, ma poi cede: chiude terzo, in 25’18”, dietro il britannico Annison, che vince in 24’28”2, ed il canadese Hodgson (24’36”6). Precede comunque tre avversari: nell’ordine lo svizzero Drexler, il ceco Prull ed il giapponese Uchida. Passano i primi due e Bisagno viene eliminato: a 42” dal secondo posto, che valeva la qualificazione, non si possono avere rimpianti. L’oro va allo statunitense Ross, argento al canadese Vernot e bronzo all’australiano Beaurepaire. Il 25 agosto, alle 14.30, Bisagno torna in acqua per la 4x200. Con lui Frassinetti, Quarantotto e Massa. Sette le nazioni al via. In semifinale l’Italia è seconda, col tempo di 11’01”, davanti al Belgio (nettamente staccato di 10”) e dietro alla Gran Bretagna, che vince in 10’51”. Poichè anche qui passano le prime due, i nostri accedono alla finale, che si disputa il 29 agosto alle 17.15. Trionfo statunitense, col nuovo record mondiale (10’04”4); argento per l’Australia e bronzo per la Gran Bretagna, con gli azzurri quinti ed ultimi, superati anche dalla Svezia. Comunque un risultato discreto di fronte ai più forti del mondo. Bisagno ci riprova il 26 agosto, alle 15.50, sui 400 cui partecipano 22 nuotatori di 11 nazioni, ma va proprio male: sesto su sei nella sua batteria vinta dal canadese Vernot e dunque, ovviamente, di nuovo eliminato al primo turno. Vince di nuovo lo statunitense Ross, grande interprete del fondo, davanti al connazionale Langer ed allo stesso Vernot. Tutto sommato, considerando pure la sua giovane età, per Bisagno una partecipazione senza infamia e senza lode, anche perchè probabilmente è giunto alla terza prova un po’ stanco.

Rientrato in Italia, si dimostra ancora valido: il 12 settembre a Firenze, sull’Arno, vince i mille (validi per la “Targa Cigheri”) ed i 400. 14 giorni dopo, ancora in piena forma, supera il grande Massa sui 1500 a Sampierdarena, dove fa sua anche la staffetta. Lo stesso Massa invece lo supera il 17 ottobre a Sturla sui 3.9 km della “Targa Rossi”, disputata sotto la pioggia e con mare “lungo”. La stagione di Bisagno tuttavia, nonostante quest’ultima sconfitta, appare più che positiva. Nel 1921 si mantiene su buoni livelli, ma senza esagerare. Il 26 giugno è quarto nella “Coppa Cantù”, 1852m sul Naviglio a Milano. Il 3 luglio vince i 400 (sul quotato Sachner) e la staffetta nella garnde riunione natatoria di Millesimo. 14 giorni dopo, brilla anche a Sampierdarena, davanti al bagno “Colombo”, dove si aggiudica 1500 e staffetta. Il 21 luglio subisce un forte ridimensionamento nel “GP Bissolati” a Roma, sul Tevere, dove chiude soltanto quarto, ben lontano dal vincitore, il milanese Botta[3]. Passano solo tre giorni e Bisagno ritrova un bel successo, sull’Arno a Firenze, nella “Targa Borghi” di 926m. E’ il miglior viatico per i Campionati Liguri del 7 agosto a Lido d’Albaro, dove Bisagno si aggiudica 400, 1500 e staffetta. Non va altrettanto bene ai tricolori di Passignano del 14 e 15 agosto, dove viene fortemente ridimensionato: chiude difatti solo terzo nei 1500, sopravanzato dal giovane triestino Tausani e dal genovese Panero, e sui 400, battuto da Massa e Quarantotto. Si piazza invece secondo nella staffetta dietro ai fiumani dell’Esperia. A livello locale Bisagno può ancora dire la sua: il 28 agosto primeggia su 400 e 1500 a Sturla. L’11 settembre compie un exploit: a Firenze batte il grande Massa, affaticato comunque dalle gare precedenti, sui mille. Sette giorni dopo, a Genova, è solo quarto nel tricolore del Miglio vinto da Sachner. Di Bisagno se ne riparla nel 1922: il 2 luglio a Rapallo vince i 1500 ed è secondo sui 400, battuto dallo sconosciuto Bonora. Sette giorni dopo, è a Firenze dove, sull’Arno, primeggia su 400 e mille: sembra aver ritrovato una buona condizione. Il 30 luglio è a Nizza dove, in un’importante riunione a carattere internazionale, è superato sui 400 solo dall’inglese Annison, ma vince la staffetta proprio davanti ai britannici. E’ in forma: il 6 agosto a Lodi vince la “Coppa Adda” sui mille metri. Il 14 agosto viene però beffato da Bagnasco a Cornigliano sui 1500, ma si “vendica” subito il giorno seguente, aggiudicandosi i 400 a Camogli, nelle gare tenutesi nel porticciolo. Nel 1923 Bisagno apre la stagione a La Spezia il 27 maggio: secondo sui 400, battuto da Valle. Ottimo ai tricolori di Roma, tenutisi nella piscina della Farnesina, tra l’11 ed il 13 agosto: vince i 400, prendendosi la rivincita sullo stesso Valle, e la 4x200[4]. Il 15 agosto chiude quarto la “Traversata di Roma” sul Tevere, vinta dal sempre valido Sachner ed il 26 agosto Bisagno si impone nella “Traversata del Golfo di La Spezia”. Negli stessi luoghi il 2 settembre vince il Campionato della Marina sui 500 e 1500. Bisagno dunque è ancora sulla breccia e difatti il nuovo CT del settore nuoto-pallanuoto, l’ex atleta Davide Baiardo, lo inserisce tra gli uomini che già il 30 marzo si ritrovano a Milano, nella vasca riscaldata delle Terme di Foro Bonaparte, per un primo ritiro collegiale in vista dei Giochi di Parigi. Seguono altre “riunioni”, ogni domenica per due mesi e quindi il 15 giugno si svolge l’ultima preolimpica nella piscina di Via Argellati a Milano. Bisagno prova a ripetizione ad ottenere un tempo importante sui 200, ma si ferma a 2’49”4 dopo quattro tentativi (i test si svolgono a cronometro). Non convince il CT Baiardo, che difatti non lo porta a Parigi, preferendo elementi più giovani e di avvenire. Bisagno insiste anche se probabilmente ha dato il meglio di sè: il 10 agosto a Sturla vince comunque la 4x200. Il 28 settembre chiude l’annata col terzo posto nella “Traversata di Viareggio”, alle spalle dell’emergente Bacigalupo e Bagnasco. Ormai, nonostante abbia solo 22 anni, è in netto declino. Nel 1925 il suo miglior risultato è il 6° posto nella “Traversata del porto di Sampierdarena”, 2.5 km, vinta da Bagnasco. L’anno seguente non migliora di molto: disertati i tricolori, il 15 agosto 1926 chiude al 5° posto la gara di 350m, che si tiene a Levico e vinta da Ghirimoldi. Un mese dopo, il 12 settembre, nel bacino del porto di Genova intitolato a Vittorio Emanuele III, termina terzo sui 400, alle spalle del veterano Bagnasco e del triestino Turcich. Poi non ottiene più risultati rilevanti: forse ha sprecato troppe energie nei primi anni di attività.

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Anversa 1920: Giglio Bisagno, primo a destra, in splendida compagnia. Da sinistra: Frassinetti, Massa, il grandissimo e leggendario hawayano Duke Kahanamoku (oro sui 100sl nel 1912 e 1920), Quarantotto


[1] A volte si trova indicato anche come Gilio

[2] Le “popolarissime” erano una crezione della “Gazzetta” per incrementare lo sviluppo del nuoto giovanile. Si svolgevano in tutta Italia, spesso lo stesso giorno, e prevedevano una finale nazionale con tutti i vincitori locali. In effetti sono stati il primo cimento agonistico per molti futuri campioni

[3] Umberto Botta. Inizia giovanissimo a segnalarsi, vincendo diverse gare per ragazzi della sua età. Campione Lombardo di fondo 1919 e 1920, al suo attivo Traversata di Padova 1919, Traversata di Roma 1920 , Abbiategrasso-Milano 1921 ed Angera-Arona 1921

[4] I suoi compagni, del Centro Militare Educazione Fisica di La Spezia, sono Bagnasco, Pastine e Tausani