Seleziona la tua lingua

Image
images/atleti/olympiabolario/logobis.jpg

BERTOLI Dante

Sassuolo (MO) 28.01.1913 / Velletri (RM) 11.09.1996

1936. Lotta greco-romana. Ritirato Quarti di Finale pesi gallo

bertoliTesserato sin da adolescente per la “Sempre Avanti” della sua città, nonostante il fisico minuto, mostra grande gagliardia sin dagli esordi. “Esplode” il 6 novembre 1932, quando a Genova guadagna il titolo italiano Allievi tra i “gallo”. Dopo un anno di transizione, complice il militare, nel 1934 torna ad alti livelli. L’11 marzo è protagonista nella prima prova tricolore a Faenza dove tra i “gallo” viene battuto solo da Villa. I tecnici parlano bene di lui e si conferma nella seconda ed ultima gara di Campionato, il 22 luglio a Bologna: ben coadiuvato dal fratello minore Cesare (che batte Villa), è il migliore e si aggiudica il titolo italiano. Nel 1935 delude. Non emerge mai nelle prove tricolori: il suo miglior risultato è il quarto posto conquistato a Faenza dove si impone Borgia anche se il titolo va a Villa. Si rivede solo il 15 dicembre quando a Bologna conquista il campionato regionale dei “gallo”. Inizia bene il 1936, col pensiero rivolto ai Giochi: il 23 marzo è a Vienna dove schiena Jellinek. Poi passa pure lui, come tanti in quel periodo, alla “libera” ed è talmente forte da guadagnare il titolo italiano, il 5 aprile a Roma, nella palestra della YMCA, battendo il torinese Bullano. Non gli riesce la doppietta, ma per poco: il 19 aprile a Prato, nel Teatro Metastasio, un po’ a sorpresa nei tricolori di greco-romana è battuto solo dal torinese Marietti. Viene convocato per il grande ritiro collegiale azzurro che si tiene a partire dal 12 maggio ad Impruneta, sulle colline fiorentine, presso la Scuola Paolieri, sotto la guida del CT, il finnico Onni Sirenius. Cerca la qualificazione nelle due discipline. Il 20 giugno si tirano le prime somme: nella greco-romana Bertoli è battuto da Nizzola mentre nella “libera” supera Bullano. La situazione rimane fluida, soprattutto perchè Nizzola deve decidere quale specialità praticare. Passano altri 20 giorni ed il 12 luglio Bertoli batte Marietti, facendo un altro passo verso Berlino.

Ma Nizzola, in accordo col CT, vuole giocare entrambe le carte e dunque Bertoli, in un primo momento, è designato come riserva. Parte comunque per Berlino, in treno da Verona il 27 luglio. Nizzola però in Germania si infortuna ad una spalla nel torneo olimpico di “libera” e dunque Bertoli gli subentra nella greco-romana. Le gare olimpiche di lotta si disputano nella “Deutschlandhalle”, grande Palazzo dello Sport, situato alla periferia sud-occidentale di Berlino. Bertoli gareggia nei “gallo” il cui limite di peso è 56kg: partecipano 18 lottatori. Il regolamento è alquanto particolare: si attribuisono zero punti per la vittoria con schienamento, 1 punto per la vitoria ai punti, 2 punti per la sconfitta ai punti 2-1, 3 punti per la sconfitta ai punti 3-0 o per schienamento. Quando un lottatore raggiunge i cinque punti, è eliminato. Il primo turno si svolge il 6 agosto e Bertoli vince bene ai punti 3-0 sull’estone Sikk. Il giorno seguente riesce a schienare l’egiziano Erfan in 7’17”. Poche ore dopo però viene schienato dal romeno Tojar nel giro di 2’50”. Questa sconfitta lascia il segno: Bertoli è malconcio ed infortunato al punto che non può proseguire il torneo e si ritira. Peccato perchè avrebbe potuto avere qualche chance almeno per il bronzo. Il suo è un torneo sostanzialmente sufficiente. L’oro va all’ungherese Lorincz, argento per svedese Svensson, bronzo al tedesco Brendel. Dopo i Giochi, Bertoli continua a combattere per oltre un lustro, rappresentando un buon perno della nostra Nazionale[1]: il suo miglior risultato è la riconquista del tricolore di “libera” nel 1940. Poi la guerra interrompe definitivamente la sua attività.

Dante Bertoli, primo a sinistra, assieme ad altri due lottatori olimpionici del 1936: al centro Tozzi, a destra Borgia

 


[1] Tra gli altri risultati, nel 1937 a Losanna batte l’elvetico Kupperschmidt, nel 1938 a Terni supera il magiaro Szoke e nel 1941 a Bologna perde col tedesco Schmitz