BERNASCONI Michelangelo
-
Como 17.09.1901 / Najura (Tunisia) 21.03.1943
1928. Canottaggio. Eliminato Recuperi Secondo Turno Singolo
Alto 1,79m x 75kg, è detto “piastrella” dall’attività dell’azienda di famiglia, una delle più famose di Como e dintorni. Si dedica al canottaggio alla fine della Prima Guerra Mondiale, con la gloriosa “Lario”: prima con il “4 con”, poi passa nell’otto con cui il 1° agosto 1920, guadagna il tricolore, sull’armo dedicato al grande Sinigaglia. Teoricamente le gare fungono da selezione per i Giochi, ma il tempo ottenuto nella prova è ritenuto insufficiente dalla Commissione Tecnica federale ed i lariani non sono inseriti nella lista per Anversa. Sul giudizio pesa anche una forte polemica con la “Diadora” di Zara, penalizzata nella finale dalla rottura di un remo e dunque incapace di svolgere appieno la sua gara. Gli istriani chiedono di ripetere la prova o almeno uno scontro diretto con i lariani che però rifiutano pesantemente. La Commissione Tecnica salomonicamente non manda nessuno ai Giochi. Nello stesso anno Bernasconi, ancora con l’otto, vince il match Piemonte-Lombardia a Torino e guadagna un bel bronzo europeo. L’otto della “Lario” è una grande compagine: il 28 marzo 1921 vince a Nizza ed il 5 maggio si aggiudica l’importante regata internazionale a Gand che scatena al ritorno l’entusiasmo generale in città. A fine maggio però i lariani sono battuti dai torinesi della “Caprera” nell’incontro Piemonte-Lombardia. Vincono comunque il campionato lombardo. Dal 1922 Bernasconi si alterna su molti armi. Con De Col vince il “due con” a Lodi e Torino. Con l’otto primeggia a Pavia. Col “4 di coppia” si impone il 17 settembre a Lecco, ma il 20 a Como i quattro perdono coi belgi del Gand. Nelle stesse acque e nello stesso giorno i lariani si “vendicano” con l’otto. La stagione si chiude il 24 settembre ad Oggiono: con il “4 di coppia” Bernasconi perde contro la “Canottieri Napoli”, ma l’otto domina la sua prova. Quindi espleta il servizio militare: di stanza a Milano, si tessera per l’Olona, ma combina poco, non si ambienta e non ottiene risultati di spicco.
Si rivede solo nel 1925, dopo essersi preparato a dovere. Il 15 agosto a Pusiano con De Col vince il tricolore del “due di coppia”. I due si presentano anche agli Europei di Praga, disputati sulla Moldava, ma il 6 settembre non superano le qualificazioni: giungono terzi alle spalle di Cecoslovacchia e Belgio, venendo subito eliminati. Bernasconi vive altre grandi giornate il 19 e 20 settembre nella sua Como, nelle acque di Villa d’Este: vince il “due di coppia” sia tra gli juniores che tra i seniores. Nel primo caso con Pessina, nel secondo assieme a De Col, davanti tra l’altro ai quotati Schneider-Frerensdorf, svizzeri di Lucerna. Nel 1926 sperimenta anche la canoa e con questa imbarcazione, in singolo, primeggia il 5 aprile in una gara a Nizza, sopravanzando i più forti francesi della Costa Azzurra. Il 13 maggio col fido De Col è ad Anversa per un’importante regata internazionale: finiscono terzi, sopravanzati dal “Cercle des Regates” di Bruxelles (Van Acker-Lagoutte) e dalla “Societé Nautique” di Anversa. Bernasconi rimane in Belgio e si sposta ad Ostenda: il 23 maggio vince una gara di skiff, superando il belga Maygey ed il compagno De Col. I due lariani sono in grande forma ed il giorno seguente si “vendicano” del “Cercle des Regates”, lasciandoli a 18” di distanza: un vantaggio che spiega a sufficienza come ad Anversa non tutto sia filato liscio. Bernasconi non si accontenta e si impone pure nella prestigiosa “Golden Sculls”, altra regata in skiff, dominando un campo di regata in cui s’è dimostrato il migliore. Altra vittoria il 30 maggio a Pavia, assieme al solito De Col, nel “doppio”. I due vanno a Lucerna ed il 20 giugno vincono anche lì, sconfiggendo nettamente i fratelli Luthy, padroni di casa. Stesso discorso a Zurigo il 4 luglio quando i battuti sono i rappresentanti del “See Club” di Thun. In quest’occasione Bernasconi nello skiff è superato dall’elvetico Schneider, ma mostra buone qualità. Difatti si dedica molto al singolo ed il 24 luglio a Pallanza guadagna il tricolore di specialità, con 8” di margine sul secondo, il triestino Luzzato. Il giorno seguente poi, con De Col, primeggia anche nel “doppio”, confermandosi tra i nostri migliori canottieri del momento. I due si presentano il 5 settembre anche agli Europei di Lucerna dove guadagnano un bell’argento. sia pure staccati di 18” dagli elvetici Bosshard-Rieder. Bernasconi insiste col singolo: il 12 settembre a Lugano è battuto dallo svizzero Schneider, ma vince comunque in scioltezza il “doppio” con De Col. Successo bissato a Como sette giorni dopo. Il 20 settembre, ancora a Como, Bernasconi torna al singolo e ne ha ben donde: si prende difatti la rivincita sugli elvetici Bosshard (secondo) e Schneider (ritirato), schiantandoli sul ritmo e dimostrando che nella specialità può avere un futuro.
Nel 1927 Bernasconi inaugura la stagione il 17 e 18 aprile a Nizza dove è grande protagonista: vince la gara delle canoe e la “yole a 8” con la “Lario” mentre nell’otto i comaschi chiudono secondi, battuti dai napoletani di “Giovinezza”. Lo skiff comunque lo “chiama”, anche perchè vi coglie ottimi risultati: il 5 giugno trionfa ad Ostenda nella “Golden Cup”, schiantando il campione europeo Schneider, sfinito nel finale. Venti giorni dopo, ci riprova a Lucerna, ma accusa un improvviso mal di schiena e finisce solo quarto nel singolo vinto da Rieder. Il giorno dopo è di nuovo già in forma e trionfa nel “doppio”, assieme a De Col, con 6” di margine sugli svizzeri del See Club di Zurigo. Il 2 e 3 luglio passa a Zurigo. Di nuovo viene nettamente sconfitto nello skiff (vince Schneider) ma rivince nel “doppio” (sempre con De Col). In queste due specialità è grande ai tricolori di Como, disputati a metà agosto: vince difatti il titolo. Una settimana dopo, il 21 agosto, è grandissimo protagonista agli Europei, disputati nelle stesse acque lariane: trionfa nel singolo, dopo un gran duello punta a punta con l’ungherese Szendey, ed è argento nel “doppio”, ovviamente ancora con De Col. I due sono battuti dagli elvetici Bosshard-Rieder. La coppia lariana viene sconfitta anche a Lecco il 18 settembre, stavolta da Tuzi-Melchiorri, appena laureatisi campioni mondiali universitari. Le sconfitte di fine stagione nel “doppio” lasciano il segno. Nel 1928 Bernasconi, in vista dei Giochi, decide di scindere la coppia con De Col e puntare tutto sul singolo. La scelta, almeno in un primo momento, si rivela vincente: il 29 aprile difatti si aggiudica a Pavia, sul Ticino, la prima preolimpica nel singolo. Bissa il successo il 13 maggio a Como. Il 27 maggio è di nuovo grandioso ad Ostenda nella “Golden Sculls” che si aggiudica davanti a tutti i più forti campioni locali. Il 7 e 8 luglio a Pallanza guadagna il tricolore di skiff, con 15” di margine sul triestino Petronio. Con il successo guadagna anche la maglia azzurra per i Giochi dove arriva con buone speranze. Le gare olimpiche di canottaggio si svolgono nel Ringvaart, un canale a Stolen, sobborgo a sud-ovest del centro di Amsterdam. Il canale non è molto ampio e si devono confrontare non più di due equipaggi alla volta: dunque i turni sono numerosi ed il torneo diventa macchinoso. Al singolo partecipano 15 canottieri di altrettante nazioni. Bernasconi scende in acqua il 3 agosto per il primo turno, affrontando...nessuno. Difatti, per sorteggio, gareggia da solo ma deve comunque completare il percorso per essere ammesso al turno successivo: vi riesce, anche con un buon tempo che fa ben sperare. Due giorni dopo, il 5 agosto, tocca al secondo turno dove però non è in buone condizioni fisiche: ha la febbre a 38 e viene battuto nettamente dal francese Seurin. Ha ancora una possibilità per accedere al turno successivo, il repechage ovvero i recuperi. Ma nella sfida contro il canadese Wright addirittura Bernasconi, ancora debilitato, si ritira e viene eliminato. L’oro va all’australiano Pearce, argento per lo statunitense Myers, bronzo al britannico Collet. Per Bernasconi certamente una partecipazione sfortunata, complice la malattia proprio nel giorno più importante della sua carriera. Deluso, non si rivede sino al termine dell’annata.
Rientra in gara il 16 giugno 1929 a Cremona, sul Po, vincendo lo skiff. Nel weekend successivo è a Lucerna, ma trova nello svizzero Candeveau un avversario imbattibile: lo precede difatti non solo nello skiff, ma anche nel doppio, con Schwezler, dove Bernasconi gareggia assieme al ritrovato De Col. I due vincono a Zurigo il 30 giugno, con Bernasconi primo anche nel singolo. Stessa situazione ai tricolori di Pallanza, il 27 e 28 luglio: successo nel “doppio” e, per Bernasconi, nello skiff. Ciò garantisce, il 17 e 18 agosto, la partecipazione agli Europei di Bydgoszcz, in Polonia dove Bernasconi lascia perdere lo skiff e probabilmente è la scelta giusta. Nel “doppio” infatti conquista un bell’argento, alle spalle degli imprendibili svizzeri. Nel 1930 Bernasconi insiste: il 21 aprile a Nizza conquista successi di spicco nella “jole a 8” con la “Lario” e nella canoa singola. L’8 giugno è nell’otto della “Lario” che vince il match Lombardia-Piemonte a Como. Il 16 giugno è a Parigi, sulla Senna, dove con De Col vince il “due di coppia” nel triangolare Francia-Italia-Belgio che gli azzurri si aggiudicano alla grande. Il 22 giugno gareggia nelle prestigiose acque di Lucerna: rivince il “due di coppia” con De Col mentre nel singolo è battuto dal ginevrino Candeveau. Guadagna in pratica gli stessi risultati ai tricolori di Salò del 26 e 27 luglio: primeggia nel “doppio”, ancora con De Col, e chiude secondo lo skiff, battuto a sorpresa dal trevigiano Giacomini. Nel “doppio” i lariani si presentano anche agli Europei di Liegi, disputati il 16 e 17 agosto: guadagnano un bell’argento, battuti dagli svizzeri Ottinger-Von Bidder. Nel 1931 Bernasconi cambia compagno, ma il livello non muta: con Mariani difatti Bernasconi si aggiudica i tricolori del “due di coppia”, disputati a Como il 26 luglio. Lo stesso Mariani lo supera nel singolo. I due gareggiano agli Europei di Suresnes, sulla Senna, dove guadagnano il bronzo, battuti da Svizzera ed Ungheria. Il 6 settembre chiudono l’annata con un altro successo, a Stresa. Nel 1932 sono previsti i Giochi a Los Angeles, ma Mariani sceglie la strada del singolo e Bernasconi si sfila, rinunciando alle preolimpiche: la sua carriera ad alti livelli termina praticamente qui anche se, per divertimento e passione, continua a vogare. Il 10 settembre 1933 torna sul “due di coppia” con l’amico Mariani e vince una regata a Como: è l’ultimo suo risultato di buon livello. Arruolato nei Bersaglieri, muore combattendo in Tunisia durante la Seconda Guerra Mondiale.
Bernasconi con Mariani, vincitori del “due di coppia” ai Campionati Italiani del 1931