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BERGAMO Almiro

Treporti (VE) 20.10.1912 / Treporti (VE) 04.07.1994

1936. Canottaggio. MEDAGLIA D’ARGENTO due con (con Santin e Negrini, timoniere)

Nasce in un paesino situato nella laguna di Venezia, tra fossi e mare aperto, dove per spostarsi è inevitabile remare. Di famiglia povera, campa con i prodotti tipici del territorio come pesci, moeche[1] e polenta. Spostandosi avanti e indietro per i canali con la sua barchetta, irrobustice il suo fisico e si appassiona alla voga, diventando amico di Santin: i due finiscono a remare alla gloriosa Bucintoro veneziana, dove capiscono subito le loro potenzialità. Li piazzano nel “due con” assieme al timoniere Negrini: dopo l’inevitabile apprendistato, emergono a sorpresa nel 1936 quando, il 18 luglio, si aggiudicano le selezioni preolimpiche di Pallanza. Si va dunque a Berlino: dopo un breve ritiro nella stessa Pallanza, si parte il 27 luglio, in treno, da Verona. Le gare olimpiche di canottaggio si svolgono sul campo di regata di Grunau, sul fiume Dahme, nella periferia sud-orientale di Berlino. Nel “due con” partecipano 12 nazioni. Il 12 agosto, nel primo turno, gli azzurri chiudono secondi, calando alla distanza, alle spalle dei fortissimi tedeschi, che li distaccano di sei secondi. Riescono a superare nell’ordine Ungheria, Polonia, Stati Uniti e Brasile. Un’ottima prova, ma non basta. Difatti i primi accedono direttamente alla finale mentre gli altri disputano i “recuperi” che poi sono una sorta di semifinale.

Così gli azzurri si schierano il giorno seguente in quest’altra gara, che vincono bene, precedendo di 3”8 Jugoslavia, seguita da Polonia e Giappone. Dunque il 14 agosto i nostri affrontano la finale. Partono bene, vanno in testa, ma poi emergono di nuovo i tedeschi, che trionfano a mani basse. Gli azzurri però chiudono secondi, sia pure nettamente distanziati, guadagnando dunque uno splendido argento davanti a Francia, Danimarca, Svizzera e Jugoslavia. Bellissima gara dei nostri, coi tedeschi dimostratisi nettamente più forti e giustamente vincitori, per un argento pieno comunque di soddisfazioni. I tre si confermano il 20 settembre all’Idroscalo di Milano quando guadagnano nettamente il titolo italiano, con ben 12” di vantaggio sulla “Canottieri Milano”. I successi li pongono all’attenzione generale: Giovanni Agnelli, il fondatore della FIAT, li vuole nella sua squadra ed a Venezia succede il finimondo. Bergamo e Santin non vogliono trasferirsi, anche per affari di cuore, ma certo l’occasione è unica. Ci pensa Achille Gaggia, senatore e presidente della Querini, rivale storica della Bucintoro che ingoia il rospo. A Bergamo e Santin viene trovato un posto alla Sade, la futura Enel, di cui lo stesso Gaggia è socio, ed una casetta a Venezia: così nel 1937 gareggiano per la Querini. Col timoniere Bettini, ancora nel “2 con”, ottengono altri grandi risultati: nel 1937 vincono tricolore ed argento mondiale ad Amsterdam, nel 1938 oltre al tricolore si aggiudicano uno straordinario oro mondiale all’Idroscalo di Milano tra l’entusiasmo generale. Poi la loro parabola vincente si esaurisce, con Bergamo che nel 1940 guadagna il tricolore nel singolo. La guerra, dove lo stesso Bergamo viene pure fatto prigioniero, interrompe definitivamente la sua carriera.


[1] Piccoli granchi lagunari


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