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BELLOTTO Ettore

Vicenza 16.02.1895 / Milano 11.08.1966

1920. Ginnastica Artistica. MEDAGLIA D’ORO concorso a squadre

Dopo la Prima Guerra Mondiale si tessera con l’Ardita di Milano e riprende l’attività ginnica, iniziata già da adolescente, concentrandosi sugli attrezzi. Si difende bene anche se non sembra possedere gli sprazzi del fuoriclasse. Però è sicuro, metodico, elegante. Nel 1920 ambisce a cogliere una maglia per i Giochi di Anversa. In effetti risulta tra i migliori nelle prove di selezione, che si tengono alla fine di luglio nei locali dell’“Andrea Doria”, e si guadagna l’inserimento nella lista dei pre-olimpionici. Il ritiro collegiale di preparazione si svolge nella lussuosa Villa Badia a Cornigliano, di proprietà del munifico conte Raggio. In un clima cameratesco gli azzurri possono allenarsi al meglio, sotto la guida del CT Manlio Pastorini e l’egida di Enrico Gualdi, presidente della Commissione Tecnica federale. Sono radunati 32 atleti dai quali poi alla fine, tramite apposite ed ulteriori selezioni, saranno scelti i 24 titolari: Bellotto è tra questi. Manca il fenomenale Braglia, è vero, ma Zampori pare in forma ed il livello tecnico medio dei nostri ginnasti è molto alto. Si può essere fiduciosi: la “prova generale” di Sampierdarena, disputata il 16 agosto, mostra tutti gli azzurri in grande forma.

Si raggiunge Anversa in treno, via Modane e Parigi. Le gare di ginnastica si tengono nell’Olympisch Stadion. Nel pomeriggio dei giorni 23 e 24 agosto, si inizia con la prova a squadre, simile ma non uguale a quella del 1912 e redatta sul “modello tedesco”. Consta di 5 tipi di esercizi: prova di gruppo con gli strumenti (clave e bastoni), corsa ad ostacoli (4 di 70 cm), sbarra, parallele e cavallo con maniglie. Negli attrezzi i ginnasti, che si esibiscono a gruppi, devono eseguire esercizi obbligatori e liberi. Punteggio massimo ottenibile 404. Assenti i massimi interpreti di questa disciplina, svizzeri e tedeschi, i nostri ripetono il trionfo di Stoccolma, ottenendo 359,8 punti ovvero l’89% del possibile. Secondi i sorprendenti padroni di casa del Belgio, con 346,7, che superano la Francia, bronzo con 340,1. Grande successo per gli azzurri (ancora in maglia bianca) ma su un numero alquanto esiguo di squadre: le altre due nazioni partecipanti difatti sono la Cecoslovacchia, “medaglia di legno”, e la Gran Bretagna. Bellotto non partecipa al concorso individuale, ma torna comunque in Italia con una bella medaglia d’oro al collo e conscio di aver fatto pienamente il proprio dovere, espletando al meglio le direttive del CT. Sembra avviato ad ottenere altri allori, ma l’anno seguente cade malamente dalla sbarra, si infortuna gravemente ed è costretto a chiudere la carriera agonistica. Rimane nell’ambiente come allenatore, in particolare della Pro Carate.