BASLETTA Giulio
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Vigevano (PV) 05.05.1890 / Vigevano (PV) 05.02.1975
1924. Scherma. MEDAGLIA DI BRONZO Spada a Squadre
1928. Scherma. MEDAGLIA D’ORO Spada a Squadre
Tira di scherma sin da adolescente, ma coglie il primo risultato importante nel giugno del 1914 quando vince il torneo di spada a Venezia dove chiude 7° nella sciabola. Pare un buon schermidore, che punta molto sul gioco di anticipo ed in grado di migliorarsi, ma la Prima Guerra Mondiale interrompe la sua ascesa. Tuttavia è stato adocchiato dai tecnici più avveduti e nella primavera del 1919, in una sorta di Nazionale, gareggia ad Ostenda nel “GP della Vittoria”, con Mangiarotti e Pracchi: i tre si impongono davanti a Francia e Belgio. Il 12 settembre Basletta vince a Venezia il torneo di spada davanti al quotato napoletano Bozza. Il 1920 è annata olimpica, ma Basletta è giudicato ancora immaturo per un simile contesto da Nedo Nadi, il capitano della nostra Nazionale, senza il cui consenso non si entra in squadra: Pirzio Biroli, il sovrintendente della spedizione schermistica olimpica, accetta di buon grado le sue scelte. Basletta comunque ci prova fino all’ultimo, ma il 26 luglio a Venezia, nel cortile di Palazzo Ducale, in una sorta di “ultima spiaggia”, chiude quarto il torneo di spada vinto dallo stesso Nadi sul fratello Aldo. Basletta, forse ingiustamente, rimane escluso da una Nazionale in cui i livornesi fanno la voce grossa, ma saranno premiati dai risultati di Anversa[1]. Basletta non si perde d’animo ed il 5 settembre, al seguito di Mangiarotti che lo stima molto, è a Deauville per una grande manifestazione internazionale: riesce a battere il maestro francese Greuze, confermandosi spadista di rango.
Nel 1921 Basletta sparisce di scena ma solo perchè impegnato a completare gli studi: si laurea difatti in ingegneria. Ma non perde certo l’entusiasmo e la passione per la pedana dove con la spada rimane su alti livelli di rendimento: il 2 giugno 1922 vince il torneo di Pallanza e 15 giorni dopo si aggiudica addirittura il titolo italiano a Cremona, davanti al forte Thaon di Revel. Nessuno, nemmeno Nadi, può togliergli la fama di miglior spadista dilettante italiano. Nel 1923 si allena poco, per la disperazione dei tecnici che ne ammirano la classe cristallina. Anche a causa di una preparazione sommaria, l’8 giugno è battuto dal romano Spigaroli nei tricolori di spada a Bologna, nella palestra della “Virtus”. Ma Basletta ama soprattutto i palcoscenici internazionali: il 28 luglio, unico italiano partecipante, vince il torneo di Ostenda di fronte ai più grandi spadisti belgi e francesi.
Ha 33 anni, ma l’entusiasmo di un ragazzino e punta decisamente ai Giochi. Stavolta non c’è un Nadi a fare il bello e cattivo tempo, al contrario si svolgono selezioni su selezioni. Nella prima prova, tenutasi a Roma alla fine di febbraio 1924, Basletta entra agevolmente nella lista dei 30 azzurrabili per quanto concerne la spada. Il 16 marzo, nel salone dell’Istituto dei Ciechi a Milano, in un’esibizione batte 8-5 Allocchio, oro a squadre di Anversa, confermandosi una volta di più in grande spolvero. Il 16 e 17 aprile a Bologna brilla nella seconda prova di selezione olimpica e guadagna l’accesso all’atto decisivo di Milano. Qui, nei locali della società del Giardino, nel girone finale Basletta, un po’ a disagio, chiude al sesto posto ma si guadagna comunque la maglia azzurra, anche se solo nella prova a squadre, come indicato dal CT Flauto. Le gare olimpiche di scherma si svolgono al Vel d’Hiv, il famoso Velodromo d’Inverno della capitale francese, teatro di numerose competizioni ciclistiche di primo piano. Basletta gareggia nella spada a squadre cui prendono parte 16 nazioni: il 6 luglio è nel quartetto che affronta la Spagna nel match inaugurale del primo turno. Non va troppo bene: perdiamo difatti 9-7, con Basletta che vince un solo incontro (con Delgado) e perde gli altri tre (Diez, Pomes e Garcia). Il seguente match con la Norvegia diventa, a sorpresa, già decisivo. Vinciamo 9-7, con Basletta che batte Lorentzen ed Akre-Aas ma perde con Heide e Falkenberg. Il 7 luglio affrontiamo i quarti di finale. Battiamo i Paesi Bassi 10-6 e stavolta Basletta ha un grande rendimento: perde difatti solo con De Beaufort ma sconfigge gli altri tre “tulipani” (Brouwer, De Jong e Wijnoldy-Daniels). Poichè i Paesi Bassi vengono sconfitti anche dalla Francia, dato che passano le prime due, non disputiamo il match con i transalpini. Situazione analoga il giorno seguente: ci vendichiamo della Spagna (10-6), battuta anche dal Belgio. Con gli iberici Basletta ripete il match con gli olandesi: perde solo con Diez e vince tre assalti (Garcia, Pomes, Delgado). Voliamo quindi in finale, disputata il 9 luglio. Con Basletta gareggiano Bertinetti, Canova e Cuccia: in pratica la squadra titolare. Combattiamo un grande match con i fortissimi francesi: impattiamo 8-8 ma decide il conto delle stoccate e perdiamo per un solo punto (21-20). Basletta stavolta è il punto debole della compagine: vince solo con Lippmann, perdendo con gli altri tre (Ducret, Bouchard e Labatut). Perdiamo, nettamente, anche con il Belgio, 11-5, con Basletta unico a difendersi, con un discreto 2-2: batte Tom e De Craecker, ma è sconfitto da Delporte e De Martigny. Alla fine si rivela decisivo il match con il Portogallo, domato a fatica 8-7, con un ottimo Basletta: perde solo con Da Silveira e vince tre assalti (De Paiva, Leal e Mayer). E’ bronzo! Oro alla Francia, argento al Belgio. Per Basletta un bel bronzo al termine di un torneo in cui ha tirato comunque bene, seppur con qualche ombra.
Negli anni a seguire si vede poco, ma si mantiene in forma. Il 1° agosto 1926 difatti chiude ottimo terzo l’importante torneo di spada ad Ostenda, alle spalle di altri due italiani, Anselmi e Minoli: i nostri dominano nella classifica a squadre. Il 28 gennaio 1927 gareggia in un’esibizione all’Hotel Victoria di Londra e batte 10-6 il padrone di casa Holt, argento olimpico a squadre nel 1908 e 1912. Un successo importante che lo mantiene ai vertici della nostra spada. Si conferma alla grande con la stessa arma il 24 marzo, al Teatro Lirico di Milano, in una prestigiosa esibizione definita preolimpica, dove supera 8-6 il grande Massard, oro olimpico del 1920. Quindi tira i remi in barca, preparandosi in silenzio per l’appuntamento olimpico. Il 14 gennaio 1928 a Losanna, in un’esibizione al Palace Hotel, batte 10-8 lo svizzero Fitting e 10-5 il francese Perdrizet. Può tranquillamente ambire alla sua seconda edizione dei Giochi. Difatti è protagonista il 17 gennaio nella preolimpica di spada che si tiene a Milano nella “Società del Giardino”, anche se il suo score di 2-3 non è tra i migliori della serata. Il 30 gennaio chiude al terzo posto il “Campionato della Milizia”, battuto da Ragno e Battinelli. Il 28 febbraio partecipa alla preolimpica di spada disputata a Vercelli dove si affrontano due squadre miste: 2-4 il suo score, tutt’altro che entusiasmante. L’8 aprile chiude al secondo posto, dopo spareggio perso con il francese Schmetz, il torneo di spada a Deauville. Il giorno seguente, ancora con la spada, batte Chambon 10-4. Compie un passo indietro il 13 maggio ai tricolori di Venezia dove chiude soltanto nono (vince Riccardi). Non va benissimo neanche nell’ultima preolimpica, il 23 giugno a Cremona, dove chiude settimo. Ma ha già dimostrato di sapersi destreggiare anche a livello internazionale e viene inserito nella lista per i Giochi, anche per la sua esperienza. Ad Amsterdam le gare olimpiche di scherma si svolgono in un apposito edificio situato a lato dell’Olympisch Stadion, dal poco fantasioso nome di “Schermzaal” (sala della scherma). Basletta gareggia nella spada a squadre che inizia il 4 agosto e vede al via 18 nazioni. Esentati dal primo turno per sorteggio, gli azzurri esordiscono nei quarti di finale. I nostri iniziano bene: superano brillatemente il turno, battendo 11-4 la Germania, 11-5 l’Egitto e 12-4 la Spagna. Basletta scende in pedana solo contro i tedeschi, vincendo i 4 assalti: con Gazzera, Fischer, Halberstadt e Jack. Poche ore dopo tocca alla semifinale e gli azzurri insistono, superando 10-6 Portogallo ed Olanda, 13-2 la Cecoslovacchia. Basletta gareggia contro cechi ed olandesi. Nel primo caso vince tre assalti (con Harden, Jungmann e Tille) e perde con Beznoska; con i padroni di casa fa match pari ovvero due vittorie (Labouchere e Van den Brandeler) e due sconfitte (Driebergen e Kuypers). La sua corsa però si interrompe qui dato che non viene mai schierato in finale dove i nostri vincono 9-7 il match decisivo con i tradizionali rivali francesi, battono 9-6 gli ostici lusitani e domano 10-6 i belgi. Con 3 vittorie e zero sconfitte in finale è medaglia d’oro per gli azzurri! Argento alla Francia e bronzo al Portogallo. Per Basletta un torneo in seconda linea, come rimpiazzo, ma comunque positivo: ha saputo destreggiarsi a dovere, quando chiamato in causa.
Un oro che, a 38 anni suonati, consacra la sua bella carriera la quale prosegue per qualche stagione in maniera intermittente. Guadagna l’ultimo suo grande alloro il 23 marzo 1930 a Montecarlo, nella “Coppa Gauthier-Vignal” di spada a squadre contro la Francia. I nostri si impongono di misura, 31-30 dopo un grande duello[2]. Poi Basletta si dedica all’attività dirigenziale: è già entrato difatti nella Federazione Internazionale e nel 1932 accompagna i nostri a Los Angeles. Sempre attento ed avveduto, si distingue anche nel ruolo di organizzatore (come a Vigevano negli anni ’30). Alla morte di Nadi, nel 1940, diventa Presidente della FIS, rimanendo in carica sino al fatidico 1943. Nel dopoguerra continua con passione a seguire la scherma, sport cui ha consacrato tutta la sua vita al punto da voler essere sepolto con indosso la divisa della Nazionale.
[1] Nedo Nadi vincerà ben cinque medaglie d’oro, Aldo Nadi tre ori (a squadre) ed un argento (nella sciabola dietro al fratello)
[2] Con lui gareggiano Cornaggia-Medici, Pezzana, Terlizzi, Riccardi, Minoli e Ragno