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BANCHERO Elvio

Alessandria 28.04.1904 / Alessandria 21.01.1982

1928. Calcio. MEDAGLIA DI BRONZO

banchero2Sin da adolescente gioca a calcio e si tessera subito per l’Alessandria, con cui nei primi anni Venti gioca 44 partite, realizzando 17 gol. Ha il ruolo di mezzala, dal gioco forte ed irruento, un mastino di centrocampo, a suo agio sui terreni più difficili e fangosi, che però sa trovare la via delle rete con una certa disinvoltura. Dopo un’infelice stagione alla Spal nel 1924-25, condita dalla retrocessione, Banchero rientra tra i “grigi” dove disputa altri buoni campionati e dove trova anche il fratello minore Ettore. Particolarmente efficace il torneo 1927-28, in cui Banchero ottiene 33 presenze e segna ben 19 gol, con l’Alessandria che chiude al terzo posto il girone finale alle spalle di Torino e Genoa. Proprio queste prestazioni valgono a Banchero la selezione in azzurro per i Giochi di Amsterdam. Rangone, il CT della Nazionale, vede in lui un ottimo elemento di rincalzo che può coadiuvare gli attaccanti in fase realizzativa. Al torneo olimpico di calcio, con la formula ad eliminazione diretta, partecipano 17 nazioni e, data la complessità, è la prima competizione ad iniziare, addirittura il 27 maggio. Gli azzurri, con Banchero in campo per la prima volta in assoluto con la Nazionale, esordiscono il 29 maggio negli ottavi, contro la Francia e non è una partita facile. Si gioca alle 14 all’Olympisch Stadion di fronte a 2500 spettatori, arbitra il belga Christophe. L’inizio è sconvolgente: dopo 20 minuti siamo sotto 2-0 causa una doppietta dello scatenato Brouzes. La reazione dei nostri è veemente: al 21’ accorcia Rossetti ed al 39’ pareggia Levratto. All’ultimo minuto del primo tempo rovesciamo il risultato proprio con Banchero che ripaga la fiducia del CT. Si va al riposo sul 3-2. Dopo un quarto d’ora della ripresa Baloncieri mette il suo sigillo, ma c’è ancora da soffrire perchè un minuto dopo accorcia Dauphin. Manca mezz’ora alla fine ma i nostri controllano e vincono 4-3. Il 1 giugno altro incontro difficile e complicato: nei quarti affrontiamo la Spagna.

Si rigioca all’Olympisch Stadion, stavolta con inizio alle 19, di fronte a 3388 spettatori paganti. Arbitra l’uruguaiano Lombardi (di chiare origini italiane). Banchero, nonostante il buon esordio, perde il posto a favore di Schiavio. La Spagna è avversario ostico: al 21’ passa in vantaggio con Zaldua. Si va al riposo sullo 0-1. Nella ripresa ci pensa ancora Baloncieri che pareggia al 63’. Il risultato non cambia, neanche dopo i supplementari. In quel tempo non sono previsti i rigori e la partita si ripete tre giorni dopo, il 4 giugno, nella stessa sede, con inizio alle 14, davanti a 4770 spettatori. Arbitro l’olandese Boekman. Banchero di nuovo in panchina. Stavolta non c’è partita, la Spagna è annientata: vinciamo 7-1. Il primo tempo termina 4-0 per le reti di Magnozzi al 10’, Schiavio al 15’, Baloncieri al 18’ e Bernardini al 40’. La Spagna accorcia alla prima azione della ripresa con Yemo, ma nel finale i nostri dilagano: al 73’ segna Rivolta e poi Levratto chiude con una doppietta (82’ e 84’). Siamo in semifinale e la medaglia pare vicina. Il 7 giugno, all’Olympisch Stadion, con inizio alle 19, ci tocca però il fortissimo Uruguay, campione in carica. 15.290 spettatori, arbitra l’olandese Eijmers. Banchero guarda ancora i suoi compagni dalla tribuna. Baloncieri (ancora lui) ci fa sognare e segna dopo 9’. Il sogno dura appena nove minuti perchè Cea pareggia. Gli uruguayani sono forti e tessono con abilità la loro trama offensiva: al 28’ Campolo ed al 31’ Scarone sembrano mettere la parola fine alla disfida. I nostri si rinfrancano nel riposo e ci provano: dopo un quarto d’ora della ripresa Levratto ci porta sul 2-3. L’impresa pare possibile, ma il risultato non cambia. L’Uruguay vince 3-2, ma non abbiamo demeritato. Siamo così relegati alla “finalina” per il bronzo dove troviamo il sorprendente Egitto. Sulla carta l’avversario sembra malleabile (ne ha presi sei dall’Argentina nell’altra semifinale).

Si gioca il 9 giugno all’Olympisch Stadion, con inizio alle 16, arbitro il belga Langenus, spettatori paganti 6378. Il CT dà spazio a chi ha giocato meno e Banchero torna titolare. In effetti vinciamo facile anche se gli africani non sono così sprovveduti ed all’inizio ci fanno soffrire. Dopo sei minuti segna Schiavio, ma dopo altri sei minuti pareggia Riadh. Al 14’ Baloncieri riporta avanti gli azzurri ma ancora Riadh pareggia due minuti dopo. Una doppietta di Banchero, al 19’ ed al 39’, indirizza la partita nel verso giusto. Schiavio, al 42’, e di nuovo Banchero, al 44’, chiudono i conti. La ripresa ha poca storia: Baloncieri (al 52’) e Schiavio (al 58’) arrotondano il punteggio, con El-Ezam (al 60’) a salvare la bandiera. Una tripletta di Magnozzi (72’, 80’ e 88’) fissa definitivamente il risultato in un clamoroso 11-3 che ci regala un bel bronzo, a dimostrazione della crescita internazionale sviluppata dal nostro movimento calcistico. L’oro va di nuovo all’Uruguay che così si laurea nuovamente “Campione del Mondo”: difatti, come quattro anni prima, anche questo torneo olimpico ha valenza di Mondiale, secondo quanto stabilito dalla FIFA. Ma che fatica per la “celeste”! La finale tra Uruguay ed Argentina del 10 giugno termina difatti 1-1 ed è necessaria la ripetizione, tre giorni più tardi, che va agli uruguagi per 2-1. Quegli stessi uruguagi che due anni dopo, superando di nuovo i tradizionali rivali argentini, guadagneranno anche il primo “vero” Campionato del Mondo. Intanto l’Italia inizia ad emergere, rinfrancata dal bronzo olimpico, il primo alloro intercontinentale del nostro calcio. Per Banchero due partite e quattro gol: grandioso il suo bottino, con tanto di medaglia al collo. In effetti la partecipazione olimpica rappresenta per Banchero l’acme della carriera. Gioca per l’Alessandria un’altra stagione, poi passa al Genoa, continuando a manifestare una certa vena realizzativa (in 81 partite segna 42 gol). Quindi nel 1932 va alla Roma, ma ormai ha dato il meglio di sè. Dopo una parentesi al Bari in serie B, con promozione, torna nostalgicamente all’Alessandria e quindi chiude l’attività in C, con Parma e SIAI Marchetti dove è anche allenatore. Bandiera dell’Alessandria, con cui ha giocato 160 partite con 79 gol, Banchero rigioca un solo match in Nazionale, ma significativo: il 22 febbraio 1931 è difatti in campo a Milano nella prima storica vittoria degli azzurri contro l’Austria, per 2-1. La sua rimane una carriera non di un campione, ma di un ottimo calciatore che ha saputo sfruttare l’opportunità olimpica.