BALLESTRERO Massimo
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1924. Canottaggio. 4° quattro con
Nasce a Genova nel 1901. Nessuno lo conosce quando, a sorpresa, coi suoi compagni del “RC Genovese”, il 22 giugno 1924, in una giornata piovosa, si impone a Sesto Calende nella selezione olimpica del “4 con”, sulle acque del Lago Maggiore. L’imbarcazione ligure, battezzata “Lascia dire”, oltre a Ballestrero ha a bordo anche Casanova, Cipollina, Cerato e Berninzone, che ne è il timoniere. I cinque, dopo una lotta spasmodica, hanno la meglio quasi al fotofinsh, per 1/5 di differenza, sulla “Timavo” di Monfalcone. Ciò però vale loro la qualificazione per i Giochi di Parigi, anche se fino all’ultimo, per problemi organizzativi e tecnici, la Federazione stenta a lasciare il pass ai genovesi, ritenuti forse non all’altezza di un simile cimento internazionale. Le gare olimpiche si disputano sulla Senna ad Argenteuil, nel tratto di fiume immortalato dai celebri quadri degli Impressionisti, a nord-ovest di Parigi. Al “quattro con” prendono parte 10 nazioni. Il 13 luglio si disputa la batteria, che poi è una sorta di semifinale perchè chi vince accede all’atto conclusivo. Il quintetto non cambia. I nostri vincono la prima gara, dopo un bel duello con l’Ungheria: 7’13” per gli azzurri il tempo impiegato, 7’13”8 per i magiari. In finale, il 17 luglio, si affrontano cinque armi e la concorrenza è elevata. Mentre gli olandesi si ritirano, la Svizzera se ne va e si dimostra la più forte del lotto, vincendo con tre secondi di margine. I nostri arrancano e chiudono quarti dietro Francia e Stati Uniti, a tre quarti di imbarcazione dagli americani. Peccato, la medaglia pregiata non sembrava impossibile, invece ci tocca quella “di legno”. Comunque una buona prestazione, largamente sufficiente, considerando anche lo scetticismo della vigilia.
Ballestrero si conferma ottimo canottiere nel 1925. Con Cipollina capovoga ed il timoniere Berninzone, il 16 agosto a Santa Margherita Ligure, vince il titolo italiano nel “due con”. Il successo desta scalpore perchè i battuti, a 7” di distacco, sono niente meno che gli olimpionici veneziani Olgeni-Scatturin. Il vantaggio, associato ad una condotta di gara in attacco fin dalle prime battute, parla chiaro sulla limpida vittoria dell’armo genovese. I tre si presentano anche agli Europei di Praga, disputati sulla Moldava, ma il 6 settembre non superano le qualificazioni, opposti peraltro a due equipaggi molto forti come gli svizzeri (che infatti vinceranno il titolo) e gli olandesi. Partiti troppo forte e leggermente fuori rotta, vengono presto superati e si ritirano. Altra buona annata il 1926. Il 13 giugno a Piacenza sul Po, con Cipollina ed il timoniere Mazzini, Ballestrero vince il “due con”. Il 24 luglio a Pallanza, assieme al capovoga Cipollina, si aggiudica il tricolore del “due senza”. Si ripetono un mese dopo, il 29 agosto a Como, nella selezione azzurra per gli Europei di Lucerna. Qui il 5 settembre ottengono un bell’argento, sia pure staccati di 12” dagli svizzeri Rheinard-Siegentraler. Chiudono la loro ascesa nel 1927, col successo del 6 giugno a Pavia nel “due con”, assieme al timoniere Berninzone. Poi Ballestrero non ottiene più risultati importanti.
Il “4con” che a Parigi nel 1924 giunge 4°
Ballestrero con Cipollina