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BALLA Mario

Genova 1903 / Genova 1964

1924. Pallanuoto. Eliminato al Primo Turno

ballaNei primi anni venti, alla soglia dei 18 anni, esordisce in prima squadra nell’Andrea Doria, nel ruolo di portiere. Coglie il suo primo importante successo il 19 giugno 1922 quando la sua compagine vince la “Coppa Esperia”, battendo in finale 1-0 lo Sturla, nel bacino di carenaggio del porto di Genova, di fronte a duemila spettatori entusiasti i quali confermano come questo sport stia diventando sempre più popolare in Liguria. Le cronache dell’incontro parlano esplicitamente di un Balla autore di “interventi prodigiosi” a difesa della sua porta. Si ripete nella finale tricolore, disputata il 1 ottobre nello stesso bacino: la Doria supera 2-0 la RN Partenope di Napoli, con Balla sempre attento quando chiamato in causa.

Il 1923 è invece annata-no. Battuti dallo Sturla, Balla e compagni non accedono alle finali di Roma anche se si tolgono la soddisfazione di vincere nettamente il torneo di Milano, organizzato nella piscina di Via Argellati: dominati Como (3-0) e RN Milano (4-0). Il 1924 è annata olimpica e sin da subito si fanno le cose sul serio. Il CT Boero, olimpionico del 1920, inserisce Balla nella lista dei “probabili olimpici” che si ritrovano ogni domenica, tra metà aprile e primi di giugno, nel ritiro collegiale della piscina riscaldata delle Terme di Milano, nella zona di Foro Bonaparte. Balla ha il posto assicurato anche se il giuliano Andreancich lo insidia parecchio. Riesce a vincerne la concorrenza anche grazie alle ottime prestazioni realizzate ai primi di giugno nella “Coppa Esperia”, disputata nel solito bacino di carenaggio genovese: la Doria batte 1-0 gli eterni rivali dello Sturla ma perde 2-1 in semifinale con la RN Partenope, un punteggio che avrebbe potuto essere ben più sonante senza grandi interventi di Balla, una sicurezza nel suo ruolo. Il 29 giugno la Doria poi vince la “Coppa Fortoul” a Genova, battendo in finale 2-0 lo Sturla e Balla si conferma in grande forma. A detta dei tecnici, Andreancich è più acrobatico e potente, ma Balla è più convincente, sbaglia raramente, ed il CT Boero alla fine sceglie il genovese. Il torneo olimpico di pallanuoto si tiene nella Piscine des Tourelles, in Rue de Tourelles, nella parte orientale di Parigi, nei pressi della Porte des Lilas, praticamente dove oggi sorge lo “Stadio Nautico Georges Vallerey”. Partecipano 13 nazioni, col criterio dell’eliminazione diretta ed un complicato girone di consolazione che attribuisce le medaglie dei piazzati. L’Italia esordisce il 13 luglio ed è una debacle clamorosa, storica ed estremamente deludente: perdiamo difatti 7-0 con la Svezia e siamo subito eliminati. Non siamo ammessi neppure al girone per argento e bronzo: dunque disputiamo solo una partita. Visto l’esito, e la pessima figura, potevamo anche risparmiarci il viaggio. L’oro va alla Francia che in finale batte 3-0 il Belgio il quale poi nel girone di consolazione conquista l’argento ai danni degli USA, bronzo.

La partecipazione a Parigi nel 1924 rimane per la pallanuoto italiana una brutta macchia, di cui peraltro (comprensibilmente) s’è sempre parlato poco. Balla, sommerso di reti a Parigi, torna a difendere la porta della Doria che, anche per la rinuncia dello Sturla, vince l’eliminatoria ligure. Il 6-7 settembre i doriani disputano le finali del Campionato Alta Italia a Salò dove battono 3-1 la RN Milano e 3-0 la Triestina, guadagnando così l’accesso alla finale per il titolo italiano. Però questa partita, nella quale dovevano confrontarsi Doria e Partenope, non può essere disputata nella data prevista, il 7 settembre a Firenze: l’Arno è in piena e dunque il match è rimandato sine die. Non sarà più organizzato e dunque il titolo non assegnato. Nel 1925 Balla rimane in porta della Doria. che vince la “Coppa Esperia” il 7 giugno nella piscina milanese di Via Argellati. Batte 2-0 la Sampierdarenese e 4-0 la Triestina, pareggia 1-1 con la MVSN Napoli. La Doria domina il girone eliminatorio ligure del Campionato ed in finale a Napoli affronta, di nuovo, i padroni di casa della MVSN. La partita si svolge il 7 settembre nel civettuolo porticciolo di Santa Lucia tra centinaia di spettatori scalmanati assiepati ai bordi del campo di gioco. Il match è spigoloso, difficile, caotico: l’arbitro Massola stenta a tenere a freno il gioco duro da ambo le parti. I tempi regolamentari finiscono 0-0. Si va ai supplementari e qui avviene il “fattaccio”: mentre il partenopeo Del Giudice accusa i crampi, Della Casa segna per la Doria ed accade il finimondo. Il pubblico inferocito se la prende con l’arbitro, reo di non aver interrotto il gioco per soccorrere Del Giudice, e addirittura Massola viene preso di peso e gettato in acqua dove volano botte da orbi tra giocatori. Alla fine si riesce a riprendere il gioco, in nu clima fortemente intimidatorio per arbitro e doriani che però non tremano e anzi, coi napoletanti troppo nervosi, raddoppiano con Ambrosini. La partita termina 2-0 e la Doria conquista il Campionato, ma arbitro e liguri rimangono per diversi minuti assiedati negli spogliatoi finchè non interviene la forza pubblica a sedare gli animi.

Negli anni seguenti la Doria vince altri tre Campionati di fila e Balla è sempre in porta anche se si alterna sempre più spesso con Ambrosini II, soprattutto nel 1928. Torna in auge, da titolare fisso, nel 1930 quando la Doria, dopo una stagione-no, riconquista il Campionato, superando in finale 5-0 la Florentia a Genova il 14 settembre. Alternandosi di nuovo con Ambrosini, Balla si conferma nel 1931 quando il Campionato ha un andamento alquanto complesso. Nel girone finale, a Roma, la Doria batte 5-1 il Camogli e 2-1 la “Mameli”: avrebbe vinto il torneo, ma in quest’ultima partita gli arbitri commettono un errore tecnico e l’incontro deve essere rigiocato. Il 6 settembre a Bologna la Doria (con Balla in panchina) supera di nuovo la “Mameli”, stavolta per 4-2 e si aggiudica definitivamente il Campionato. Per Balla è l’ultima stagione ad alti livelli e la sua bella carriera in pratica termina qui.

 

 

 

 

 

 

 

La squadra di pallanuoto azzurra del 1924