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BAIARDO Davide

Voltri di Genova 13.02.1888 / Voltri di Genova 28.11.1977

1908. Nuoto. Eliminato Primo Turno 100 m e 400 m stile libero

1912. Nuoto. Eliminato Primo Turno 100 m

Sin da ragazzo si diletta in molti sport, alternando gli allenamenti al lavoro nelle Ferriere di Voltri: pratica atletica e soprattutto ginnastica, partecipando a numerosi concorsi in Italia (Venezia, Sanremo, Chiavari) ed estero (Losanna). Inizia a nuotare seriamente solo a 19 anni, con le insegne della “Mameli”, e si fa subito valere. Nel 1907 vince difatti il titolo italiano di “stadio”, distanza di 185m, la più breve del programma di quegli anni, disputata a Salò, nel Lago di Garda, precedendo l’emergente Massa e guadagna, a Savona, il Campionato del Mediterraneo sui 300m, battendo di nuovo Massa che compie l’errore madornale di allungare il percorso, sbagliando rotta. Baiardo è un grande interprete del cosiddetto over[1] e come tale è selezionato per i Giochi di Londra, ma causa mancanza di fondi deve pagarsi il viaggio da solo, aiutato anche da una colletta dei suoi compagni di squadra genovesi. La spedizione azzurra, in effetti, è alquanto farraginosa, poco sovvenzionata dal Governo e non mancano i problemi logistici. Nelle prove olimpiche Baiardo, anche per la forte concorrenza, non va oltre il primo turno. Le gare si disputano nella smagliante piscina realizzata nello stadio di White City, costruito per l’occasione: è la prima volta che le competizioni olimpiche natatorie non si effettuano in acque libere ma si deve notare che mancano i blocchi per le partenze, sostituiti da asciugamani disposti a terra sul bordovasca in modo da non scivolare nello slancio. Il 14 luglio, nella batteria dei 400, Baiardo si ritira (vince l’australiano Beaurepaire, poi argento). Tre giorni dopo, il 17, nella prova dei 100, viene eliminato ugualmente nel primo turno, dominato dal forte ungherese Halmay[2] (poi argento). La sfortunata parentesi londinese non intacca la carriera di Baiardo che continua a distinguersi, anche se non sempre in maniera positiva: ai tricolori disputati ad Omegna, sul Lago d’Orta, scatena un caso clamoroso. Nella prova valida per il Campionato dello “stadio” Baiardo e Beretta si ostacolano a vicenda, con colpi proibiti in acqua e fuori. La giuria espelle solo Baiardo che viene squalificato per un mese: la sua “Mameli” abbandona in massa le gare e Beretta vince la ripetizione della prova, guadagnando un titolo macchiato dalle discussioni.

Nonostante la squalifica, Baiardo gareggia nel Campionato del Mediterraneo a Savona, sui 300m, ma è battuto da Massa ed incorre nelle ire della FIRN che gli aumenta il periodo di sospensione. Scontata finalmente la pena, si riscatta nel 1909 quando guadagna il titolo tricolore a La Spezia nei Campionati organizzati dalla FGNI (la federazione di Ginnastica in antitesi alla FIRN, la federazione dei Rari Nantes poi FIN) e la “Coppa Gazzetta” sui 100m oltre a primeggiare nella prova natatoria del concorso ginnico di Losanna. Nel 1910 viene battuto da Massa nella prima gara stagionale, su 75m, a Lido d’Albaro. Poi, con la “Mameli”, insieme a Graffigna e Castellaro, fa suo il titolo della 3x200 in mare (a S. Margherita Ligure) e vince la “Coppa del Mediterraneo” sui 100, distanza nella quale a Cannero supera i francesi Meister e Rigal. Sul miglio invece guadagna una prova a Sestri Ponente, ma su un campo di partenti ridotto per quantità e qualità. In quel 1910 è secondo nella prestigiosa “Gara Gazzetta” su 100m ad Omegna, battuto dal fortissimo Massa che lo supera anche ai tricolori di “stadio” in mare, nella “Traversata del Verbano” ed a Pallanza, a fine stagione, su 100 e 400. Baiardo coglie la piazza d’onore, di nuovo alle spalle dell’imbattibile Massa, anche ai tricolori dell’anno seguente sullo “stadio”, ma in lago[3] dove è pure 3° nel miglio. Nel 1911 comunque si impone nel Campionato Ligure, sui 75m a Lido d’Albaro e nella “Targa Florentia” a Firenze, su 300m, anche se subisce ripetute sconfitte dalla sua “bestia nera” Massa, soprattutto ai tricolori (a Genova è difatti 2° nello “stadio” e 3° nel miglio) ma anche nell’ultima gara stagionale, il 17 ottobre, un 400 nelle acque di Sestri Ponente, in occasione dei festeggiamenti per il varo della corazzata “Giulio Cesare”.

In quel periodo Baiardo inizia a giocare anche a pallanuoto, o water-polo come si trova scritto nei giornali dell’epoca, con il Genoa (per cui è tesserato anche per il nuoto) con cui nel 1912 conquisterà il titolo italiano[4]. Ma il 1912 è anche anno olimpico e Baiardo non vuol perdere l’occasione. Massa gli è superiore, ma Baiardo giunge comunque secondo su 100 e 200 nelle prove di selezione per i Giochi, tenutesi nel porto di Genova il 26 maggio e si guadagna il viaggio a Stoccolma, non senza polemiche[5]. Le gare natatorie si svolgono in una sorta di “stadio del nuoto” posizionato nel braccio di mare che separa la zona di Ostermalm dall’isola di Djurgarden, nei pressi del ponte Djurgardsbron. Il 7 luglio Baiardo, con altri 33 concorrenti di 12 nazioni, partecipa ai 100, ma viene subito eliminato nella batteria vinta dall’australiano Boardman. Stesso risultato quattro giorni dopo, l’11 luglio, nei 400 cui partecipano 26 nuotatori di 13 nazioni. Baiardo termina la batteria in quinta ed ultima posizione. Vince l’australiano Hardwick mentre l’oro andrà al canadese Hodgson, già primo nei 1500. Nella stessa batteria gareggia anche l’altro italiano Massa, ritiratosi. In quel 1912 proprio lo stesso Massa è, a livello nazionale, nuovamente il grande rivale di Baiardo che ai tricolori deve accontentarsi solo di secondi posti sia in lago (Pusiano) che in mare (Napoli), sia nello “stadio” che nel Miglio. Baiardo comunque non demorde e quando manca il suo grande rivale, centra spesso il primo posto come il 30 luglio a Lido d’Albaro sui 100 oppure nel prestigioso meeting di Montecarlo, il 12 agosto, quando si aggiudica gli 800, favorito anche dall’handicap concessogli dai forti francesi. In quell’occasione si cimenta anche nella pallanuoto dove il Genoa è sconfitto 3-2 da una rappresentativa della Costa Azzurra. Baiardo torna alla vittoria nella “Traversata di Voltri”, in casa, l’8 settembre, sostenuto a gran voce dai suoi tifosi. Una settimana dopo, ennesime piazze d’onore dietro Massa ai tricolori “in mare” a Napoli, su 100 e miglio. L’anno seguente, chiuso da Massa, Baiardo cerca gloria all’estero e la trova: il 27 luglio vince ai bagni della Grande Bleue di Nizza una prestigiosa prova sui 100 in mare. Ma poi ritrova Massa e torna al ruolo di “eterbo secondo”: battuto, nettamente, nella “Traversata di Roma”, è argento anche nei tricolori di “stadio” e miglio a Castel Gandolfo. Quando però il gatto-Massa non c’è, il topo-Baiardo balla...ovvero vince, come accade a Montecarlo il 17 agosto quando è primo sui 400 davanti ai migliori nuotatori della Costa Azzurra. Una settimana dopo, Baiardo guadagna a Rapallo, in mare, lo “stadio”: successo che ripete esattamente, nella stessa località, abbinandolo anche al miglio, il 21 settembre, chiudendo la stagione.

Nel 1914, tesserato per la “Mameli”, finalmente liberato dalla presenza di Massa che è temporaneamente emigrato in Argentina causa problemi personali[6], può teoricamente esprimersi al meglio. Alla fine di giugno vince il Campionato Ligure sul miglio. Ai primi di agosto torna alla pallanuoto, nel primo grande torneo a valenza nazionale mai organizzato in Italia e che, pur non avendone il crisma dell’ufficialità, rappresenta una sorta di campionato nazionale. Baiardo, a detta di tutti, è forse il miglior giocatore del lotto (segna anche gol), ma i suoi vecchi compagni del Genoa sono i più forti e vincono a mani basse il torneo, con la “Mameli” terza dietro la RN Partenope[7]. Baiardo sfrutta l’assenza di Massa anche se lo scoppio della Prima Guerra Mondiale blocca per qualche giorno tutto lo sport (i tricolori di nuoto vengono posticipati) che però poi riparte. Il 23 agosto Baiardo vince a Camogli “stadio” e miglio, preparandosi ottimamente per sostituire Massa nell’albo d’oro dei Campionati. Per essere ancora più sicuro, nuotando un grande trudgeon, si impone nella “Traversata di Torino”, 2.2 km, superando non senza difficoltà, e solo grazie ad un formidabile rush finale, il giovane ed emergente Costa che lo impegna a fondo anche nella “Traversata di Voltri”, sui 1500: Baiardo riesce di nuovo a vincere. Il 20 settembre poi è la volta dei tricolori, disputati a Stresa, sul Lago Maggiore: non c’è Massa, ma Baiardo è clamorosamente sconfitto nel miglio proprio dallo stesso Costa che veste i panni di nuovo fenomeno del nostro movimento natatorio[8]. Una beffa per Baiardo che però riesce ad imporsi sulle distanze olimpiche di 400 e 1500, conquistando così due titoli strameritati. Il finale di stagione è tutto per lui: l’11 ottobre a Levanto vince sul miglio e due settimane dopo domina a Cremona, nel Po, 400 e 1000. Senza Massa, è lui l’atleta di riferimento del nuoto italiano.

Favorito dal fatto di non essere inviato al fronte, la guerra non interrompe la sua scia di successi: l’8 agosto 1915 si aggiudica la “Traversata di Roma”, sotto i ponti del “fiume biondo”. Il 1916 è annata avara di gare e Baiardo deve attendere il 3 settembre per guadagnare i primi successi: accade a Sturla, in mare, dove si aggiudica 100 e Miglio. Ma la vittoria stavolta ha un sapore amaro: poichè la gara non è riconosciuta (“approvata” il termine tecnico) dalla FIRN, Baiardo è squalificato sei mesi. Per fortuna, si va verso l’inverno. Nell’agosto del 1917, tesserato per la neonata “Pro Liguria”, si ripresenta alla grande: il giorno 12 rivince la “Traversata di Roma” sul Tevere ed il giorno 26 a Livorno domina 100 e Miglio. Il finale di stagione è tutto suo: il 2 settembre trionfa sull’Arno, nella “Targa Cigheri” che intende onorare l’ottimo nuotatore fiorentino caduto al fronte. Baiardo si impone sui 1000 davanti al padrone di casa Brilli ed al milanese De Micheli. Si parla di lui come del miglior nuotatore italiano del momento ed in effetti Baiardo chiude con il botto: il 16 settembre ai Bagni Colombo di Sampierdarena, in mare, domina “stadio”, 1000 e staffetta. Quattro giorni dopo, a Rapallo, nella festa sportiva per le celebrazioni del 20 settembre, si aggiudica 100 e mille. In sede di bilancio, se si guarda solo ai risultati ed in assenza dei tricolori (non disputati causa la guerra), in effetti Baiardo è il nuotatore più vincente e convincente del 1917. L’anno seguente però ha un brusco calo di rendimento, dovuto anche ad un serio infortunio all’inguine che lo blocca a maggio-giugno. Il suo esordio stagionale è datato infatti 11 agosto, ma nella “Traversata di Roma”, non al meglio della condizione, è superato dai nuovi astri Costa e Frassinetti. Otto giorni dopo, ai Bagni Genova di Sampierdarena, ritrova il vecchio rivale Massa, rientrante dopo varie vicissitudini, che lo supera nello “stadio”. Ma, come ai vecchi tempi, quando Massa non c’è, Baiardo è il migliore: il 1° settembre vince difatti la “Targa Cigheri” sull’Arno a Firenze, distanza mille metri. Poi la guerra, finalmente, finisce e tutto torna lentamente alla normalità.

Baiardo ha 30 anni, molti a quel tempo per un atleta ed il duro lavoro alle Ferriere di Voltri può lasciare strascichi di fatica, ma insiste. Si dedica anche alla staffetta: con i compagni Frassinetti e Lungavia, della Pro Liguria, l’8 giugno vince la prova a squadre nelle acque davanti ai Bagni Colombo di Sampierdarena. Che non abbia più lo spunto di un tempo è evidente però è sempre tra i migliori: il 13 luglio, sul Naviglio Grande a Milano, è secondo sia sui 150 che sul miglio, battuto da Frassinetti e Costa. Quattordici giorni dopo, vince miglio e staffetta (ancora con Frassinetti e Lungavia) nello specchio di mare antistante i “Bagni Bozzano” a Sampierdarena. I tricolori di Como segnano un evidente spartiacque della sua carriera: 4° nel miglio vinto da Sachner e 3° sui 400 vinti da Massa, Baiardo guadagna comunque la staffetta[9]. A livello individuale però le sconfitte sono costanti: il 31 agosto a Sampierdarena è superato sui 1500 dal giovane Bisagno. Nel 1920 alterna nuoto e pallanuoto, cercando la qualificazione olimpica in entrambi gli sport. Il 10 e 11 luglio partecipa difatti alle selezioni per Anversa che si svolgono in una località inconsueta, addirittura sulle Alpi Marittime, a Millesimo, in Val Bormida, sulle alture di Savona. Qui difatti esiste una delle rare piscine olimpioniche italiane (dimensioni 50x20 m), realizzata dai munifici proprietari della SIPE che nei pressi ha un’importante fabbrica. La vasca è situata in un complesso sportivo all’avanguardia che rappresenta una specie di “cattedrale nel deserto” e vi confluiscono tutti i più forti nuotatori e pallanotisti italiani. Nel nuoto Baiardo giunge 3° sui 100, superato da Massa e Biasich mentre nella pallanuoto vede la sua “Mameli” eliminata dopo aver perso 4-1 con la RN Milano e vinto 4-1 con la “Serenitas”. Baiardo è il migliore dei suoi, segnando addirittura tutte le reti ma ciò non basta a farlo inserire nella lista per Anversa. Sfumato il sogno olimpico, continua a dimostrarsi talento sportivo poliedrico, trovando pure il tempo di dilettarsi con l’atletica, primeggiando a livello locale, nell’alto, nel lungo e nel disco. Coglie gli ultimi successi a 34 anni, nel 1921: il 21 agosto nel “Trofeo Ventimiglia” sui 100 (dove pochi giorni prima è stato quarto ai tricolori di Passignano vinti dal “solito” Massa) e l’11 settembre nella “Traversata del Golfo” ad Arenzano. Baiardo si diletta ancora qualche anno con la pallanuoto, anche nella “Sampierdarenese”, e nel 1924 diventa CT della Nazionale per i Giochi nel nuoto, dirigendo i collegiali che si svolgono principalmente a Milano. Terminata la non felice esperienza olimpica, riprende a gareggiare per divertimento tra i “veterani”, guadagnando nel 1925 il campionato ligure di categoria. Sempre tesserato ovviamente per la sua “Mameli” dove poi si dedica all’attività dirigenziale, arrivando al ruolo di Presidente e rappresentando una figura di spicco del panorama natatorio italiano delle prime decadi del Novecento.


[1] Abbreviazione di over arm stroke. Si nuota rimanendo su un fianco, con la testa sempre emersa, con un braccio immerso e l’altro a ruotare dentro e fuori dall’acqua a guisa di un remo. Nell’interpretazione inglese, poi codificata universalmente, le gambe si muovono con un colpo “a forbice” (scissor kick). L’over poco a poco soppianta la rana, generalmente nuotata fino ai primi del Novecento nelle gare “a stile libero”

[2] Zoltan Halmay, nato a Nagymagasfalu (oggi Vysokà pri Morave, in Slovacchia) il 18.06.1881. Vincitore di due ori ai Giochi del 1904 (50 y e 100 y sl). Ai Giochi vince anche 4 argenti ed un bronzo, partecipando a tre edizioni (1900, 1904, 1908). Oro anche ai Giochi “intermedi” di Atene (1906) nella 4x250 sl

[3] In quel periodo difatti si svolgono tricolori di nuoto divisi a seconda del campo di gara: in mare, in lago o nei fiumi

[4] Il torneo si disputa a Napoli, il 14 e 15 settembre. Il Genoa batte in finale la RN Partenope 4-1

[5] In un primo momento difatti la Federazione seleziona ufficialmente anche il fiorentino Cigheri (2° nei 1500 m sl) ed il milanese Bellezza (2° nei 400 m sl), ma poi questi due vengono depennati dalla lista per ragioni economiche. In molti ritengono questa decisione iniqua verso gli esclusi e troppo favorevole a Baiardo

[6] Problemi talmente forti che lo hanno indotto addirittura ad un tentativo di suicidio

[7] Il torneo si svolge a Sturla, Genova, organizzato nei minimi dettagli, con le regole internazionali e sotto la supervisione del grande nuotatore Enrico Rossi che scende in acqua col Genoa. Le altre due squadre partecipanti sono la Ligure Water-polo e la RN Milano che chiude quinta ed ultima. Questo torneo sarà poi considerato, a posteriori, Campionato Italiano a tutti gli effetti, entrando anche nell’Abo d’Oro ufficiale della manifestazione

[8] Malito Costa, nato a Valparaiso, in Cile, il 02.09.1892, da genitori italiani. Rientrato in Italia con la famiglia nel 1904, è buon ciclista dilettante ma una brutta caduta lo fa passare al nuoto. Qui nel 1914 vince la “Popolare” di Genova e conquista il titolo nazionale nel Miglio. Numerosi i suoi successi, soprattutto in competizioni di fondo: Traversata Golfo di Camogli (1915-1916), Traversata di Roma (1918), la prestigiosa Traversata di Parigi (1919), Traversata Golfo del Tigullio (1920), Abbiategrasso-Milano (1920), un altro tricolore di fondo (1921), la Traversata del Golfo di Vado (1921) e la Coppa Brioschi (1922)

[9] Con lui, per la Pro Liguria, gareggiano Lungavia, Frassinetti e Bacigalupo