BAFICO Giovanni Battista
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Genova 1895 / Genova 1966
1920. Pallanuoto. 11° p.m.
Giovanni Battista[1] fu tra i primi in Italia a praticare la pallanuoto, della quale Genova è stata un po’ la “culla” dei primordi. Gioca nel Genoa, con cui vince tre Campionati. Nel 1913 il torneo nazionale di water-polo, come si diceva all’epoca, si svolge a Castel Gandolfo. Partecipano tre squadre: il Genoa vince 2-1 con la Lazio e pareggia 1-1 con la Partenope Napoli. Poiché le altre due compagini pareggiano il confronto diretto, il Genoa si assicura il Campionato, con Bafico buon protagonista. Nel 1914 si replica. Il Genoa vince ai primi di agosto il grande torneo di pallanuoto a valenza nazionale, una sorta di campionato non ufficiale[2] che si svolge a Sturla, dominando tutte e cinque le partite in programma. Poi la guerra interrompe tutto.
Di pallanuoto e campionato se ne riparla solo nel 1919. Il Genoa rivince il torneo, disputato a Como a metà agosto: con Bafico in acqua, impatta 1-1 la prima partita con la RN Milano che quindi vince 6-1 con l'SC Italia. Ma quest’ultima squadra si ritira e si rende dunque necessaria un’altra partita della RN con il Genoa, in pratica la finale, per assegnare il tricolore. I liguri hanno preso bene le misure ed il 17 agosto, al termine di un match molto spigoloso e con il lago agitato da un forte vento, vincono 4-0. Terzo titolo dunque per Bafico che intanto passa anche a compiti dirigenziali, svolgendo il ruolo di segretario federale. Nel 1920 in molti cercano la chance olimpica e la FIRN fa disputare un apposito torneo di selezione al termine del quale la Commissione Tecnica incaricata sceglierà gli uomini da portare ad Anversa. Le partite si svolgono 10 e 11 luglio e si disputano in una località inconsueta, addirittura sulle Alpi Marittime, a Millesimo, in Val Bormida, sulle alture di Savona. Qui difatti esiste una delle rare piscine olimpioniche italiane (dimensioni 50x20 m), realizzata dai munifici e visionari proprietari della SIPE che nei pressi ha un’importante fabbrica. La vasca è situata in un complesso sportivo all’avanguardia che rappresenta una specie di “cattedrale nel deserto” e vi confluiscono tutti i più forti nuotatori e pallanotisti italiani. Bafico è ancora nel Genoa che risulta la migliore squadra del lotto: supera l’Andrea Doria 5-0, lo Sturla 2-1 ed in finale la RN Milano 2-0. Il CT Ernesto Ghiorzi convoca per Anversa anche Bafico che, dopo il collegiale di rifinitura a Sturla, sale in Belgio nella duplice veste di segretario federale e giocatore anche se inizialmente è riserva. Al torneo olimpico prendono parte 12 nazioni e le partite si svolgono allo “Zwemstadion”, una sorta di “stadio del nuoto”, situato nella zona sud di Anversa, al confine con i sobborghi di Hoboken e Wilrijk, ricavato in un canale la cui acqua ha una temperatura non certo adeguata.
La Nazionale italiana di pallanuoto del 1920. In piedi da sx: Beretta, BAFICO, Cabella, Burlando, E. Boero. Seduti: Lungavia e M. Boero
E proprio l’acqua fredda sarà alla base di un clamoroso episodio nella prima partita dei nostri, contro la Spagna, che si gioca il 22 agosto alle 11 di mattina. La temperatura dell’acqua non supera i 12°C e molti giocatori sono restii a disputare il match, ma alla fine si gioca. I nostri attuano una tattica difensiva, con molti falli e riescono a contenere le sfuriate spagnole: i tempi regolamentari si chiudono sull’1-1. E qui accade il patatrac. Olivari e Burlando sono semi-assiderati dal freddo, non riescono a proseguire. Beretta è il più sollecito a voler riprendere il gioco, seguito dai fratelli Boero, e si piazza in porta. L’arbitro non sta tanto a guardare e ordina la ripresa della partita seppur i nostri siano in chiara inferiorità numerica. Si tuffa pure Lungavia, ma gli spagnoli segnano e la partita termina come da regolamento, per una sorta di golden gol. I nostri finiscono dunque nel girone di consolazione che assegna le medaglie di argento e bronzo ma al primo turno, il 25 agosto alle 11 di mattina, perdiamo 5-1 contro la Grecia e siamo estromessi definitivamente. Bafico, che non era in acqua contro la Spagna, è invece presente in questa sfortunata partita. Chiudiamo all’11° posto a pari merito con la Cecoslovacchia. Certo, non una bella figura. L’oro (per la terza volta consecutiva) va alla Gran Bretagna davanti a Belgio e Svezia. Dopo i Giochi di Bafico si perdono le tracce: disputa ancora qualche partita con il Genoa che però non ottiene più risultati significativi.
[1] Spesso è indicato come Giambattista o Gian Battista
[2] All’epoca il torneo non viene ufficialmente considerato come Campionato nazionale, ma oggi è inserito in tutti gli Albi d’Oro