Seleziona la tua lingua

Image
images/atleti/olympiabolario/bacigalupo_piccola.jpg

BACIGALUPO Renato

Rapallo 08.07.1908 / Rapallo 06.10.1979

1924. Nuoto. Eliminato Semifinale 4x200 m sl (con Frassinetti, Patrignani, Polli), Eliminato Primo Turno 1500 m sl

Figlio di un noto avvocato e fratello minore di Luigi[1] che lo segue amorevolmente, portandolo talora con sè alle gare fin da bambino, insegnadogli stile e trucchi del mestiere. Tesserato per la “Ruentes” di Rapallo, Renato coglie il suo primo successo il 3 agosto 1919, in una gara sui 150 m e riservata ai minori di 12 anni che si tiene in mare, a Sampierdarena, davanti ai “Bagni Colombo”. Il DNA sembra non mentire, la stoffa c’è nonostante il suo stile non sia proprio moderno: utilizza difatti ancora il cosiddetto “braccetto alla marinara”, con poco gioco di gambe, ben lontano dal crawl. Nel 1920 insiste: il 20 luglio è 4° sui 400 a S. Margherita Ligure, vinti dal grande Mario Massa che rappresenta un punto di riferimento per tutti i giovani nuotatori. Bacigalupo chiude quarto anche il 22 agosto a Zoagli un’altra gara sui 400, vinti stavolta da Agostino Massa, riservata ai minori di 16 anni e nella quale trova dunque ragazzi più grandi di lui. Sulla scia dei successi del fratello, primo pure nella prestigiosa “Traversata di Parigi”, Renato insiste. E’ ancora giovane, ma tra i migliori della sua categoria: il 17 luglio 1921 vince difatti l’eliminatoria di Rapallo della “Coppa Scarioni”, la grande manifestazione natatoria lanciata dalla “Gazzetta” proprio per la ricerca di nuovi talenti. Sette giorni dopo, seguito amorevolmente dal fratello a bordo di una barca, è buon quarto nella “Traversata del Tigullio” vinta dal forte Sachner, risultato strepitoso per un ragazzo di soli 13 anni. Il 31 luglio a Santa Margherita è battuto solo da Valle, ottimo anche come pallanotista, sui 1500. Bacigalupo sta crescendo giorno dopo giorno ed i tecnici sono entusiasti. In effetti rivaleggia ad armi pari coi più forti nuotatori italiani: il 7 agosto a Lido d’Albaro chiude secondo sui 1500 la prova valida per il Campionato Ligure, battuto solo dall’olimpionico Bisagno. Nel week-end seguente si cimenta nei tricolori di Passignano, sul Lago Trasimeno, ma chiude quinto i 1500 vinti dal triestino Tausani[2]. Ottiene un discreto terzo posto nella staffetta, vinta dai fiumani dell’Esperia sulla Sampierdarenese. Bacigalupo comunque deve maturare. Difatti ancora non vince: il 30 agosto è superato dallo sconosciuto De Barbieri sui 200 a Sori ed il 4 settembre, per quanto pronosticato, giunge secondo anche nella finale della “Coppa Scarioni” a Stresa, stavolta battuto dal pesarese Patrignani, altro enfant prodige. Bacigalupo chiude l’annata il 18 settembre a Genova, col terzo posto nel tricolore del Miglio, alle spalle di Sachner e Tausani. L’inizio della stagione 1922 non gli è certo favorevole: il 2 luglio a Rapallo si ritira nei 1500 vinti da Bisagno, dopo essere rimasto attardato, e 14 giorni dopo è battuto dal ligure Panero[3] nella “Coppa Cappellini” a Sestri Levante, in condizioni di mare molto mosso. Quindi chiude al quinto posto la “Coppa Bissolati” a Roma, sul Tevere, vinta da Sachner. Coglie il primo successo significativo il 6 agosto sui 1500 a Rapallo dove si aggiudica anche la staffetta, avendo tra i compagni il grande fratello Luigi. Il 15 agosto termina al terzo posto i 1500 a Camogli, alle spalle di Valle e Bagnasco: deve ancora crescere. Sembra però sulla buona strada. Bacigalupo diserta i tricolori di Abbazia, per andare a Viareggio e vincere il 10 settembre la “Coppa Del Beccaro”, disputata nel Canale Burlamacca di fronte a migliaia di spettatori assiepati sulle rive, prendendosi la rivincita su Panero, stavolta nettamente battuto sui 1800m del percorso. Sette giorni dopo, a Firenze, Bacigalupo vince il miglio e si cimenta pure sui 100, distanza non sua, dove è comunque battuto solo dallo specialista Frassinetti. Nel 1923 gareggia poco. Il 5 agosto chiude ottimo secondo la “Coppa Cantù”, nel Naviglio a Milano, superato solo dal forte Sachner, ma giungendo davanti al quotato Costa: inizia a fare un pensierino ai Giochi di Parigi anche se stranamente, come peraltro altri nuotatori di rango, diserta i tricolori di Roma. Il 26 agosto vince i 1500 a Bordighera ed il 2 settembre coglie un altro alloro di spicco: fa sua la “Traversata del Lario” sul Lago di Como, costringendo alla resa perfino il fuoriclasse Massa, ormai però a fine carriera. Sette giorni dopo, a La Spezia è primo sui mille, superando Tausani ed il sempre forte Bisagno. Bacigalupo è in forma e il 16 settembre si aggiudica anche la “Coppa Città di Rapallo”, davanti a Sachner. Il 20 settembre si consacra definitivamente, ottenendo il tricolore nel Miglio davanti di nuovo a Sachner. Ha solo 15 anni, ma è lecito per lui ipotizzare la partecipazione ai Giochi di Parigi. Intanto continua a vincere: il 23 settembre è primo nella “Coppa Sporting” a Viareggio, sua ultima gara della stagione. Non pare dunque un caso che, ad inizio 1924, il nome di Bacigalupo sia inserito nella lista dei “probabili olimpici” dal nuovo CT, l’ex atleta Davide Baiardo. Dunque Bacigalupo è tra gli uomini che già il 30 marzo si ritrovano a Milano, nella vasca riscaldata delle Terme di Foro Bonaparte, per un primo ritiro collegiale. Le “riunioni” si protraggono ogni domenica fino ai primi di giugno: Bacigalupo le mette a frutto, migliorando il suo stile grazie ai consigli di Baiardo, evolvendosi verso un crawl “spurio”, non ancora perfetto ma comunque efficiente. Difatti Bacigalupo dà spettacolo nella prima gara in mare, il 18 maggio a Nervi dove vince alla grande i 400. Si ripete l’8 giugno, aggiudicandosi la prestigiosa “Coppa Cantù” nel Naviglio Grande a Milano.

bacigalupo1La sua crescita pare impetuosa, il suo stile migliorato. Rimane a Milano dove, sette giorni dopo, è prevista l’ultima prova di selezione olimpica, tenutasi nella piscina di Via Argellati. Bacigalupo ottiene solo il quinto tempo sui 200, ma è il migliore sui 1500, distanza per lui ottimale e nella quale nessuno può togliergli i Giochi. Le gare olimpiche natatorie si tengono nella Piscine des Tourelles, in Rue de Tourelles, nella parte orientale di Parigi, nei pressi della Porte des Lilas, praticamente dove oggi sorge lo “Stadio Nautico Georges Vallerey”. Bacigalupo esordisce il 13 luglio nei 1500 cui partecipano 22 nuotatori di 12 nazioni. Non va molto bene: nella sua batteria giunge terzo su tre e viene subito eliminato visto che passano i primi due. Il suo tempo, 23’04”4, non lascia spazio a recriminazioni: vince difatti lo strepitoso svedese Borg col nuovo record mondiale, 21’11”4, davanti al giapponese Takaishi che chiude in 22’43”2, dunque con oltre venti secondi di vantaggio su Bacigalupo. L’oro va all’australiano Charlton, col nuovo record mondiale di 20’06”6, davanti allo stesso Borg ed all’altro australiano Beaurepaire. Cinque giorni dopo, il 18, Bacigalupo torna in acqua per la staffetta 4x200 e le cose vanno un po’ meglio. Partecipano 13 nazioni e gareggiano con lui Frassinetti, Polli e Patrignani. In mattinata i nostri vanno molto bene, chiudendo secondi dietro agli USA che stravincono in 10’41”6 mentre il tempo degli azzurri è 11’05”2. Riescono a precedere nettamente Jugoslavia e Spagna, per una prestazione più che buona. Nel pomeriggio tocca alla semifinale. I nostri si migliorano, sia pur leggermente, ottenendo 11’04”, ma gli altri stavolta sono nettamente più forti: USA ancora primi, col nuovo record mondiale di 9’59”4 (per la prima volta si scende sotto i 10’). La Svezia è seconda, in 10’08”2 e qualificata mentre terzo giunge il Giappone in 10’12”4. Gli azzurri hanno lottato al limite delle loro possibilità, ma non è bastato. L’oro va agli inarrivabili statunitensi, che in finale schierano il mito Weissmuller[4], davanti all’Australia ed alla Svezia. Bacigalupo esce dalle prove olimpiche con molta esperienza in più e conscio di aver fatto il proprio dovere, senza niente da rammaricarsi. Rientrato in Italia, mette subito a frutto l’esperienza olimpica: il 3 agosto vince alla grande la “Traversata di Roma”, confermandosi tra i nostri migliori nuotatori. Sette giorni dopo, è primo agevolmente a Sturla su 400 e 1500. Esplode definitivamente ai tricolori di metà agosto a Pesaro, disputati nel porto canale, in un’area appositamente recintata: il giorno 16 Bacigalupo stravince i 1500, con 20”su Parenzan, ma il capolavoro lo compie il giorno seguente. Dapprima vince i 400, con 5” di margine su Quarantotto e poi nella staffetta 4x200 effettua un prodigioso recupero sul triestino Parenzan e consegna il successo ai rapallesi della “Ruentes”, tra i quali figura anche il fratello maggiore Luigi che coglie così il suo ultimo grande successo[5]. Qualcuno vede in Renato, tre tricolori al suo attivo, l’erede del magnifico Massa: fatti i dovuti distinguo, è sulla buona strada anche se tecnicamente, col suo trudgeon evoluto in crawl, continua ad essere imperfetto e poco ergonomico. I tecnici, in particolare, puntualizzano su due difetti: la testa si muove troppo e, al contrario, le gambe non battono abbastanza. Vi sono dunque teoricamente grandi margini di miglioramento. Bacigalupo lo dimostra presto: il 24 agosto vince a Venezia la tradizionale “Traversata di Lord Byron” e sette giorni dopo addirittura trionfa nella “Traversata di Parigi”, 8 km lungo la Senna, battendo nettamente sotto la pioggia il campione in carica Rebeyrol, vincitore delle due precedenti edizioni. Bacigalupo è in splendida forma: il 14 settembre a Bari, in condizioni di mare mosso che inizialmente gli creano qualche problema, vince il “Campionato del Basso Adriatico”, su 2 km, con un metro di vantaggio sul barese Di Bello. Lo sconfitto però protesta, un po’ proditoriamente, e Bacigalupo gli concede subito la rivincita: il giorno seguente, stavolta col mare calmo, non c’è gara. Il ligure parte subito forte ed il pugliese si arrende presto, ritirandosi. Bacigalupo viene a lungo applaudito, alla fine anche dallo sconfitto, e giudicato il miglior nuotatore italiano. Il 28 settembre chiude la sua grande annata a Viareggio dove sul Canale Burlamacca si aggiudica nettamente la “traversata” davanti a due vecchi marpioni come Bagnasco e Bisagno. Nel 1925 passa alla “RN Milano” ed inizia alla grande: il 21 aprile vince la “Coppa Natale di Roma” sul Tevere. Il 7 giugno a Milano, nella piscina di Via Argellati, si aggiudica la prova su 350m. Il 21 luglio primeggia sul Tevere nella “Coppa Bissolati” e cinque giorni dopo si aggiudica la “Coppa Città di Levico”, 750m nelle acque del lago situato nei pressi della cittadina. Il 2 agosto vince alla grande la “Traversata del golfo di Marsiglia”. Sette giorni dopo, primeggia nella “Traversata del Lario”. Nel week-end successivo domina i tricolori di Pusiano: primo su 400 e 1500, davanti rispettivamente a Patrignani e Perentin che gli danno entrambi molto filo da torcere e sono sopravanzati solo nelle ultime bracciate. Il 23 agosto Bacigalupo si aggiudica la “Traversata del Golfo di La Spezia”: indubbiamente è il più forte nuotatore italiano del momento. Dà spettacolo anche sette giorni dopo nelle acque del porticciolo di Sampierdarena: se sui 100, distanza poco confacente alle sue caratteristiche, giunge comunque secondo, battuto da Polli ed a pari merito con Frassinetti, stravince 400 e 1500. E’ in piena forma: il 6 settembre vince la “Traversata di Nizza”. Nel weekend successivo è a Pesaro, per un importante meeting natatorio che si svolge nel porto-canale: il 12 settembre è battuto sui 400 dal cecoslovacco Antos, ma il giorno seguente domina i 1500. Partecipa anche alla 4x200 dove i nostri sono superati dalla Cecoslovacchia[6], “vendicandosi” poi nella “mista” (senza il “delfino”) dove Bacigalupo è l’ultimo frazionista, in stile libero[7]. Il 20 settembre Bacigalupo rivince la “Traversata di Viareggio”.

bacigalupoAll’inizio del 1926 è “libero”, non trovando una società di suo gradimento con la quale tesserarsi. Non si decide ed il 21 aprile è costretto a partecipare alla “Coppa Natale di Roma” come “fuori gara”: la FIRN difatti non consente ai non tesserati di essere classificati nelle sue gare. In ogni caso Bacigalupo parte e...vince anche se non ottiene nessun riconoscimento ed il successo passa al secondo arrivato, il romano Candela. Ai primi di maggio trova finalmente una squadra e si tessera per il “GS Nafta” che sta diventando una polisportiva di primo piano a Genova e dintorni. Impegnato con gli esami liceali, si allena saltuariamente, ma rimane un fenomeno: il 29 giugno vince a Milano la tradizionale “Coppa Cantù”, disputata nel Naviglio Grande. Il 18 luglio è strepitoso nella “Traversata di Parigi”, 6 km lungo la Senna: parte subito in testa e trionfa nettamente su 60 avversari. Nelle distanze medio-basse però ha ancora qualche problema: il 25 luglio, nel porticciolo di Sampierdarena, è battuto sia nei 400, dove arriva terzo preceduto da Conelli e Bagnasco, che nei 1500 dove, a sorpresa, lo supera Valle. Il riscatto arriva sette giorni dopo, il 1 agosto, quando a Finalmarina[8] vince i 1500 ma sui 100, distanza per lui troppo breve, è superato dallo stagionato Bagnasco. L’8 agosto Bacigalupo riconferma la sua supremazia a livello nazionale nei tricolori di Sampierdarena: domina 400 e 1500. Non va altrettanto bene nella prima storica edizioni degli Europei, tenutasi a Budapest: il 18 agosto chiude solo al quinto posto la batteria dei 1500 vinta dal magiaro Berges e viene subito eliminato. Lo stesso Berges il giorno seguente si impone anche nella batteria dei 400, con Bacigalupo quarto e di nuovo escluso al primo turno. Un minimo di riscatto arriva il 22 agosto con la 4x200: i nostri chiudono al 5° posto anche se staccati di ben 52” dalla Germania, oro[9]. Sette giorni dopo, Bacigalupo domina ad Imperia, aggiudicandosi 100, 400 e 800: peccato che a livello internazionale non sia riuscito a distinguersi. Il 5 settembre a Chiavari si impone nei 1500 e sette giorni dopo trionfa nella “Traversata del Verbano” ad Arona. Il 15 settembre è a Camogli: vince 400 e 1500 oltre a chiudere secondo sui 100, superato dallo specialista De Franchi. Bacigalupo è in grande forma: lo dimostra il 19 settembre nella prestigiosa “Traversata di Nizza”, in mare, staccando tutti. Neanche il tempo di arrivare che già riparte per la Versilia dove il giorno seguente si aggiudica la “Traversata di Viareggio” che si svolge su 1500m nel Canale Burlamacca nereggiante di folla. Nel 1927 aspetta ad esordire, ma quando lo fa è di nuovo grande: il 9 e 10 luglio a Nizza si aggiudica 200 e 400 davanti all’arrembante Costoli. Considerato ancora il numero uno italiano, subisce un’inaspettata sconfitta il 17 luglio nella “Coppa Cantù” a Milano, sul Naviglio Grande: Perentin lo lascia a 2”, relegandolo alla piazza d’onore. Il 7 agosto Bacigalupo vince i 400 a S. Margherita. Perentin diventa ufficialmente la sua “bestia nera” ai tricolori di Bologna, disputati il 14 e 15 agosto nella nuovissima piscina del “Littoriale”, inaugurata per l’occasione: Bacigalupo difatti viene battuto dall’istriano sia sui 400 che sui 1500. Ai primi di settembre partecipa agli Europei di Bologna: ottiene il 4° posto nella 4x200[10] ed una buona quinta piazza sui 400 preda del fuoriclasse svedese Borg che vince pure i 1500 dove Bacigalupo chiude settimo. L’11 settembre Bacigalupo a Pisa si aggiudica 100, 400 e 1500 (la “Traversata”). Sette giorni dopo, primeggia nella “Traversata di Nizza” davanti all’emergente Costoli. Il 2 ottobre a Firenze, nell’Arno, vince 50sl e “americana” assieme al fratello Luigi. Il 1928 è annata olimpica e Bacigalupo esordisce presto. Già il 19 febbraio è in mare, a Rapallo, per la Coppa dedicata al fratello maggiore scomparso in guerra[11]: sui 250 metri del percorso è il migliore ed inevitabilmente il suo nome figura tra i “probabili olimpici”. Il 22 aprile è battuto da Gambi nella “Coppa Natale di Roma” sul Tevere, ma sul risultato pesa, e non poco, l’incertezza dello starter, con Bacigalupo troppo attendista in partenza. Tuttavia Bacigalupo è in calando di forma e la verifica arriva nella preolimpica di Napoli il 17 giugno, disputata al Molosiglio: chiude difatti 3° sui 400, battuto da Perentin e Gambi, e 4° sui 200 vinti da Polli. Amsterdam si allontana. Inoltre non fa niente per cercare la convocazione, sentendosi fuori forma. Si ripresenta però alla grande dopo i Giochi, dove peraltro gli azzurri deludono, ai primi di settembre nei tricolori di Roma: vince i 400 col nuovo record italiano (5’27”4/5) davanti a Perentin che però lo supera sui 1500. Prestazioni comunque ottime e che dimostrano come, con maggior impegno e determinazione, avesse potuto certamente partecipare ai Giochi. Sulla scia dei tricolori il 9 settembre a Pisa si impone di nuovo sui 400. 14 giorni dopo, viene battuto da Gambi nella “Traversata di Nizza”. Bacigalupo si rivede solo il 4 agosto 1929 quando si aggiudica i 400 a Rapallo, nella riunione organizzata dal fratello. Il 18 luglio termina secondo sui 400 ai tricolori di Roma, disputati nella piscina dello stadio PNF: a batterlo è Costoli e per Bacigalupo suona un campanello d’allarme. A 21 anni sembra già aver dato il meglio di sè o comunque ha perso lo smalto delle stagioni precedenti. Ritrova comunque il successo ad Imperia, il 25 agosto nel “Trofeo Garassino-Gavi” sui 400, distanza nella quale primeggia anche a Pisa l’8 settembre. Qui però, lo stesso giorno, è battuto da Gambi nella “Traversata” della città. Identico risultato anche il 13 ottobre a Rapallo sui 1500 mentre Bacigalupo si aggiudica i 400 su un rango di avversari però non di primo livello. Si rivede il 27 aprile 1930 nella stessa Rapallo dove chiude al terzo posto la “Coppa Bacigalupo”, disputata su 200m, alle spalle di Costoli e Gambi. Ai primi di giugno maramaldeggia nei tricolori universitari, disputati nella piscina del “Littoriale”: vince il titolo in 100, 400 e 1500. Ovviamente è il miglior viatico per i Mondiali universitari di Darmstadt, in Germania, dove si distingue, guadagnando 3 argenti: 400 e 1500, sempre battuto da Gambi, più la 4x200 vinta dai tedeschi[12]. Il 16 e 17 agosto Bacigalupo partecipa ai tricolori, disputati nella piscina del “Littoriale” a Bologna: chiude terzo i 100, alle spalle di Costoli e Polli, e 4° i 400 vinti ancora da Costoli. Il 7 settembre è a Budapest dove fa parte della squadra azzurra che viene sconfitta dai padroni di casa nella 4x200[13]: i nostri però, con 9’39”4 ottengono il primato italiano. Bacigalupo gareggia sempre più raramente: tesserato per la “Sampierdarenese”, nel 1931 prende parte alle varie gare della “Coppa Federale” ma senza risultati importanti. Il 23 agosto vince i 100 e la 3x200 a Sestri Levante, ma su una concorrenza alquanto scarsa. Ai tricolori di Bologna, chiuso sulle lunghe distanze da due assi come Costoli e Perentin, ripiega sui 100 dove il 6 settembre chiude terzo, superato da Polli e Banchelli. E’ costretto a cercare gloria in competizioni minori: il 13 settembre sul Lago di Albano vince 100 e mille. Chiude l’annata l’11 ottobre, aggiudicandosi a Rapallo i 200 davanti al quotato bolognese Baldo. Nel 1932 dà una svolta alla sua carriera e si trasferisce a Roma, nella “SS Lazio” per la quale gioca pure a pallanuoto. Intanto inizia l’annata dove ha finito il 1931 ovvero nella sua Rapallo e nella coppa dedicata al fratello: sui 200 metri in mare però finisce solo quinto. Vince Perentin su Costoli, non a caso i due nuotatori italiani che poi andranno ai Giochi dove Bacigalupo pare avere poche chances di qualificarsi. D’altra parte i risultati parlano chiaro: il 29 maggio sui 200, nella piscina dello Stadio Nazionale di Roma, chiude solo sesto (primeggia il magiaro Barany su Costoli). Con la “Lazio” tuttavia coglie diversi allori nelle gare della “Coppa Federale”, ma i suoi tempi sono lontani dall’eccellenza e non viene preso in considerazione per Los Angeles dove oltre tutto, causa le troppe spese di spedizione, la nostra comitiva sarà abbastanza stringata. Bacigalupo comunque nella capitale, sul Tevere, ritrova forma e vittorie di prestigio come la “Coppa Bissolati” e la “Traversata di Roma”. Tra le due vittorie, una sconfitta cocente, nella sua Rapallo, nel “Giro del Tigullio” di 1200m, superato da Gamba. Nel 1933 insiste e persiste con la Lazio, vincendo spesso nelle gare di “Coppa Federale”, soprattutto sui 1500 e talora anche nella staffetta, ma i biancocelesti chiudono secondi nella classifica finale, superati dalla “Bologna Sportiva”. Il 15 agosto a Roma finisce secondo nel tricolore della 4x200[14] vinto dalla “Canottieri Milano”. Un mese dopo, il 17 settembre, altra piazza d’onore nel “Miglio Marino” a Sturla, battuto da Gamba. Il 1 ottobre altro secondo posto nella “Traversata di Viareggio”, superato da Signori. Nel 1934 rimane alla Lazio con cui il 20 maggio a Roma supera 43-28 i praghesi del Plavecky: Bacigalupo vince 400 e staffetta. Il 17 giugno a Bologna si impone sui 400 in una gara di “Coppa Federale”. Il 20 luglio a L’Aquila, nella finale della stessa manifestazione, Bacigalupo chiude secondo i 400, superato da Signori, ma la Lazio comunque si aggiudica la Coppa. Il 19 agosto Bacigalupo trionfa nella “Traversata del Golfo di La Spezia”, da Lerici alla sede della RN spezzina. Sette giorni dopo, chiude al terzo posto la “Traversata di Viareggio”, superato dai riminesi Gennari e Giordani, ma vince comunque 100 e 200. Il 2 settembre Bacigalupo si aggiudica la Monticelli-Cremona che rimane una “classica” di fondo. Il 30 settembre chiude al terzo posto il “Miglio Marino” a Sturla, superato da Signori e Gamba. Nel 1935 rimane alla Lazio, ma ottiene solo qualche piazzamento sul Tevere: il 23 luglio è quinto nella “Coppa Bissolati”, il 25 agosto finisce terzo nella “Traversata di Roma”, prove vinte rispettivamente da Schipizza e Paggi. Il 1 settembre è a Parigi per il “Campionato Francese di fondo” su 8km: chiude nono, vince Taris. Il 28 settembre termina quarto la “Traversata di Viareggio” vinta da Perentin. Nel 1936 Bacigalupo rimane ancora a Roma, nella Lazio, ma non pensa minimamente ai Giochi dove peraltro non sarà inviato nessun nostro nuotatore visto il basso livello dei tempi ottenuti in piscina dai nostri. Bacigalupo non gareggia molto e soprattutto arriva sempre lontano dai primi: il 21 luglio chiude quarto la “Coppa Bissolati” nel Tevere vinta dal capitolino Schipizza. Il 6 settembre finisce quinto la Monticelli-Cremona appannaggio dello specialista Gamba. 14 giorni dopo, finisce terzo il tradizionale “Miglio Marino” a Sturla, alle spalle di Gamba e Baldini. E’ il suo ultimo risultato significativo dell’annata. Laureato in Giurisprudenza, da tempo Bacigalupo lavora nello studio del padre, ma non abbandona certamente l’attività natatoria: sulla scia di Gambi, che è diventato un mito oltreoceano, si reca in America dove ottiene buoni risultati nel 1937 e 1938. Poi il servizio militare, espletato nei Granatieri come tenente, lo obbliga allo stop forzato e la guerra fa il resto, togliendolo per sempre dalla scena sportiva. Bacigalupo, assieme al fratello Luigi, ha comunque caratterizzato due decadi natatorie, e non solo in Italia.


[1] Luigi Bacigalupo, nato a Rapallo il 19.12.1894, eccellente fondista. Al suo attivo numerose vittorie nelle prove più importanti di lunga distanza: Abbiategrasso-Milano (1912), Villafranca-Nizza (1913 e 1920), Traversata di Roma (1918), Traversata di Parigi (1920-1921-1925), Traversata del Golfo di La Spezia (1919), Traversata del Tigullio (1919) e Monticelli-Cremona (1922). Già tricolore juniores nel 1913 su “stadio”, miglio e staffetta, diventa Campione Italiano dei 100 m sl (1914), dei 1500 m sl (1919) e della staffetta (in 5 occasioni). Vince anche il titolo nazionale tra i militari sui 1500 m nel 1919. Gravemente ferito alle gambe durante la Prima Guerra Mondiale, nella zona del Mrzli, ha saputo tornare a primeggiare, rappresentando un grande esempio di tenacia e resilienza. Anche Lina, sorella di Luigi e Renato, sarà un’ottima nuotatrice, vincendo diverse gare in mare

[2] Giovanni Tausani, classe 1905. Nel 1920, a 15 anni, vince la finale della “Coppa Scarioni”. Nel 1921 guadagna i tricolori sui 1500. Nel 1922 si aggiudica la Traversata di Roma, il GP Anio a Roma e la Traversata di Parigi riservata ai militari. Sembra un fenomeno, ma a livello individuale si ferma lì. Nella 4x200 ottiene altri due titoli italiani: nel 1923 col Centro Educazione Fisica di La Spezia e nel 1925 con l’US Triestina, l’ultimo suo successo importante

[3] Calisto Panero, di Sestri Levante. Inizia la carriera con la “Pro Chiavari” per la quale vince la “popolare” organizzata dalla “Gazzetta” nel 1919. Tesserato poi per la RN Milano, tra i suoi successi “Traversata di Lord Byron” a Venezia nel 1922

[4] Janos Weissmuller, detto Johnny, nato a Freidorf (oggi Timisoara, Romania), il 02.06.1904. Presto emigrato negli USA al seguito dei genitori. Stabilitosi a Chicago, nuota fin da adolescente con ottimi risultati. Il 9 luglio 1922, a 18 anni appena compiuti, è il primo uomo a scendere sotto il minuto nei 100m sl. Ai Giochi di Parigi vince l’oro nei 100, 400 e 4x200 sl oltre al bronzo nella pallanuoto. Ad Amsterdam nel 1928 bisserà su 100 e 4x100 sl. Negli anni Trenta diverrà famosissimo nel ruolo di Tarzan al cinema e reciterà ad Hollywood per una ventina di anni

[5] Gli altri due componenti sono Andreae ed Ottonello

[6] Con lui gareggiano Frassinetti, Patrignani e Polli

[7] Assieme a lui gareggiano Andreancich nella rana e Polli nel dorso

[8] Oggi frazione del Comune di Finale Ligure

[9] Con lui gareggiano Polli, Patrignani e Parenzan

[10] Con lui gareggiano De Barbieri, Conelli e Polli

[11] Enzo Giovanni Bacigalupo, nato a Genova il 22.12.1892. Sottotenente del 4° Bersaglieri, muore durante la Prima Guerra Mondiale, il 25.04.1916, per le ferite riportate combattendo sul Carso

[12] Con lui gareggiano Blasich, Aliberti e Pepe

[13] Con lui gareggiano Costoli, Perentin e Baldo

[14] Con lui gareggiano Candela, Blasich e Giunta