ALESSANDRI Gaspare
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Roma 17.03.1908 / Mentana (RM) 13.06.1997
1932. Pugilato. 4° pesi piuma
Nasce in pieno centro capitolino, in una via sotto il Palatino. Inizia a boxare seguendo l’esempio dei fratelli maggiori. Di fisico minuto, è un energico e combattivo peso “piuma”. Il suo primo risultato rilevante è il pareggio ottenuto contro De Martini nel match Lombardia-Lazio, organizzato il 10 novembre 1929 al Teatro Lirico di Milano. I lombardi vincono 11-5. L’anno seguente Alessandri si distingue ai tricolori di Roma, disputati ai primi di aprile: batte ai punti il campano Manna ed il laziale Lami, ma perde in semifinale con il milanese Desio. Nel 1931 arriva il salto di qualità. L’8 febbraio vince a Roma contro Buratti. Il 30 agosto nella stessa capitale viene battuto ai punti dal tedesco Schleinkofer nell’incontro Lazio-Baviera vinto comunque 9-7 dai padroni di casa. Arriva anche l’esordio in azzurro il 27 settembre ad Ancona, per Italia-Svizzera: Alessandri supera ai punti Zurfluk ed i nostri dominano 8-0. Poi va in Danimarca: ai primi di ottobre batte ai punti Mortensen e Christensen. La tournée continua: il 7 ottobre a Odense altra sconfitta per Christensen che, indomito, ci riprova pure il 9 ottobre a Copenaghen, perdendo nuovamente. Infine a Roskilde è la volta di Rasmussen ad essere battuto: esito trionfale per Alessandri, cinque match e cinque successi. Torna in Nazionale per una tournée in Germania. Il 18 novembre ad Amburgo batte ai punti Hens, con gli azzurri che sconfiggono la rappresentativa locale 14-2. Due giorni dopo, a Bochum, supera Jestadt ed i nostri dominano la Westfalia 13-3. Infine il 22 novembre ad Hannover altra vittoria ai punti con Basselman e Germania schiantata 11-5.
Con queste brillanti performance Alessandri è candidato numero uno ai Giochi. Intanto riveste la maglia azzurra anche il 2 gennaio 1932 a Basilea dove batte ai punti Wolf ed i nostri si impongono 10-6. Alessandri è tra i più attesi nella prima preolimpica, disputata a Milano nel salone del “Fagiano Dorato” in Via Spallanzani dal 7 marzo, ed in effetti brilla, superando in rapida successione De Martini, Olivier e Bilotti. Ma in finale cede allo scorbutico ligure Grisoni che riesce ad imbrigliarlo e a non farlo esprimere al massimo, imponendosi di misura. Ritrova comunque la Nazionale ai primi di maggio, a Budapest, in Ungheria-Italia, dove però perde ai punti da Szabò, in un match equilibrato ed in cui i giudici si sono lasciati condizionare dal clima casalingo: i nostri escono sconfitti 10-6 nel computo generale. Alessandri comunque è una sicurezza e difatti figura tra la quarantina di pugili convocati per il ritiro preolimpico di Formia che inizia il 23 maggio, ben organizzato dal podestà Tonetti e supervisionato dal segretario FPI Mazzia che, con Volpi e Teodori, fa parte della Commissione Tecnica la quale alla fine, sentito il parere del CT Garzena, sceglierà gli azzurri per i Giochi. Alessandri è in forma ed il 5 giugno batte ai punti il ligure Ulivieri. Si ripete contro Bilotti il 18 giugno: la maglia azzurra è sua. Poi è tempo di pensare al viaggio in America. Terminato finalmente il collegiale, il 1° luglio gli azzurri vengono trasferiti su un treno speciale che li porta a Forlì dove vengono ufficialmente e pomposamente ricevuti dal Duce che li “carica”, augurando loro le migliori fortune nell’agone olimpico. Quindi un altro treno li riporta a Napoli dove nel pomeriggio del 2 luglio sono imbarcati sul transatlantico “Conte Biancamano”. Qui si allenano come possono, sul ponte della nave, cercando di tenersi in forma e mantenere attiva la muscolatura, soprattutto con piccole corse, punching-ball ed esercizi a corpo libero. Viene pure allestito un ring a poppa dove i pugili hanno modo di allenarsi a dovere. L’11 luglio arrivano a New York dove rimangono due giorni tra festeggiamenti vari, accolti calorosamente dalla folta ed entusiasta comunità italo-americana. Il 13 ripartono in treno ed attraversano tutto il continente: Washington, St. Louis, Salt Lake City le tappe che finalmente portano il 17 luglio a Los Angeles. Qui iniziano gli allenamenti di rifinitura, con Alessandri apparentemente in forma.
Le gare olimpiche di pugilato si svolgono nel “Grand Olympic Auditorium” di Los Angeles. Alessandri partecipa nei “piuma” cui prendono parte 10 pugili ed il cui peso-limite è di 57,1 kg. Esentato dal primo turno, l’11 agosto nei quarti di finale batte ai punti il francese Walter. Il giorno seguente in semifinale, ancora ai punti, perde dal tedesco Schleinkofer. Relegato dunque nella “finalina” 3°-4° posto, viene battuto ai punti dallo svedese Carlsson e deve accontentarsi della “medaglia di legno”. L’oro va all’argentino Robledo, argento allo stesso Schleinkofer. Peccato per Alessandri, il sogno sfuma ma rimane una prestazione più che sufficiente. Nel viaggio di ritorno i nostri disputano alcuni match contro rappresentative locali. Alessandri perde a Kansas City ed a Chicago (con May), ma vince a Pittsburgh con Katish. Si ripete quindi a Richmond con Gorman ed a Providence con Miller, steso alla prima ripresa. Sono questi gli ultimi combattimenti di buon livello cui partecipa. Alessandri non passa difatti mai professionista e presto abbandona il ring.
Alessandri in divisa ufficiale durante il viaggio sul transatlantico Biancamano
Luglio 1932. I pugili azzurri si allenano alla meglio sul ponte del transatlantico che li conduce in America per i Giochi: Alessandri è indicato dal tondo