ALCIATI Emilio
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Asti 03.12.1902 / Asti 27.09.1984
1924. Atletica Leggera. Ritirato Maratona
Podista sin da adolescente, Emilio Alciati (detto Ernesto) gareggia per il “Ricreatorio Alfieri”. Sconosciuto, sorprende tutti il 7 maggio 1921 quando vince la “maratonina” di Asti, ottenendo pure il titolo di campione piemontese. Si conferma presto: il 10 luglio è secondo nella “Coppa Città di Alba” dietro il quotato Bausola ed il 26 settembre vince il “Giro di Asti”. Non sembra dunque una meteora ed a livello locale è già noto quando affronta il 9 ottobre l’importante Maratona di Torino: chiude splendido secondo, non lontano dal vincitore Malvicini. Al ritorno ad Asti è accolto da grandi festeggiamenti e diventa l’idolo cittadino. Il 23 ottobre è buon terzo nel “Giro di Milano” nella categoria “operai” (vince il noto Lussana). Dopo un’annata in grande stile, ci si aspettano altri exploit. Non è così: nel 1922 l’unico risultato rilevante di Alciati è il 5° posto nel “Giro di Roma” del 30 aprile, vinto da Malvicini su Blasi. Possiede indubbiamente buone qualità per le grandi distanze, ma probabilmente non riesce a sfruttarle pienamente. Capisce che deve allenarsi meglio e di più: affronta il 1923 con più convinzione, cambiando pure casacca ed entrando nell’“AS Liberi Astigiani”.
E’ la svolta. Dopo il nono posto nel cross di Stupinigi, vinto il 25 marzo dal grande Speroni, torna alle corse su strada: il 6 maggio Alciati è ottimo secondo nella Milano-Lissone di 20,5 km, battuto solo dal forte Blasi che lo supera anche a fine luglio nella “maratonina” (25 km) di Roma, valida anche come “preolimpionica” (come si dice in quel tempo). Si conferma dunque adatto alle lunghe distanze ed inizia a fare un pensierino ai Giochi. Il pensiero diventa idea concreta il 12 agosto quando, sul percorso Alessandria-Bozzolo-Alessandria, vince la maratona di 42,750 km, col tempo di 3h03’12”. Un mese dopo, il 16 settembre, è a Milano, sul campo di Viale Lombardia, per un’altra riunione definita “pre-olimpionica”. E’ presto per parlare di convocazioni, ma è giusto verificare le forze in campo: Alciati è ottimo secondo, di nuovo alle spalle di Blasi, sui 30 km in pista ed inizia ad essere guardato con attenzione dai tecnici. Il 30 settembre Alciati è quinto nella maratona di Torino vinta (ancora) da Blasi. Alciati affronta il 1924 con l’obiettivo di centrare la qualificazione olimpica che pare alla sua portata. Intanto inizia, per tenersi in forma, con i cross che però non sono la sua specialità: difatti il 2 marzo chiude solo 20° i tricolori di Stupinigi, vinti da Davoli. Si misura quindi con i più forti, ma non sono tutte rose e fiori. Il 30 marzo è secondo nella Torino-Stupinigi-Torino, 11 km, battuto da Bausola. Il 12 e 13 aprile gareggia nella preolimpionica di Genova, ma chiude solo quarto i 10mila vinti dal grande Speroni. Gli manca ancora qualcosa. Ci riprova 14 giorni dopo, nella prima prova di selezione appositamente per i maratoneti, la Milano-Lissone di 20 km: buon terzo, alle spalle di due marpioni come Bertini e Blasi.
Tra i giovani, Alciati è senza dubbio il migliore e più promettente tra i maratoneti, ma deve confermarsi. Non vi riesce nella seconda pre-olimpionica, a Busto sui 25 km il 10 maggio: parte bene, lotta con i migliori, ma poi perde contatto e si ritira. Compie l’exploit della sua vita il 15 giugno proprio nella prova decisiva di selezione, disputata a Milano su 37 km con partenza ed arrivo all’Arena dopo una puntata fino al rondò di Monza. Guardingo nelle prime fasi, Alciati rientra sul fuggitivo Biscuola assieme a Bertini che poi riesce a staccare ai meno 2. Non senza sorpresa di molti, Alciati vince e convince: la Commissione Tecnica, presieduta da Colbachini, lo inserisce nella lista dei sei maratoneti per Parigi. Il sogno è coronato. La maratona olimpica si svolge il 13 luglio, con partenza ed arrivo allo stadio di Colombes, centro nevralgico di quei Giochi. il percorso si snoda fino a St. Ouen, a nord di Parigi, per poi tornare indietro. I nostri si presentano in maglia bianca, per cercare di sopportare meglio il gran caldo. Gareggiano 58 atleti di 20 nazioni. La partenza, avvenuta alle 17.23, è ritardata di due ore, proprio per l’afa incombente. Nelle prime fasi brilla il greco Kranis, poi a metà percorso al comando passa il francese Verger, ma tutti i migliori, compresi i nostri Blasi e Bertini, si mantengono vicini. Alciati invece e già attardato e poco dopo abbandona senza aver mai dato l’impressione di poter lottare per un piazzamento significativo. Grande gara invece dell’azzurro Bertini che chiude secondo dietro al finnico Stenroos e davanti allo statunitense DeMar. Per Alciati una brutta parentesi olimpica, presto stemperata con buoni piazzamenti. Rientra alle gare solo il 14 settembre: finisce terzo nel “Giro di Alba”, alle spalle di Robino ed Iguerra. 14 giorni dopo è secondo nella maratonina di Poirino (24,5 km), superato solo da Malvicini. Il 26 ottobre altra piazza d’onore, stavolta nella maratona di Torino, a 47” dall’argento olimpico Bertini. Prestazioni valide che lo confermano ottimo maratoneta: peccato aver deluso in pratica solo a Parigi. Nel 1925 gareggia poco. Si rivede solo il 4 ottobre quando si aggiudica la maratonina di Poirino, coprendo i 24,5 km in 1h29’44 e superando un fondista di spicco come Malvicini. 14 giorni dopo lo stesso Malvicini è l’unico a precederlo nella maratona di Torino: Alciati è secondo, a 6’12”. Ancor meno gareggia nel primo semestre del 1926, poi si sveglia: il 5 settembre vince la maratonina di Asti (21,5 km) e sette giorni dopo è battuto solo da Malvicini nella “maratonina Biellese”. Altro secondo posto nella “Traversata notturna di Asti”, su un percorso peraltro per lui probabilmente troppo corto (8 km): vince Dusio. Poi sparisce praticamente di scena, per una carriera a sprazzi e che appare una splendida incompiuta.