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AGOSTONI Carlo

Milano 23.03.1909 / Città del Messico (Messico) 25.06.1972
1928. Scherma. MEDAGLIA D’ORO Spada a Squadre

Predilige la spada, ma usa tutte le armi con una certa disinvoltura. Ottiene il primo risultato significativo il 4 luglio 1926 quando, ad appena 17 anni, chiude buon sesto il torneo di spada a Venezia dove vince Ragno. Si conferma su buoni livelli il 17 luglio nei tricolori di Venezia, disputati nel teatro “La Fenice”: chiude al settimo posto il torneo di spada vinto dal padrone di casa Ragno. Pare una “promessa” di sicuro avvenire. Deve però ancora crescere, e non poco: a metà marzo 1927 viene subito eliminato nel prestigioso torneo di Nizza. Ai primi di giugno partecipa ai campionati studenteschi meneghini: finisce secondo nella spada, battuto da Guaragna, terzo nella sciabola (vince Bianchi) e quinto nel fioretto (primo di nuovo Guaragna). Ai primi di agosto è in Francia, a Mont Doré, dove termina secondo il torneo di spada, battuto solo da Gros. Con la stessa arma compie un piccolo passo indietro ai tricolori di Como del 18 agosto, chiudendo al quinto posto (vince Riccardi). Un mese dopo è il migliore nel torneo di Villa d’Este. Il 6 novembre a Basilea, durante un’esibizione cui partecipa pure Nedo Nadi, batte il tedesco Moos 8-4. Quindi si impegna nel torneo di sciabola ma, vessato dai giudici che prediligono i francesi, chiude quinto (vince il transalpino Barbier). Ha comunque fatto esperienze significative, mostrandosi competitivo. Inizia il 1928 a Digione il 22 gennaio quando chiude secondo il torneo di spada, battuto solo dal fuoriclasse francese Cattiau. Il 28 febbraio è tra i protagonisti della preolimpica di spada disputata a Vercelli dove si affrontano due squadre miste: 3-3 il suo score, tutto appare ancora possibile per i Giochi. Si rivede il 19 marzo a Nizza, per un importante torneo di spada aperto anche ai maestri: vince difatti Nedo Nadi ed Agostoni chiude buon sesto. Il 3 aprile al Casinò di Sanremo batte il monegasco Prat 10-7 in un’esibizione di spada. Tre giorni dopo è a Deauville dove, ancora con la spada, si aggiudica il “GP Calvados” a squadre e termina 4° il torneo individuale vinto dal francese Schmetz. Il 22 aprile chiude al terzo posto i campionati lombardi di spada a Lodi, alle spalle di Riccardi e Cuccia. Il 13 maggio a Venezia si piazza sesto nei tricolori di spada vinti dal “solito” Riccardi. Agostoni rimane in bilico, ma un posto ai Giochi è sempre possibile. Nell’ultima e decisiva preolimpica, il 23 giugno a Cremona, chiude quinto. Non convince appieno i commentatori che lo vedono “tirare d’istinto più che di raziocinio, con molti movimenti inutili”.

Ma alla fine viene selezionato per i Giochi di Amsterdam: se disciplinato ed inquadrato, può essere una pedina utile nella prova a squadre. Le gare olimpiche di scherma si svolgono in un apposito edificio situato a lato dell’Olympisch Stadion, dal poco fantasioso nome di “Schermzaal” (sala della scherma). Agostoni gareggia nella spada a squadre che inizia il 4 agosto e vede al via 18 nazioni. Esentati dal primo turno per sorteggio, gli azzurri esordiscono nei quarti di finale. I nostri iniziano bene: superano brillatemente il turno, battendo 11-4 la Germania, 11-5 l’Egitto e 12-4 la Spagna, unico match in cui Agostoni non scende in pedana. Negli altri due incontri Agostoni va a corrente alternata: contro i tedeschi impone un bel 4-0, vincendo tutti gli assalti (Gazzera, Fischer, Halberstadt, Jack) mentre a sorpresa con l’Egitto fatica un po’ e chiude con uno score di 2-2. Difatti vince con Moyal e Cicurel, perde con Misrahi e Adda. Poche ore dopo, anche in semifinale Agostoni partecipa a due incontri su tre, ottenendo in entrambi i casi un buon 3-1. Contro il Portogallo supera Sassetti, Paredes e Da Silveira, venendo sconfitto da d’Eça Leal. I nostri vincono 10-6. Contro i Paesi Bassi batte Labouchere, Driebergen e Van den Brandeler, ma è superato da Kuypers. Gli azzurri si impongono nuovamente 10-6 e poi, senza Agostoni, battono facilmente la Cecoslovacchia per 13-2. Il 5 agosto tocca alla finale. Agostoni apre bene col Belgio: battuto da Delporte, doma De Beukelaer, Barbier e Tom. Grazie anche al suo apporto, gli azzurri vincono 10-6. Agostoni va in difficoltà, invece, contro la temibile Francia: batte sole Massard, perdendo con Cornic, Schmetz e Buchard. I transalpini comunque sono domati 9-7 ed è un passo decisivo verso l’oro. Contro il Portogallo, Agostoni torna in palla: superato solo da Sassetti, vince con Paredes, Da Silveira e d’Eça Leal. Tre vittorie e zero sconfitte in finale: è oro azzurro! Argento alla Francia e bronzo al Portogallo. Per Agostoni un torneo in prima linea, con 7 incontri disputati ed uno score significativo: 19-9. Una grande, grandissima, prova, considerando i suoi 19 anni: chi gli predice un futuro ricco di altre soddisfazioni, è facile profeta. Va poi in Francia per alcune esibizioni. Il 28 agosto a Saint Malo perde 12-10 da Schmetz con la spada. Agostoni si rivede il 26 novembre in una grande serata di esibizione al Teatro Lirico di Milano: vince 10-9 un tiratissimo match di spada col francese Ducret. Con la stessa arma inizia il 1929 ad Anversa: il 3 marzo si impone 10-6 sul belga De Montigny. Il 17 marzo a Montecarlo, nella “Coppa Vignal”, assieme a Cornaggia e Riccardi, chiude al secondo posto: i nostri battono nettamente Svizzera e Portogallo, ma perdono 6-3 con la Francia che si aggiudica la manifestazione. Il 14 aprile a Napoli termina al quinto posto il torneo di spada degli Europei, vinto da Cattiau. Il 22 maggio finisce invece terzo i tricolori con la stessa arma, superato da Riccardi e Ragno che è l’unico a batterlo il 26 giugno nel torneo di Cremona.

Il 29 luglio Agostoni termina al nono posto il torneo di sciabola ad Ostenda (primo Marzi). Si rivede il 3 novembre quando si aggiudica il campionato lombardo di spada e chiude terzo nella sciabola, battuto da Cuccia e Rastelli. Il 27 dicembre, con la squadra della “Patriottica[1]”, vince la “Coppa Lombarda” di spada a squadre davanti alla “Società del Giardino” nella cui sede s’è tenuta la manifestazione. Si rivede ai primi di marzo del 1930 quando al Teatro Chiarella di Torino, in un’esibizione con la spada, supera 8-4 Pezzini. A metà aprile è il migliore dei nostri al Teatro Lirico di Milano dove si svolge l’incontro di spada Italia-Belgio: Agostoni vince i suoi 4 incontri e gli azzurri si aggiudicano il match 10-6[2]. Il 14 maggio a Napoli dà spettacolo e guadagna il titolo tricolore di spada. Il 27 maggio è a Liegi per gli Europei, inserito nella compagine azzurra per la spada a squadre: i nostri battono 9-7 la Francia e sembra fatta, ma subiscono una netta sconfitta col Belgio e chiudono secondi[3], attirandosi le critiche della stampa. Il 4 luglio Agostoni è grande protagonista e trascinatore della “Società del Giardino” che vince il torneo di spada a squadre a Le Touquet-Paris Plage, in Francia: con lui Enrico Minoli e Bertolaia. Nel torneo individuale chiude invece terzo, superato dal belga De Beaukelaer e lo stesso Bertolaia. Il 4 agosto è grande ai Mondiali Universitari di Darmstadt, in Germania: si aggiudica il torneo a squadre[4] ed individuale di spada. Si rivede solo il 2 novembre nel torneo di spada a squadre di Basilea: con la “Società del Giardino” finisce secondo, vessato dai giudici troppo partigiani, dietro la Sala Delacourt di Losanna[5]. Il 21 novembre a Parigi, nella sala in Rue des Londres, con la spada batte Bourdon 10-7. Si rivede in pedana l’11 marzo 1931 a Sanremo dove con la spada supera 10-7 il francese Rousset. Il 22 marzo a Montecarlo è nella squadra azzurra che contende la “Coppa Gautier” di spada alla Francia che però vince 21-15[6]. Due giorni dopo, Agostoni finisce al quinto posto, primo tra gli italiani, il torneo di spada a Nizza vinto dal francese Buchard. Il 27 marzo è a Bruxelles dove con la spada è battuto 10-8 da Delporte. Si “vendica” due giorni dopo quando i nostri superano 10-6 il Belgio[7]. Il 26 aprile, nei locali della “Società del Giardino” a Milano, conquista il tricolore di spada. Con la stessa arma il 1°giugno vince a Vienna il Campionato Europeo a squadre[8] mentre esce in semifinale nel torneo individuale. Il 27 settembre, con la sciabola, durante l’esibizione di Montecatini supera Brusati 8-5. Si rivede in pedana solo il 7 gennaio 1932 quando a Vercelli con la spada supera Pezzana 17-15. Rimane uno dei nostri migliori spadisti ed il CT degli azzurri, il grande Nedo Nadi, lo sa.

Così lo ha seguito attentamente nei vari stages preolimpici, lasciandolo in cura al maestro Mangiarotti che ne ha affinato ulteriormente la tecnica. Alla fine, già ai primi di febbraio del 1932, dopo un’infinità di test ed assalti ma senza vere e proprie selezioni, viene diramata la lista ufficiale per i Giochi di Los Angeles ed Agostoni è tra i selezionati. Il 14 febbraio, in un’esibizione con la spada a Sanremo, si fa battere 6-4 dal nizzardo Pra. Il riscatto arriva due mesi dopo, l’11 aprile, quando gli azzurri vincono a Nizza la “Coppa Gautier Vignal” di spada, superando la Francia 23-13, con Agostoni primattore grazie ai suoi cinque successi[9]. Due giorni dopo, nella stessa sede, finisce sesto il torneo individuale di spada. Il 15 maggio, in un’esibizione a Como con la spada, supera 10-9 Cornaggia-Medici. Perde invece 7-10 l’11 giugno a Como contro Ragno. Sotto la guida del CT Nadi ed il maestro Mangiarotti, gli spadisti rifiniscono la preparazione tra Milano e Roma. Poi è tempo di pensare al viaggio in America. Il 1° luglio gli azzurri vengono trasferiti su un treno speciale che li porta a Forlì dove vengono ufficialmente e pomposamente ricevuti dal Duce che li “carica”, augurando loro le migliori fortune nell’agone olimpico. Quindi un altro treno li riporta a Napoli dove nel pomeriggio del 2 luglio sono imbarcati sul transatlantico “Conte Biancamano”. Qui si allenano come possono, sul ponte della nave, cercando di tenersi in forma e mantenere attiva la muscolatura, soprattutto con piccole corse ed esercizi a corpo libero. Gli schermidori si sfidano in assalti amichevoli, sia pure in spazi piuttosto angusti, con Nadi sempre pronto a consigliare dall’alto della sua classe e del suo carisma. L’11 luglio gli azzurri arrivano a New York dove rimangono due giorni tra festeggiamenti vari, accolti calorosamente dalla folta ed entusiasta comunità italo-americana. Il 13 ripartono in treno ed attraversano tutto il continente: Washington, St. Louis, Salt Lake City le tappe che finalmente portano il 17 luglio a Los Angeles. Qui iniziano gli allenamenti di rifinitura e nel clan azzurro non manca la fiducia. Le gare olimpiche di scherma si svolgono nei locali dell’Armeria di Stato del 160° Fanteria, all’Olympic Park di Los Angeles. Agostoni esordisce nel torneo di spada a squadre che vede al via solo 7 nazioni ed inizia il 5 agosto anche se i nostri quel giorno non gareggiano, esentati per sorteggio dal primo turno. Accedono difatti direttamente alla semifinale del giorno seguente. Primo avversario il Messico, facilmente battuto 13-3. Agostoni esce con l’immacolato score di 4-0: batte 3-0 Prieto Souza, 3-1 Valero, 3-2 Prieto e Delgadillo. Al suo fianco Cornaggia-Medici, Riccardi e Ragno. Poichè anche il Belgio supera il Messico ed accedono in finale le prime due squadre, il match fra azzurri e belgi non si disputa in quanto inutile.

Il 7 agosto dunque è finale. Molto, se non tutto, si decide contro la Francia: i nostri perdono 9-7. Agostoni è in pedana, con lui Ragno, Riccardi e Cornaggia-Medici. Agostoni è il migliore dei nostri, realizzando uno score di 3-1: perde 1-3 con Buchard, ma batte 3-1 Cattiau, 3-2 Piot e Schmetz. Grande prestazione, ma non basta: la via per l’oro è compromessa da questa sconfitta. Vinciamo bene comunque gli altri due incontri. Con gli USA è 9,5-6,5, ma Agostoni è in panchina. Torna in pedana col Belgio, liquidato 11-5. Con lui Riccardi, Minoli e Ragno. Agostoni è di nuovo grande, con un altro 3-1: perde 3-2 con De Beukelaer, ma supera 3-1 Mund, 3-2 Poplimont e Janlet. I nostri dunque conquistano l’argento, alle spalle della Francia e davanti agli USA. Per gli azzurri è un piccolo passo indietro rispetto ad Amsterdam, ma c’è poco da recriminare e comunque il secondo posto rimane un bel risultato. Agostoni è stato ottimo, il migliore dei nostri e chiude con un brillante score di 10-2. Cerca la conferma nel torneo individuale, al via l’8 agosto con 28 schermidori di 12 nazioni. Nel primo turno, l’8 agosto, Agostoni letteralmente vola, con uno score di 8-0. In rapida successione supera per 3-0 il danese Kofoed-Hansen, l’ungherese Petnehazy ed il canadese Farrell; per 3-1 lo svedese Lindman, il belga Poplimont, il messicano Delgadillo e l’elvetico De Graffenried; per 3-2 lo statunitense Calnan. In semifinale, quello stesso giorno, iniziano i problemi, ma Agostoni si salva con lo score di 5-4, guadagnando il 5° posto nel girone (ne passano sei) alle spalle di Schmetz, Cornaggia-Medici, Calnan e De Graffenried. Poco brillante, perde 3-0 col francese Schmetz, 3-1 con lo statunitense Calnan, 3-2 con Cornaggia-Medici ed il belga Poplimont. Per fortuna riesce a battere per 3-0 il danese Leidersdorff, il belga Janlet e l’elvetico De Graffenried; per 3-1 gli svedesi Lindstrom e Lindman. Nella finale del 9 agosto non entra da favorito, ma ne esce con la medaglia di bronzo al collo. Sfrutta bene l’equilibrio del girone e soprattutto il pareggio fortunoso, 3-3, che impone a Cornaggia-Medici. Il suo score difatti è 7-1-3 e proprio per quel pareggio Agostoni riesce a prevalere su Ragno che, con 7-4, deve accontentarsi del quarto posto. L’oro va allo stesso Cornaggia-Medici, con 8-2-1, e l’argento al francese Buchard, con 8-3. Agostoni comunque è protagonista di un’ottima performance: perde i suoi tre incontri per 3-2, con Ragno, Cattiau e De Beukelaer. Vince 3-0 con Calnan, Saucedo e De Graffenried; 3-1 con Schmetz, Thofelt e Lindstrom; 3-2 con l’argento Buchard. Alla fine il suo bronzo è più che meritato ed il fatto di vedere tre azzurri nei primi quattro, amplifica il rammarico per la mancata vittoria nella gara a squadre.

Non è facile smaltire la sbornia olimpica: il primo scaglione di azzurri, con gli schermidori, rientra il 1° luglio a Napoli e già il giorno seguente gli olimpionici sono ricevuti in pompa magna dal Duce. Tra feste e premiazioni (compresa quella col Principe Umberto all’Arena), è dura ritrovare il ritmo-gara. Agostoni torna in pedana il 5 novembre, per un’esibizione a Basilea dove con la spada supera agevolmente 10-5 il maestro francese Nigon. Si rivede il 10 febbraio 1933, in un’esibizione nella Sala Wagram a Parigi: con la spada, perde 6-10 con Coutrot. Un mese dopo, il 7 marzo, altra esibizione a Bordeaux: con la spada supera Schmetz 10-9. Pochi giorni dopo, è a Sanremo dove con la spada supera 10-6 Cattiau. Alla fine di marzo partecipa alla “Coppa Gautier” di spada, a Nizza, ma i nostri deludono un po’: perdono 9-7 col Belgio (2-2 il suo score) ed impattano 8-8 con la Francia dove Agostoni è il migliore, vincendo i 4 incontri. Poichè la Francia batte il Belgio (10-6) le tre squadre finiscono pari e la coppa non viene assegnata. A sorpresa, Agostoni si cimenta nel fioretto ed il 7 maggio vince il torneo di Genova. Poi passa a Ferrara dove disputa i tricolori di spada, ma è protagonista di un episodio increscioso: nel girone finale, perde per una stoccata il primo match, con Battaglia. Infuriato per alcune decisioni a lui avverse, secondo il suo parere, da parte della giuria, protesta vivacemente, inveisce contro i giudici e viene squalificato. Ai primi di settembre si presenta ai Mondiali Universitari di Torino dove delude le attese: molto falloso e quasi irriconoscibile, dà un contributo minimo alla squadra di spada che, un po’ a sorpresa, viene sconfitta dalla Francia, dovendo dunque accontentarsi dell’argento; nel torneo individuale finisce terzo, superato da Rastelli ed il francese Pecheux. Agostoni si rivede in pedana solo il 18 febbraio 1934 quando a Sanremo vince il torneo di spada a squadre: con lui Ragno e Minoli. Nel girone finale gli azzurri superano nettamente Inghilterra e Francia. Esattamente un mese dopo, il 18 marzo a Cannes, Agostoni torna al fioretto che però non è la sua arma e si vede: perde 6-10 col francese Jourdan. Quindi il 18 aprile, all’Hotel Savoy di Londra, ritrova la spada e, al termine di un assalto tiratissimo, perde 11-12 col francese Buchard. Si rivede solo il 9 dicembre quando a Genova i nostri spadisti superano 13-11 i francesi nella “Coppa Moliè”[10]. Agostoni vince due incontri, ma ne perde tre. Il 2 febbraio 1935 a Sanremo, in un’esibizione con la spada supera Prat per 8-3. Un mese dopo, il 1° marzo, è a Parigi, sala Wagram, dove in un’esibizione con la spada supera 10-9 Schmetz e 10-7 Buchard. I nostri vincono 10-6, grazie anche ai due bei successi di Agostoni. Alla fine di marzo tocca alla tradizionale “Coppa Gautier” di spada a Nizza: gli azzurri vincono alla grande, superando nettamente Germania (25-7), Belgio (22-10) e Francia (18-6), per un trionfo indiscutibile.

Non va altrettanto bene nel torneo individuale dove Agostoni è eliminato nei quarti da Mercier. Va male anche il 1° aprile a Montecarlo nella “Coppa del Principe[11]”: battiamo la Francia 9-7 e sembra fatta perchè i transalpini schiantano 8-1 il Belgio con cui però andiamo in difficoltà, a sorpresa, e perdiamo 8-7. La coppa così non viene assegnata, essendo le tre squadre a pari merito. I conti con la Francia vengono regolati il 26 maggio a Milano: i nostri[12] si impongono 9-6. Nella seconda metà di giugno Agostoni è a Losanna con la Nazionale per gli Europei: nella spada a squadre, i nostri[13] superano agevolmente Jugoslavia (23-9) ed Ungheria (26-6), ma in semifinale vengono clamorosamente eliminati da Svezia (14-18) e Germania (6-18!), cedendo soprattutto sul piano psicologico. Agostoni poi è irriconoscibile, perdendo numerosi assalti: una debacle inaspettata che lascia interdetti gli addetti ai lavori. I nostri non brillano neppure nel torneo individuale dove Agostoni finisce quarto (vince lo svedese Drakenberg). Il parziale riscatto arriva a metà agosto al torneo di Vichy: gli azzurri[14] superano 19-9 il Belgio, 20-12 la Francia e 22-8 la Svizzera, guadagnando nettamente il successo. Agostoni si rivede l’8 dicembre a Vienna dove vince il torneo di spada. Con la stessa arma, il 16 febbraio 1936 a Sanremo perde a sorpresa 6-10 col tedesco Lerdon. Pensa, ovviamente, ai Giochi, ma non sembra ancora nella forma giusta: il 27 aprile nella preolimpica di spada a Merano finisce sesto (vince Macerata). Diserta poi i tricolori per impegni professionali che lo tengono lontano da pedana ed allenamenti, in pratica autoescludendosi dalla lotta: sembra apparentemente disinteressarsi dei Giochi e la Federazione lo punisce, squalificandolo per un breve periodo. La sua carriera comunque continua alla grande ancora per diversi anni. Nel 1937, a Parigi, Agostoni conquista l’oro mondiale della spada a squadre[15] (è il primo torneo iridato ufficiale della storia) mentre l’anno seguente arriva solo il bronzo, con gli azzurri[16] superati da Francia e Svezia. Agostoni rimane a lungo tra i nostri migliori spadisti: nel 1941 ottiene pure il titolo italiano. Le fasi più cruente della Seconda Guerra Mondiale spezzano inevitabilmente la sua carriera, e non solo la sua. Si ripresenta in pedana dopo il conflitto, ancora pimpante nonostante si avvii verso i 40 anni di età. Viene difatti selezionato per i Giochi di Londra del 1948, i primi dopo il conflitto, dove gli spadisti guadagnano l’argento a squadre[17], battuti solo dalla Francia ma davanti alla Svezia. Nel torneo individuale invece chiude buon settimo[18]. Sono i suoi ultimi risultati di spicco, a conclusione di una carriera indubbiamente importante, tra le migliori degli anni ’30 e ’40. Rimane poi nel mondo schermistico, diventando apprezzato giudice: sarà Presidente di Giuria ai Giochi del 1968 a Città del Messico.


[1] Assieme a lui gareggiano Riccardi, Restelli e Brusati

[2] Con lui gareggiano Riccardi, Minoli e Cornaggia-Medici

[3] Con lui gareggiano Cornaggia-Medici, Riccardi, Ragno, Minoli e Pezzana

[4] Con lui gareggiano Adragna, Bertolaia e Minoli

[5] Con lui gareggiano Enrico Minoli e Bertolaia

[6] Con lui gareggiano Bertinetti, Cornaggia, Riccardi, Terlizzi e Minoli

[7] Con lui gareggiano Cornaggia-Medici, Riccardi e Minoli

[8] Con lui gareggiano Cornaggia-Medici, Bertolaia, Minoli, Ragno e Riccardi

[9] Con lui gareggiano Minoli, Riccardi, Ragno, Cornaggia-Medici e Terlizzi

[10] Con lui gareggiano Riccardi, Ragno, Brusati e Minoli

[11] Con Agostoni gareggiano Cornaggia-Medici, Brusati e Ragno

[12] Con lui gareggiano Ragno, Riccardi, E. Mangiarotti

[13] Con lui gareggiano Ragno, Battaglia, E. e D. Mangiarotti, D. Rastelli

[14] Con Agostoni gareggiano Battaglia, D. Mangiarotti e D. Rastelli.

[15] Con lui gareggiano Battaglia, D ed E. Mangiarotti, Ragno e Visconti

[16] Con lui gareggiano Battaglia, D. ed E. Mangiarotti, Ragno

[17] Con lui gareggiano Cantone, D. ed E. Mangiarotti, Mandruzzato e Marini

[18] L’oro va all’azzurro Cantone davanti allo svizzero Zappelli ed all’altro italiano E. Mangiarotti

 


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