Tanti auguri Nino, una vita per il pugilato
Un personaggio copertina ma soprattutto un campione. Nino Benvenuti ha dato tanto alla boxe e la noble art lo ha ripagato trasformandolo in un uomo.
Dai pugni rifilati appena tredicenne al sacco di granturco fatto in casa è infatti passato a quelli inferti al Madison Square Garden ad Emile Griffith, mentre 17 milioni di italiani erano incollati alla radio per spingerlo verso il titolo mondiale Wbc e Wba. Sì, perché Benvenuti non è stato soltanto un pugile, quanto, piuttosto, l’icona di un’epoca, il simbolo di un’Italia che sfidava il mondo e si rilanciava dopo la Seconda Guerra Mondiale.
L’inizio, come per tanti campioni forgiati dalla vita, è stato in salita. Faticoso come il percorso che da Isola d’Istria percorreva in bicicletta per andare ad allenarsi a Trieste, doloroso come quello stesso percorso affrontato un’ultima volta insieme alla famiglia, per il solo fatto di essere italiano.
Oggi per lui la campana suona l’ottantesimo round di una vita invidiabile ed invidiata. Nino Benvenuti è il campione olimpico di Roma 1960, ed è stato campione mondiale dei pesi superwelter tra il 1965 ed il 1966 e dei pesi medi tra il 1967 ed il 1970. Eletto “Fighter of the year” nel 1968, l’International Boxing Hall of Fame lo ha poi riconosciuto fra i più grandi pugili della storia, in un sport che era già praticato ai tempi dei greci antichi. Ma i titoli e gli attestati non bastano a descrivere ciò che il triestino è stato per la cultura popolare italiana.
Benvenuti era il ragazzo d’Italia, vincente, simpatico, il volto da cinema, il simbolo di un orgoglio ritrovato, il protagonista di una trilogia indimenticabile che lo ha legato per sempre a Griffith, protagonista di un’impresa che viene celebrata ancora oggi ad oltre mezzo secolo di distanza. Benvenuti è un predestinato, come Muhammad Alì. Il pugile perfetto, capace di superare anche la sua stessa straordinaria carriera, chiusa dai pugni di Carlos Monzon.
Il CONI lo ha insignito del Collare d’Oro al Merito Sportivo e lo ha inserito nella Walk of Fame dello Sport Italiano, Il World Boxing Council lo ha celebrato con il Premio "Legendary Champion". Oggi Nino è Ambasciatore della Federazione Pugilistica Italiana nel mondo e resta uno degli atleti più amati di tutti i tempi. Ad ottanta anni danza sul ring di una vita intensa, con lo sguardo sempre rivolto verso il futuro.
Tanti auguri, Nino!