Rai a cinque cerchi: oltre mille ore di trasmissione su tre canali per raccontare i Giochi
La Rai abbraccia i cinque cerchi: è stata presentato oggi, al Salone d'Onore del CONI, il programma della tv di Stato in vista della XXXI edizione dei Giochi Olimpici Estivi. Più di 5.000 ore di trasmissione su tutti i supporti (tv, radio, web) per raccontare, 24 ore su 24, il grande evento di Rio. La squadra della Rai sarà composta da circa 200 persone fra le quali 47 giornalisti di Rai Sport e 16 commentatori tecnici. Oltre mille ore di trasmissione andranno su tre canali: Raidue, che diventerà la rete olimpica, Rai Sport e Rai Sport 2, anche in HD. Radio Uno proporrà oltre 180 ore in diretta attraverso 19 postazioni. Sul web sarà possibile scegliere fra 36 canali di racconto. Ci sarà per la prima volta anche la realtà virtuale, oltre 100 ore di trasmissione nelle quali sarà possibile avere una visione a 360 gradi di alcune fasi dei giochi. Grande attenzione anche alle Paralimpiadi a cui saranno dedicate 200 ore di trasmissione.
Il Presidente del CONI, Giovanni Malagò, ha espresso il suo orgoglioso pensiero. "E’ un matrimonio con la mamma. La Rai è la mamma degli italiani e del mondo dello sport. Ci sono televisioni che stanno facendo molto e molto bene ma una manifestazione così dentro la genetica del popolo italiano non può prescindere dall’impegno della Rai. So gli sforzi che avete profuso per onorare questo evento. Sarà divertente: gli italiani saranno chiamati a fare le ore piccole o a risvegliarsi per seguirci. Partiremo il 3 agosto con la cerimonia di inaugurazione di Casa Italia, alla presenza del Presidente del Consiglio, Matteo Renzi. Comunque vada andremo a Rio con più atleti qualificati rispetto a Londra. Non è detto che esista l’equazione che ci porti a vincere di più ma è un segnale importante, siamo tra le delegazioni più nutrite al mondo. E sono sicuro che sarà una copertura all'altezza delle aspettative".
Il Dg della Rai, Antonio Campo Dall'Orto, ha enfatizzato il concetto. "Abbiamo iniziato a lavorare a gennaio per trasformare idealmente Rio nella casa della Rai e che la Rai stessa possa esprimere il concetto di universalità e lo spirito olimpico. Le Olimpiadi rappresentano il massimo e non solo per chi ama lo sport. Pensiamo che i valori dello sport siano molto affini a quello che pensiamo debba essere il servizio pubblico. Il concetto di universalità è correlato allo spirito dei Giochi. Riesce a unire il significato agonistico a quello umano: Olimpiadi e Paralimpiadi ci avvicinano alle persone, alle loro storie, grazie all’inclusione. Ricordo ancora l’impresa di Mennea: credo che certi esempi ispirino i comportamenti, attraverso un linguaggio che abbraccia tutto e tutti. L’investimento per coprire i Giochi non è stato mai fatto prima". All'evento, tra gli altri, era presente anche il Presidente della Rai, Monica Maggioni.
Luca Pancalli, Presidente del CIP, ha elogiato la Rai proprio in funzione degli sforzi compiuti nell'ottica della copertura integrale, olimpica e paralimpica, dell'atteso appuntamento. “Ritrovo e rivedo tanti compagni di squadra. Noi dobbiamo ringraziarvi una volta di più: i risultati che avete raggiunto a Londra 2012, fu la nostra 29esima medaglia. La copertura, seconda solo a Channel4, è stato un motivo di orgoglio, la possibilità di capire che c’era l’opportunità di sperare. La Rai garantisce servizio pubblico che è un vanto sociale per le 200 ore di copertura dei Giochi Paralimpici. E’ una crescita culturale per il Paese, non solo un dato. Si è innescato un meccanismo virtuoso che può fare la differenza. Grazie per questo cammino comune e per aver regalato un sogno a tanti ragazzi disabili, che potranno dire: grazie allo sport la mia vita forse non è finita qui".
Gabriele Romagnoli, Direttore di RaiSport. "E' straordinaria la bellezza dell’universalismo dei Giochi. Riscrive la storia e la geografia. C’è chi continua a crederci: chi organizza le Olimpiadi e chi ci scommette. E’ un’idea che vale la pena di essere accesa, come la fiaccola. Dallo sport si impara: un limite esiste per essere superato, vuol dire fare squadra e dare tutto per l’altro. Penso che andremo a fare a Rio qualcosa di ordinario, perché siamo un servizio pubblico. Vogliamo raccontare un evento esemplare, con la nostra formazione: 200 persone di cui 47 giornalisti per 5 mila ora di televisione.
Sandro Fioravanti, Team Leader di Rai Sport a Rio, è sceso nel dettaglio tecnico della spedizione, come Giampaolo Tagliavia di Rai Digital. La missione Rai è già partita.