Protocollo CONI-ADMO per promuovere la cultura della donazione. Testimonial Margherita Panziera
Il mondo dello sport ed i donatori di midollo osseo uniti in un’azione di solidarietà per affrontare anche le conseguenze di un periodo, ormai lungo, reso difficile dalla pandemia, durante il quale, tuttavia, leucemie e malattie onco-ematologiche non sono andate in lock down.
Questo lo scopo del protocollo d’ intesa che siglato oggi al Foro Italico tra il CONI e l’ADMO, dal Presidente del Comitato Olimpico Nazionale Italiano, Giovanni Malagò, e dal Presidente l’Associazione Donatori Midollo Osseo, Rita Malavolta. Alla firma del protocollo presente, come testimonial, la nuotatrice Margherita Panziera, campionessa europea dei 200 dorso.
L’obiettivo è quello di educare i giovani, attraverso le società sportive, alla cultura della donazione e, in particolare, alla donazione del midollo osseo, al momento unica cura efficace contro molte malattie del sangue. Ogni persona sana, di età compresa tra i 18 ed i 35 anni, con un peso corporeo di almeno 50 chili, è un potenziale donatore.
Diventarlo è semplice. Dopo un colloquio con un medico e la firma del consenso informato per aderire al registro italiano donatori midollo osseo, il donatore verrà sottoposto ad un semplice prelievo di sangue o di saliva. Da questo campione verranno estratti i dati genetici indispensabili per verificare la compatibilità con un paziente. informazione che viene condivisa a livello mondiale, con tutti i registri internazionali di donatori.
Si può fare anche restando comodamente a casa, cioè evitando di andare nelle strutture sanitarie o in ospedale, grazie ad una procedura innovativa, match at home, introdotta nel 2020, supportata da piattaforme informatiche dedicate al reclutamento da remoto. Il servizio, attraverso l’indirizzo https://admo.it/iscriviti-ad-admo/, è per ora attivo in quattro regioni pilota: Piemonte, Liguria, Emilia romagna, friuli venezia giulia e consente di ricevere direttamente a casa il kit per la raccolta del campione salivare.
Una volta trovato il paziente compatibile la donazione avverrà tramite un prelievo da sangue periferico, dopo che al donatore sarà stato somministrato, nei cinque giorni precedenti, un farmaco che promuove la crescita delle cellule staminali nel midollo osseo e, quindi, il loro passaggio nel sangue periferico.
In Europa, l’Italia, con 460.603 donatori di midollo osseo, si colloca al terzo posto, ma ad una notevole distanza dalle prime due. La Germania è in testa con 9.342.831, seconda la Polonia con 1.965.292. Seguono la Spagna (431.486), il Portogallo (402.006), Olanda (342.193), Francia (321.080), ultima l’Austria (162.188). La classifica mondiale, dove l’Italia è al 12esimo posto, vede in testa gli Usa (9.343.867). Secondo i dati più recenti, emersi durante il XIV Congresso Nazionale della Sies (società italiana di ematologia sperimentale), in Italia si stimano 10 mila nuovi casi di leucemia all’anno: se si considera che solo una persona su 100.000 risulta compatibile con chi aspetta il trapianto di midollo osseo, si capisce bene quanto sia importante una più intensa attività di sensibilizzazione, come appunto quella cui vogliono cooperare ADMO e CONI con la firma del protocollo d’intesa.
Il Presidente dell’ADMO, Rita Malavolta, ha celebrato la grande soddisfazione per l’intesa. “Siamo grati al CONI per questo accordo, conosciamo la grande forza dello sport a livello valoriale e il contributo che può offrire nel supportare la nostra attività, permeando le fasce giovanili con la forza di un messaggio che mira a far comprendere l’enorme importanza della donazione per contrastare le leucemie e le malattie onco-ematologiche”.
Il Presidente del CONI, Giovanni Malagò, ha sottolineato il significato della partnership. “Siamo orgogliosi di coniugare la tradizione del CONI e il ruolo del nostro movimento a una realtà come l’ADMO, impegnata nella sensibilizzazione di una tematica nevralgica, che ci esorta a schierarci in prima linea per una promozione sempre più concreta. Sono un tesserato dell’Associazione Donatori Midollo Osseo e ricordare le fasce d’età in cui si può donare è fondamentale, così come offrire un esempio di vicinanza all’Associazione per supportarne l’azione”.
La testimonial Margherita Panziera ha voluto ribadire l’impegno, di chi fa grande lo sport con le proprie imprese, a favore dell’ADMO. “Siamo coscienti di quanto possa essere efficace veicolare l’importanza del supporto all’Associazione attraverso la nostra immagine. C’è una finalità educativa e la volontà di contribuire a sviluppare una cultura, soprattutto tra i giovani, che possa contribuire a indirizzarne le scelte”.