Dichiarazione del Presidente del CONI Petrucci
Il Presidente del Comitato Olimpico Nazionale Italiano, Giovanni Petrucci, ha rilasciato la seguente dichiarazione:
“Lo sciopero proclamato dall’Associazione Calciatori è un atto intimidatorio, prepotente e arrogante. Chi mostra i muscoli spesso denota debolezza. Quanto annunciato questa sera dall’Aic rappresenta la manifestazione di un’assoluta lontananza dall’attuale momento del Paese e una scarsa attenzione per le sorti del calcio italiano”.
“Nonostante un apprezzato intento conciliativo del Presidente Abete – ha sostenuto Petrucci -, l’AIC, interrompendo oggi le trattative senza entrare nel merito dei punti in discussione, ha calpestato le più elementari regole di buon senso. Inoltre, a differenza dell’AIC che dichiara di non capire l’obiettivo della convocazione dell’Alta Corte di Giustizia, il Coni comprende benissimo il significato dell’incontro previsto per domani, al quale – ricordo – non si partecipa per educazione ma per doveroso rispetto istituzionale verso il massimo organo di giustizia sportiva”.
“Questa vicenda – ha proseguito Petrucci – purtroppo accende i riflettori su un tema fondamentale come il rispetto delle regole sociali circa l’ambiguità di chi riveste contemporaneamente due ruoli incompatibili, quali Governo e Sindacato”.
“L’argomento – ha concluso Petrucci – è certamente di rilievo statutario e credo che sia giunto oramai il momento di approfondirlo”. Roma, 30 novembre 2010
“Nonostante un apprezzato intento conciliativo del Presidente Abete – ha sostenuto Petrucci -, l’AIC, interrompendo oggi le trattative senza entrare nel merito dei punti in discussione, ha calpestato le più elementari regole di buon senso. Inoltre, a differenza dell’AIC che dichiara di non capire l’obiettivo della convocazione dell’Alta Corte di Giustizia, il Coni comprende benissimo il significato dell’incontro previsto per domani, al quale – ricordo – non si partecipa per educazione ma per doveroso rispetto istituzionale verso il massimo organo di giustizia sportiva”.
“Questa vicenda – ha proseguito Petrucci – purtroppo accende i riflettori su un tema fondamentale come il rispetto delle regole sociali circa l’ambiguità di chi riveste contemporaneamente due ruoli incompatibili, quali Governo e Sindacato”.
“L’argomento – ha concluso Petrucci – è certamente di rilievo statutario e credo che sia giunto oramai il momento di approfondirlo”. Roma, 30 novembre 2010