In riferimento alla precisazione fornita in data odierna dalla FIP in merito ad un articolo apparso sul “Corriere della Sera”, si rileva che la direttiva del CONI in merito alla presenza di almeno un 50 per cento di atleti di “formazione italiana” nel referto arbitrale è volta alla tutela dei vivai giovanili e lascia all’autonomia delle singole Federazioni la definizione del concetto di “formazione italiana” che infatti è stato individuato dalle stesse Federazioni in maniera differenziata, anche in relazione alle norme delle rispettive Federazioni Internazionali.  

E’ peraltro evidente che il concetto di “formazione italiana” non ha niente a che vedere con le “nozze di convenienza” cui fa riferimento l’articolo sopra citato.  

Per quanto riguarda infine lo status degli “atleti naturalizzati già utilizzati per la nazionale italiana”, la recente delibera presidenziale della FIP in merito deve essere ancora sottoposta all’approvazione della Giunta Nazionale del CONI.  

Roma, 23 ottobre 2007