Lutto nel calcio, è morto Ferenc Puskas
E’ scomparso la scorsa notte a Budapest, all’età di 79 anni, Ferenc Puskas, uno dei più grandi campioni della storia del calcio. Campione olimpico con la sua Ungheria ad Helsinki 1952, insignito del Collare d’Onore dal CIO, è stato il capitano di quella fantastica squadra magiara che ha dominato le scene nella prima metà degli anni ’50. Tra il ’50 e il ’54 quell’Ungheria perse incredibilmente una sola partita, la finale dei campionati del mondo in Svizzera con la Germania (2-3, dopo essere stata in vantaggio 2 a 0), ma sconfisse anche per la prima volta a casa loro, a Wembley il 25 novembre 1953, i “maestri d’Inghilterra (3 – 6). In questo periodo il CONI ricorda la sua presenza da protagonista il 17 maggio 1953 nella partita con gli azzurri per l’inaugurazione dello Stadio Olimpico (3 a 0, con due reti di Puskas) e poi ancora quella nell’amichevole del 12 dicembre 1956 (Roma – Honved 3 a 2 ) con il club ungherese che si trovava in tournèe in giro per l’Europa durante i fatti di Ungheria. Puskas, con molti altri suoi compagni, decise di non rientrare in patria e fu questa una svolta per la sua carriera. Si trasferì in Spagna, al Real Madrid, e diventò con Alfredo Di Stefano stella delle “merengues”. Quattro volte vincitore in Coppa Campioni, nella finale del 1960 con l’Eintracht segnò quattro gol. Naturalizzato spagnolo, dopo 85 partite e 84 reti nella nazionale spagnola, vestì 4 volte la maglia di quella iberica. Dal 2001 il Nep Stadion di Budapest, tempio della scuola calcistica magiara, è intitolato a Ferenc Puskas.