Emozionante messa degli sportivi a San Pietro, Papa Francesco benedice la candidatura di Roma 2024
Seimila persone, una “squadra” infinita, appassionata, capace di riempire di entusiasmo la Basilica di San Pietro. Una giornata speciale nel nome dello sport. E della fede. Con la benedizione di Papa Francesco alla candidatura di Roma per i Giochi Olimpici del 2024 e alla grande famiglia del CONI, nell’ultimo atto legato alla celebrazioni del Centenario. La Santa Messa degli Sportivi, ormai una piacevole consuetudine, si è trasformata in un evento dai contenuti straordinari: una sfilata di campioni e paralimpici di tutti i tempi, medaglie splendenti, emozionate, un afflato coinvolgente, dal colpo d’occhio sensazionale.
Il Presidente Giovanni Malagò, il Segretario Generale Roberto Fabbricini, il Vice Segretario Generale, Carlo Mornati, membri di Giunta e del Consiglio Nazionale, i vertici della Coni Servizi, il Presidente Franco Chimenti e l’Amministratore Delegato Alberto Miglietta, oltre al Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio con delega allo Sport, Graziano Delrio, il Ministro della Difesa, Roberta Pinotti, il Sottosegretario di Stato al Ministero della Difesa , Gioacchino Alfano, il Segretario Generale del Quirinale, Donato Marra, Gianni Letta e i membri CIO Mario Pescante, Franco Carraro, il membro onorario Manuela Di Centa, Claudia Bokel (ex schermitrice e presidente commissione atleti), Kirsty Coventry (ex campionessa olimpica di nuoto), José Perurena (presidente mondiale della canoa), Marisol Casado (presidente mondiale del triathlon) e Lambis Nikolaou (uno dei membri più anziani del Comitato Olimpico), oltre a due dirigenti marketing e alla responsabile del protocollo del Presidente Thomas Bach, Marina Baramia, il Presidente ITF e ASOIF, Francesco Ricci Bitti (Presidente ITF e ASOIF), Presidenti ed esponenti delle Federazioni, delle Discipline Sportive, degli Enti di Promozione, delle Associazioni Benemerite, dei Comitati Regionali (insieme ai Delegati Provinciali) e a tante altre illustri personalità del mondo istituzionale e sportivo.
La messa è stata officiata dal Cardinale Gianfranco Ravasi, Presidente del Pontificio Consiglio della Cultura, alla presenza - tra gli altri - del cappellano della squadra olimpica azzurra, Don Mario Lusek. “L’accordo fra la cattolicità ed il mondo dello sport ha alle spalle un itinerario lungo iniziato nelle pagine del Nuovo Testamento", ha esordito il Cardinale. "Lo stesso Gesù si affacciava sulle piazze dove i bambini stavano giocando. Alla parola greca che definisce l'esercizio corrisponde la nostra parola italiana ascesi. Come una sorta di educazione dello spirito, una rinuncia che comprende fatica, a volte il peso del sudore della fronte e di tutto il corpo. Ma questo stimolo ha anche un significato degenerativo: cioè astenersi dalle cose proibite è appello perché lo sport conservi ancora la sua innocenza e purezza senza subire attraverso percorsi indiretti trasformazioni affidate a elementi chimici fisici e materiali. Sansone e Battista sanno rinunciare e sanno dare se stessi nello splendore genuino del proprio organismo, un microcosmo che è il nostro corpo. Il Natale, la nascita, come tema della sorpresa, è un invito ad avere più spesso fiducia. Nei percorsi anche altalenanti degli sportivi, di avere sorprese e momenti in cui si nascondono le lacrime. Cristo ha conosciuto la gioia e il dolore, la fedeltà degli amici e i tradimenti. L'augurio è che la vostra vita sia vissuta anche con queste ondulazioni in pienezza".
Gli atleti sono stati protagonisti durante la cerimonia religiosa: Alex Giorgetti (Pallanuoto) ha letto la prima lettura (dal libro dei Giudici), il Salmo Responsoriale e il canto al vangelo, mentre Oxana Corso (CIP), Jessica Rossi (Tiro a Volo), Arianna Errigo (Scherma), Nino Benvenuti (Pugilato) ed Emanuela Maccarani (allenatrice delle Farfalle, ginnastica ritmica) hanno letto le preghiere dei fedeli. Sara Simeoni , campionessa italiana del secolo (insieme ad Alberto Tomba) ha infine recitato la preghiera dell’atleta e quella per lo sportivo di Giovanni Paolo II.
L’ingresso di Papa Francesco, salutata da un applauso spontaneo, ha fatto da preludio al discorso del Presidente Malagò, che ha sottolineato l’importanza dello sport come strumento di inclusione, strumento di fratellanza e condivisione, chiamato a “scoraggiare il ricorso a ogni tipo di azione o di mezzi illeciti che minano la credibilità e la genuinità della competizione”. Con un messaggio finale pieno di importanti propositi. “Padre Santo, con doveroso senso di devozione, rinnovandole i più profondi ringraziamenti per il suo appassionato interesse nei confronti delle tematiche che vertono intorno al nostro movimento e con la certezza che lei sia il primo tifoso dello sport da intendere come modello di vita, le rivolgo un abbraccio ideale. Non solo da parte di chi oggi ha la fortuna di partecipare a questa indimenticabile giornata ma anche da parte di chi ogni giorno si impegna per promuovere il nostro messaggio lontano dalla luce dei riflettori, sul territorio, volontario per vocazione. Affidiamo alle cure della fede e alla guida dello spirito la nostra missione di crescita e di sviluppo affinché il CONI, che saluta un secolo di storia, e tutto lo sport, siano ancora e per sempre un esempio virtuoso capace di mettere in bacheca l'oro più importante: una nuova dimensione culturale che sappia aiutare il nostro Paese a costruire una società migliore".
L’abbraccio tra il Presidente Malagò e Papa Francesco ha fatto da preludio all’intervento del Santo Padre, con al centro gli auguri al CONI per il Centenario e la benedizione per la candidatura di Roma ai Giochi Olimpici del 2024. “Lo sport è di casa nella chiesa e questo incontro ne è la prova. Festeggiamo insieme il vostro centenario, un anniversario importante per lo sport italiano. Da 100 anni Il CONI promuove, organizza e guida lo sport in Italia non solo in funzione delle Olimpiadi avvenimento planetario ma valorizzandone anche la dimensione sociale, educativa e culturale tramite i principi cardine della carta olimpica che ha fra i suoi principali scopi la centralità della persona, la difesa dei diritti umani e la costruzione di un mondo migliore senza guerre e tensioni educando i giovani tramite lo sport senza discriminazioni in spirito di amicizia solidarietà e lealtà. Da sempre lo sport ha favorito l'universalismo fra popoli, pace fra nazioni e rispetto della diversità. Ogni evento sportivo soprattutto quello olimpico può diventare un tramite di forza capace di aprire vie nuove ed a volte insperate nel superamento dei conflitti”.
E ancora. “Il motto olimpico - “Citius, altius, fortius” - rappresenta la sfida a cui siamo chiamati tutti, non solo gli atleti: quella di assumere la fatica, il sacrificio, per raggiungere le mete importanti della vita, accettando i propri limiti senza lasciarsi bloccare da essi ma cercando di superarsi. Vi invito a continuare su questa strada. Incoraggio il lavoro educativo che fate nelle scuole, come pure quello nel mondo del lavoro e della solidarietà, per favorire uno sport accessibile a tutti. So che il CONI per primo, imitato sempre più da altri Comitati nazionali, ha accolto nella sua organizzazione la figura del Cappellano Olimpico. È una presenza amica che vuole manifestare la vicinanza della Chiesa anche nello stimolare negli sportivi un forte senso di agonismo spirituale”. Quindi la frase di augurio, la benedizione speciale. “Cari amici, vi auguro ogni bene per il vostro servizio. Auguri anche per la candidatura di Roma ad ospitare i Giochi Olimpici del 2024. Io non ci sarò! Il Signore benedica tutti voi e le vostre famiglie. Per favore non dimenticate di pregare per me. Buon Natale!”.
Applausi ed emozioni, Papa Francesco non si sottrae al saluto della navata centrale della Basilica, dispensa sorrisi e strette di mano, davanti a una numerosa rappresentanza di atleti, dal club olimpico ai medagliati storici, tra cui aleria Straneo (Atletica), Arianna Facchinetti, Sofia Lodi, Alessia Maurelli, Marta Pagnini, Camilla Patriarca, Andreea Stefanescu (Ginnastica Ritmica), Alex Giorgetti (Pallanuoto), Terry Gordini (Pugilato), Valerio Aspromonte, Martina Batini, Arianna Errigo, Mara Navarria, Francesco Quondamcarlo, Ilaria Salvatori, Lucrezia Sinigaglia, Martina Valcepina (Short Track), Armin Zoeggeler (Slittino), Carlo Molfetta (Taekwondo), Petra Zublasing (Tiro a Segno), Antonino Barillà, Giovanni Pellielo e Jessica Rossi (Tiro a Volo), Carolina Kostner (Pattinaggio di Figura), Nino Benvenuti (Pugilato), Andrea Minguzzi (Lotta), Antonio Bailetti (Ciclismo), Carlo Massullo (Pentathlon Moderno), Cesare Salvadori (Scherma), Gabriella Dorio (Atletica), Ippolito Sanfratello (Pattinaggio velocità), Novella Calligaris (Nuoto), Marco Giovannetti (Ciclismo), Marino Vigna (Ciclismo), Mario Armano (Bob), Maurizio Randazzo (Scherma), Paolo Pezzo (Ciclismo), Roberto Zandonella (Bob), Rolando Rigoli (Scherma), Sara Simeoni (Atletica), Daniele Masala (Pentathlon Moderno), Elisa Santoni, Anzhelika Savrayuk, Elisa Blanchi, Falca Marinella (Ginnastica Ritmica), Francesco Moser (Ciclismo), Margherita Granbassi (Scherma), Francesca Porcellato, Oscar De Pellegrin, Oxana Corso, Matteo Tassetti (CIP), oltre a numerosi tecnici e direttori tecnici, tra cui Emanuela Maccarani e Marina Piazza (Ginnastica). Un Natale speciale, che chiude un anno storico. Per il CONI, per lo sport italiano.
Il discorso del Presidente Malagò